«Che emozione essere la madrina del Salone del Libro!»

«Che emozione essere la madrina del Salone del Libro!»

«Che emozione essere la madrina del Salone del Libro!»

martedì 10 Maggio 2011 - 08:30

Daniela Di Sora (Voland edizioni), presenta i suoi due autori russi e scommette su DJian

Daniela di Sora, fondatrice della casa editrice romana Voland, sarà la madrina del Salone Internazionale del Libro 2011. Romana d’origine, nel 1994 fonda la Voland che, coerentemente con i suoi interessi e i suoi studi universitari, guarda alle culture dell’Est. Con questa designazione, che segue quelle di Ginevra Bompiani e Roberta Einaudi (Nottetempo), Emilia Lodigiani (Iperborea) e Sandra Ozzola Ferri (e/o), per citare solo le più recenti, il Salone vuol rendere omaggio al coraggio progettuale e alla qualità di tanti piccoli editori.

Tempostretto.it ha intervistato la brillante editrice romana.

Che sensazioni le ha regalato questa designazione?

«E’ davvero esaltante, sono sincera. E’ certamente un riconoscimento straordinario ma essere la madrina nell’anno in cui il Salone del Libro ospita la Russia, il mio paese del cuore, è una coincidenza straordinaria».

Che autori porterete al Salone?

«Sono due autori russi di grandi speranze. Il primo è Zachar Prilepin, classe 1975, con un romanzo molto forte sulla guerra in Cecenia, Patologie (pp. 288; 14). Ma il romanzo di formazione di Prilepin non si occupa solo del conflitto: è un romanzo molto forte che analizza i rapporti umani, sull’ossessività di alcuni rapporti e sulla crescita di un giovane messo dinnanzi agli orrori della guerra. L’altro romanzo è Klemens (pp. 368; €15) di Marina Palej, una scrittrice dalla prosa più facilmente accostabile alla letteratura russa di stampo classico. Questo romanzo narra la storia di un traduttore ma ha un taglio molto misterioso e non mancano certo le sorprese. Del resto, io non pubblico nulla di cui non sono completamente entusiasta!»

Il vostro fiore all’occhiello è certamente la Nothomb ma fra tutti i tuoi autori su chi punteresti subito dopo?

«Ad una domanda secca come questa rispondo con un altro nome francese di primo livello, Philippe Djian. Adoro i russi ma nei loro confronti c’è un atteggiamento un po’ diffidente. Di Djian abbiamo già pubblicato tre romanzi: Imperdonabili; 37°2 al mattino; Incidenze. Ne abbiamo acquistati altri quattro e li pubblicheremo a scadenze non ravvicinate visto che noi facciamo 25 titoli l’anno e non abbiamo intenzione di metterli tutti insieme sul mercato. Lui scrive un noir forte con una lingua straordinaria e in Francia sta riscuotendo un grande successo».

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