"Ti tolgo il bimbo, mi suicido". Ecco come una giovane donna è uscita dall'incubo

“Ti tolgo il bimbo, mi suicido”. Ecco come una giovane donna è uscita dall’incubo

Alessandra Serio

“Ti tolgo il bimbo, mi suicido”. Ecco come una giovane donna è uscita dall’incubo

sabato 19 Luglio 2025 - 16:30

Grazie ai carabinieri e ad un centro anti violenza la donna di Alì Terme è tornata a casa dalla struttura protetta

Grazie al supporti di un centro anti violenza, dei carabinieri e di una casa protetta, una donna di Alì Terme e suo figlio hanno potuto liberarsi di un compagno e padre violento, che aveva reso la loro vita un incubo alimentato da intimidazioni, sopraffazione psicologica, sbornie, la costante minaccia di suicidio e la spada di Damocle di un’arma che l’uomo teneva in casa. La donna, proveniente da un altro continente e quindi completamente sola, lontana dalla famiglia, ha trovato nel centro anti violenza “Al tuo fianco” il sostegno per denunciare l’uomo, nativo della zona. Dopo un periodo in una casa famiglia protetta, oggi la 35enne è tornata insieme al bambino a casa, dove il 37enne non potrà più avvicinarsi per decisione del giudice.

“Ti tolgo il bambino”

L’incubo è cominciato quando la 35enne era incinta. Il compagno, che tornava spesso a casa ubriaca, la insultava e minacciava. Col tempo sono diventate sempre più frequenti le minacce di toglierle il figlio, soprattutto quando lei diceva di voler interrompere la relazione. Poi l’uomo ha cominciato anche a dirle di volersi suicidare, mandandole foto che lo ritraevano all’opera coi propositi di togliersi la vita. Lei tornava allora sui suoi passi, terrorizzata anche dal pensiero di quelle armi che l’uomo aveva in casa.

L’uscita dall’incubo

Dopo l’ennesimo episodio di violenza ha però trovato il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri, che l’hanno subito portata in una struttura protetta insieme al figlio. Si è poi affidata all’avvocata Cettina La Torre che ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari l’allontanamento del convivente dalla casa familiare e la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi dalla stessa frequentati. La donna ha potuto così lasciare la struttura protetta e ritornare, con il suo bambino, alla propria abitazione, dove aveva dovuto lasciare anche tutti gli effetti personali.

Un commento

  1. Avete dimenticato di menzionare il grande lavoro svolto dall’assistente sociale del comune di Alì terme che ha aiutato la donna in questione. I carabinieri sono intervenuti su segnalazione dell’ufficio preposto. Date le notizie complete grazie

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