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Taormina. Cardiochirurgia pediatrica, ok da Roma alla proroga. Il primario Agati: “Si è aperto uno spiraglio”

di Carmelo Caspanello
TAORMINA – La riserva è stata sciolta. L’ospedale “Bambino Gesù” di Roma ha detto sì alla proroga per il Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina. C’è tante apprensione, in particolare tra i familiari dei tanti bambini che si rivolgono al S. Vincenzo per ottenere cure di eccellenza. La scadenza della convenzione e quindi la chiusura, 3 luglio, era dietro l’angolo. Adesso si spalancano le porte della speranza, anche se le certezze sono legate soltanto ai prossimi 6 mesi.

Un passo avanti. Pur non essendo l’auspicata soluzione. Intanto c’è la risposta dell’ospedale romano all’istanza della Regione e al bando dell’Asp di Messina. Il timore era che sei messi fossero un periodo di tempo ritenuto troppo breve dai dirigenti del nosocomio capitolino. Timore aumentato da una risposta che da Roma tardava ad arrivare.
LA SOLUZIONE DEFINITIVA Nei prossimi sei mesi bisogna tuttavia capire come andrà a finire con la deroga al decreto Balduzzi, quella che prevede una Cardiochirurgia pediatrica ogni 5 milioni di abitanti. E nel caso della Sicilia sarebbe al Civico di Palermo. La palla passa al ministro alla Salute Orazio Schillaci, il quale sta valutando la fattibilità di una doppia Chirurgia pediatrica nella nostra regione.

Solo dopo l’ok alla deroga si potrà pensare ad un Ccpm stabile a Taormina, punto di riferimento per molti pazienti del Sud Italia e dell’intera area mediterranea. Sapere di una struttura non più legata alla proroga annuale, come accade da poco più di due lustri, cambierebbe la prospettiva e restituirebbe serenità a tante famiglie che vivranno ancora nell’apprensione, in attesa di sapere che fine farà il Centro d’eccellenza taorminese. C’è ottimismo. Anche se cauto.

“Si è aperto uno spiraglio”, sono le parole del primario del Ccpm di Taormina, Sasha Agati. “Confidiamo – aggiunge – sulla deroga, che rappresenterebbe la soluzione definitiva. Quella che regalerebbe tanta serenità. Siamo fiduciosi”. Un barlume di speranza, una luce in fondo al tunnel. Dopo il buio che era calato alla notizia della chiusura del Centro cardiologico pediatrico a partire dall’1 agosto. La struttura, per i prossimi sei mesi, è salva.