Storia di Karen, 26 anni, psicologa e un esame di stato rinviato....sine die

Storia di Karen, 26 anni, psicologa e un esame di stato rinviato….sine die

.

Storia di Karen, 26 anni, psicologa e un esame di stato rinviato….sine die

Tag:

. |
lunedì 20 Aprile 2020 - 17:46

Lettera aperta di Karen Scrille al ministro, in attesa di un esame di abilitazione del quale non si hanno più notizie....

Di seguito la lettera aperta di Karen Scrille alla Ministra Azzolina in merito all’esame di abilitazione in psicologia che è stato rinviato a data da destinarsi. Ancora oggi non si sa assolutamente nulla sulle sorti di migliaia di persone come Karen in attesa di poter finalmente esercitare e coronare il loro sogno

Mi chiamo Karen e sono laureata

Caro Ministro, mi chiamo Karen Scrille, e anche se dal nome non si direbbe sono italiana. Sono laureata in psicologia, ma prima di intraprendere questo percorso che ho scelto per vocazione tra i corridoi del reparto di pediatria di Messina all’età di 17 anni, non sapevo ancora di tutti gli ostacoli che mi attendessero. L’unica cosa che sapevo è che “LA PAROLA” avesse un enorme potere per aiutare il prossimo, lo vedevo, lo vedevo dagli occhi di paziente quando i bambini – poiché ero la più grande del reparto- si avvicinavano a me per raccontargli una storia, leggergli l’oroscopo o semplicemente regalargli un sorriso. Eppure, a scuola amavo la matematica, la chimica e la fisica, tutti avrebbero scommesso su un’iscrizione a ingegneria, e io no, io volevo far psicologia.

Con la valigia in mano e un sogno

Con il mio diploma scientifico sotto spalla allora ho preso una valigia, l’ho riempita e all’età di 19 anni mi sono trasferita a Firenze, quando ho firmato l’immatricolazione per “scienze e tecniche psicologiche” non sapevo ancora che tre anni dopo mi sarei ritrovata a Londra, e dopo un altro anno a Torino per la magistrale. E lo sapete perché questa interruzione di un anno? Perché mi ero laureata a Firenze il 28 ottobre ed il test di accesso per la magistrale in psicologia criminologica e forense (unico corso in Italia con questo indirizzo) era stato il 3 ottobre e io non avevo ancora il fantomatico “pezzo di carta” per poterlo fare. Non potevo permettermi di vivere fuori, e quindi accettare di iscrivermi in un altro corso e magari poi cambiare l’anno dopo non mi avrebbe permesso di accedere a borse di studio e posti alloggio, stavo molto attenta ai requisiti di quest’ultima, stavo attenta alla mia media, stavo attenta ai cfu da totalizzare entro agosto, correvo, correvo sempre. E oggi posso dire che il totale finanziamento del mio percorso universitario lo devo dunque all’Italia, all’Italia di cui vado fiera.

L’altra Italia, quella meno bella

Ma purtroppo esiste anche un’altra Italia, l’Italia che per ottenere anche solo un posto di tirocinio ti fa sudare (non un posto di lavoro perché per quello ci vuole un miracolo) e allora ancora una volta ho fatto le valigie, e sono andata a Palermo, sono stata per più di 1000 ore (si perché ne ho fatte per scelta molte di più di quelle dovute) tra le mura del carcere minorile di Palermo ad imparare, ad ascoltare, a stringere mani che hanno rapinato, spacciato, violentato, ucciso, le mani delle stesse persone che ti guardano con gli occhi di chi ti chiede aiuto, occhi che hanno visto mille scenari, e mille strade davanti a sé, e hanno scelto, a volte, sbagliando. Ragazzi che mi hanno insegnato molto più di quello che io mi aspettassi, accanto naturalmente agli sguardi, ai consigli, e alle critiche attente dei miei tutor.

“Perchè non ti assumono?”

Un giorno, un ragazzo durante un colloquio si è interrotto ha guardato me e a la mia tutor e ci ha chiesto “ma posso fare una domanda che non c’entra niente?” , la domanda era rivolta a me “ma perché non ti assumono?” e io ho risposto “ma io non sono ancora psicologa” e lui “perché?”, e io “perché devo fare un esame che si chiama esame di stato per diventarlo” e lui: “ma a che serve? Non si vede già che puoi farlo?”. Io sono rimasta in silenzio, ho sorriso, ho capito che voleva farmi un complimento e l’ho apprezzato, ma non ho saputo rispondere. Mi sono interrogata su quel “ma a che serve?” e giuro ancora non ho trovato una risposta. So che serve il tirocinio, so che serve la pratica, che non imparerai mai quelle mille nozioni sui libri se realmente non le testi con mano, e allora mi domando ma a che serve che io dimostri di sapere il nome di chi ha scoperto la memoria di lavoro, dell’intelligenza o dell’apprendimento o che io mi ricordi di tutti gli esperimenti? nomi per cui già talaltro sono stata valutata durante il mio percorsi di studi. “Ma a che serve?”

Quell’esame sempre rinviato

Ma nonostante io possa tra le tutte cose insensate che fai cara Italia, accettare di dover superare questo ennesimo ostacolo per coronare il sogno di quella paziente in ospedale. Come puoi pensare anche solo per un attimo di prorogarlo? Ho 26 anni. Ho aspettato tanto, abbiamo aspettato tanto, e in questo percorso sono molte le volte che ho pensato “ma perché non ho fatto ingegneria?”. Per favore, fammi continuare a rispondere “perché amo la psicologia”.

Voglio fare quello per cui ho sudato

Lasciami la voglia di studiare, la voglia di imparare, la voglia di mettermi in gioco perché la psicologia mi insegna che un rinforzo positivo può aumentare il nostro rendimento. E sentirsi “pensati” è il miglior rinforzo che ci sia. E allora, regalami questo rinforzo positivo e permettimi di poter fare quello per cui ho studiato per anni, permettimelo soprattutto ora che gli occhi di tutti gli italiani cercano speranza. Fai in modo che io specifichi ancora con fierezza accanto al mio nome “mi chiamo Karen Scrille e SONO ITALIANA”La ringrazio anticipatamente per la sua attenzione, distinti saluti.

Karen Scrille

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007