Sulle orme di Maria Costa e Stefano D'Arrigo: lo Stretto e i suoi scrittori

Sulle orme di Maria Costa e Stefano D’Arrigo: lo Stretto e i suoi scrittori

Marco Olivieri

Sulle orme di Maria Costa e Stefano D’Arrigo: lo Stretto e i suoi scrittori

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sabato 11 Marzo 2023 - 14:30

Un percorso turisrtico-letterario con due appuntamenti sabato 11 e domenica 12 marzo nel segno di poeti e autori messinesi

MESSINA – “Qui dove il mare luccica e tira forte il vento”, per citare “Caruso”, c’è il patrimonio dello Stretto. Un patrimonio da valorizzare, con un intinerario sabato 11 e domenica 12. Da qui il progetto “Scrittori dei due mari. Un percorso turistico-letterario dello Stretto” tra Paradiso, Pace, Capo Peloro e Acqualadroni. In primo piano lo Stretto di Messina come unico e principale attrattore turistico per l’intero territorio, con effetti sull’economia e lo sviluppo della Sicilia. Un’idea voluta dal medico e scrittore Giuseppe Ruggeri, presidente del Club Lions Messina Ionio, promotore del progetto, e il docente universitario Filippo Grasso, delegato del rettore alle iniziative scientifiche nel settore turistico.

Il progetto ha previsto oggi sabato 11 un percorso guidato gratuito, in occasione della Giornata internazionale della guida turistica. Il tutto direzione Paradiso verso la casa museo “Maria Costa“, a Paradiso. Dalla poetessa Costa allo scrittore, poeta e giornalista Edoardo G. Boner, l’itinerario culturale è continuato alla Riviera del faro per poi concludersi alla chiesa S. Maria della Grotta. Domenica 12, invece, dalla piazza di Torre Faro il percorso procede verso la chiesa Madonna della Lettera e il parco “Horcynus Orca”, dedicato all’opera letteraria di Stefano D’Arrigo.

La poetessa Maria Costa e “la Messina che non c’è più”

Raccontano Ruggeri e Grasso nel progetto turistico-letterario che hanno proposto alla Regione: “Originaria del popolare quartiere delle Case basse, a Paradiso, Maria Costa è una delle voci poetiche più alte della città dello Stretto. Favole, miti e leggende di quel braccio di mare che Edoardo Giacomo Boner ha definito “Bosforo d’Italia”, hanno costituito la trama dei suoi versi ormai riconosciuti e apprezzati da studiosi e appassionati di tutto il mondo. Versi che cantano una Messina che non c’è più, ma la cui memoria è mantenuta viva da un rosario di storie e tradizioni che animano il presente, saldandolo con forza al proprio passato. Di questo passato, intriso di riti e racconti marinari, di pescatori che predicono i venti e narrano di mostri e divinità con eloquente solennità, Maria Costa si è resa preziosa e irripetibile interprete, consegnandoci così un’eredità di parole e gesti che difficilmente potrà essere dimenticata e che ha sancito, nel 2006, l’inserimento del suo nome nel Registro dei tesori umani viventi – Patrimonio Unesco della Regione Siciliana”.

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