Taormina. "Ingiunzione da 25 mln, ecco perché è stata accolta la tesi del Comune"

Taormina. “Ingiunzione da 25 mln, ecco perché è stata accolta la tesi del Comune”

Carmelo Caspanello

Taormina. “Ingiunzione da 25 mln, ecco perché è stata accolta la tesi del Comune”

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sabato 03 Agosto 2019 - 07:30

Il sindaco torna sulla sentenza del Tribunale di Messina con la quale è stato revocato il decreto ottenuto nel 2007 da Imprepar

TAORMINA – Il sindaco di Taormina, Mario Bolognari, torna sulla sentenza del Tribunale di Messina (la numero 1597 del 2019) con la quale è stato revocato il decreto ingiuntivo per un importo da 25 milioni ottenuto nel 2007 da Imprepar. Il Comune si era opposto.

“Il Tribunale di Messina – spiega il primo cittadino – ha revocato il decreto condividendo integralmente la tesi difensiva impostata originariamente dall’avvocato Francesco Munafò, insieme all’avvocato Andrea Scuderi. E poi da quest’ultimo insieme all’avvocato Alessandro Munafò”,

Bolognari entra nel merito della questione. “Ritengo opportuno sottolineare – dice – che per un verso la sentenza conferma la tempestività e ammissibilità della opposizione al decreto ingiuntivo presentata dal Comune a suo tempo, vista la illegittimità di abbreviare i termini, così come era stato fatto.

Per altro verso – prosegue il sindaco – è importante la parte della sentenza nella quale il Tribunale ha accolto la eccezione di arbitrato avanzata dai nostri legali, riconoscendo l’errore della Imprepar-Impregilo per avere avanzato, dopo aver scelto l’arbitrato, la domanda di condanna del Comune, attraverso il ricorso al decreto ingiuntivo, al Tribunale ordinario e non già al collegio arbitrale. Va ricordato che la via del collegio arbitrale era stata scelta proprio dalla ditta”.  

“L’IMPORTANZA DELLA SENTENZA RISIEDE NELLA CONFUSIONE PROCESSUALE”

Bolognari sostiene che “l’importanza di questa parte della sentenza risiede nella evidente confusione processuale nella quale l’Impregilo si muove da anni nel tentativo di far prevalere un presunto diritto al risarcimento. Se ben si ricorda – incalza il sindaco – tale confusione processuale è stata sottolineata anche lo scorso anno, quando fu respinta la richiesta di esecutività della sentenza di appello relativa al lodo.

Devo ringraziare, unitamente all’avvocato Scuderi, l’avvocato Francesco Munafò, purtroppo nel frattempo venuto a mancare, che ha saputo brillantemente evidenziare l’errore commesso dalla parte avversa. Ringrazio anche l’avvocato Alessandro Munafò, subentrato nel pool dei nostri legali nella fase più recente”.

La vicenda del “Lodo Impregilo” affonda le radici alla fine degli anni ’90 ed è legata alla realizzazione dei parcheggi Lumbi e Porta Catania e della galleria che dal Lumbi conduce al Porta Catania.

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