Un nuovo sistema per il monitoraggio delle precipitazioni. L'Ordine degli Ingegneri avanza la sua proposta

Un nuovo sistema per il monitoraggio delle precipitazioni. L’Ordine degli Ingegneri avanza la sua proposta

Un nuovo sistema per il monitoraggio delle precipitazioni. L’Ordine degli Ingegneri avanza la sua proposta

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sabato 02 Ottobre 2010 - 08:21

Martedì nei locali della scuola di Giampilieri, verrà illustrata la proposta di installazione di un sofisticato sistema di monitoraggio radar sperimentato degli ingegneri del Politecnico di Torino

Martedi presso l’Istituto Scolastico “Simone Neri” di Giampilieri, verrà presentato un innovativo Progetto pilota per il monitoraggio delle precipitazioni su vaste porzioni di territorio ed in particolare per l’osservazione di estese aree a rischio predisposto dal Politecnico di Torino e di cui l’Ordine degli ingegneri chiederà al governo formale installazione nei territori investiti dall’alluvione, anche in considerazione dell’Ordinanza del 10 maggio 2001 con cui erano state preventivate “misure urgenti per il completamento del programma delle reti di monitoraggio meteo-idropluviometrico.” Un sistema che mira dunque a creare ulteriori condizioni di sicurezza in un territorio in cui, il sistema di allarme sirene che dovrebbe “avvisare” con anticipo del pericolo gli abitanti di quelle comunità, stenta ancora a decollare.

Per l’occasione saranno presenti l’ equipe del Politecnico di Torino, che ha sperimentato l’innovativa tecnologia Radar, guidata dal Prof. Giovanni Perona e di cui fa anche parte l’ing. Marco Allegretti Presidente dell’Ordine di Asti, il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri Gianni Rolando, il Presidente dell’Assemblea dei Presidenti degli Ordini Italiani Giuseppe Di Natale e il Presidente della Consulta Regionale Siciliana Ingegneri Giuseppe Margiotta.

Il Gruppo di ricerca del Politecnico di Torino in collaborazione con l’azienda EnviSens Technologies s.r.l., ha messo a punto una rete di monitoraggio delle precipitazioni costituita da piccoli radar in banda X ad alta risoluzione spaziale e temporale, basso costo e impatto ambientale sostanzialmente nullo, pienamente adeguata all’osservazione dei campi di pioggia ed in grado, quindi, di fornire l’input per gli interventi di protezione civile.

Sul territorio della Regione Sicilia, di concerto con alcune amministrazioni locali e con la Protezione Civile Regionale, il Consorzio Interuniversitario per la Fisica delle Atmosfere e delle Idrosfere (C.I.N.F.A.I.), attraverso l’unità del Politecnico di Torino, ha già avviato la sperimentazione della rete: nell’ambito di tale attività è prevista l’installazione di 4 prototipi di radar in banda X.

Ciascun radar richiede esclusivamente alimentazione da rete elettrica con potenze impegnate estremamente modeste , ha dimensioni e peso che ne consentono un trasporto agevole e non necessita di particolari strutture di installazione purchè sia posizionato in luoghi facilmente accessibili che consentano una buona visibilità orizzontale . La trasmissione dati avviene mediante l’impiego della rete telefonica cellulare che quindi deve essere disponibile nel luogo di installazione (ancora oggi non lo è dovunque) anche senza il diretto collegamento a reti dati wired preesistenti. Conseguentemente, la localizzazione dei radar stessi può essere anche cambiata in corso d’opera in caso di mutate esigenze o per una migliore copertura del territorio .

Per poter offrire un miglior supporto tecnico agli utilizzatori, nonché dimostrazione immediata dell’efficacia del servizio, i dati raccolti nella campagna dimostrativa verranno trasmessi in tempo reale ad un centro di elaborazione dati e potranno essere visualizzati immediatamente da qualsiasi utente autorizzato che si colleghi al sito dedicato. Per la messa in opera dei radar non vengono richieste particolari strutture di installazione, né il montaggio richiede opere provvisionali particolari. Dovranno essere identificate e messe a disposizione 2 aree (terrazze, tetti piani, ecc) facilmente accessibili e dotate di collegamento alla rete di energia elettrica (220V, 300W).

Inoltre, è da sottolineare come l’analisi dell’esposizione ai campi elettromagnetici indotti dallo strumento sia ampiamente compatibile con i limiti imposti dalla normativa attualmente in vigore. Come già sopra specificato, si ribadisce che durante la campagna di misure pilota, gli sviluppatori si interfacceranno con gli uffici interessati per definire strutture di servizi di loro interesse, servizi che potranno in futuro essere implementati a partire dai dati raccolti integrandoli con altre informazioni e dati disponibili.

(foto Sturiale)

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