Milazzo, sui precari dell'ente scontro tra Sindaco e Presidente del Consiglio

Milazzo, sui precari dell’ente scontro tra Sindaco e Presidente del Consiglio

Santi Cautela

Milazzo, sui precari dell’ente scontro tra Sindaco e Presidente del Consiglio

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mercoledì 14 Novembre 2018 - 09:23

Tra i due ormai è guerra fredda ma la linea di confine è tracciata sul futuro del personale precario: responsabilità dell'amministrazione o del consiglio comunale? Ricostruiamo la vicenda

Bisogna immaginarseli, entrambi, mentre escono dall'ufficio stampa del Comune, per rilasciare la "loro versione" sui fatti riguardanti i precari dell'ente. Il consiglio appare svuotato delle sue funzioni meramente politiche e la battaglia si è spostata fuori dal Palazzo, anche perché gli strumenti finanziari da approvare sono troppi ed entro il 31 dicembre, quando scadranno i contratti dei precari, sarà impossibile anche solo approvarne 4 su 6 mancanti.

Il Presidente del Consiglio Nastasi informa la cittadinanza di aver chiesto l'intervento del prefetto sulla questione – ne abbiamo parlato più volte, servono i bilanci approvati nei comuni in dissesto per procedere alle proroghe dei contratti per il personale precario – e di voler incontrare i dirigenti del Ministero dell'Interno, gli unici che possano "interpretare" le norme nazionali.

Nastasi sottolinea di essere “in attesa ancora del Consuntivo 2015” e che “comunque oltre quel documento, ne dovrebbero essere approvati almeno altri tre da qui a fine anno per evitare l’interruzione del rapporto di lavoro, attraverso il mancato rinnovo del contratto al personale a tempo determinato un servizio ormai da quasi un trentennio al Comune”.

“Ma il problema – aggiunge Nastasi – è anche un altro. L’Amministrazione ha approvato un fabbisogno del personale che, aprendo anche alle assunzioni esterne, prevede la stabilizzazione di circa 40 persone. Cosa ne sarà degli altri 120? Finiranno in un bacino regionale? Non avranno mai speranza di essere stabilizzati? Non solo. Dalla lettura della delibera si evince che i precari in servizio verranno stabilizzati con le stesse ore che svolgono adesso (24 o in qualche caso 18), mentre chi potrà accedere dall’esterno avrà 36 ore. La ritengo una disparità. Per questo vogliamo una interlocuzione con i funzionari del Ministero per avere un quadro chiaro della situazione ed evitare salti nel buio che avrebbero conseguenze devastanti per il nostro Ente e per la città in termini di servizi, ma in modo particolare per i lavoratori che si ritroverebbero senza alcuna responsabilità a dover rimanere a casa, senza stipendio e soprattutto senza futuro”.

Queste dichiarazioni hanno fatto infuriare il Sindaco Formica che non ha risparmiato parole al vetriolo per il suo "ex" alleato: “Quando si ha a che fare con l'improvvisazione è davvero difficile abbassare i toni. E nonostante io ci abbia provato, mi vedo costretto ad intervenire per replicare ad una dichiarazione del Presidente del Consiglio Comunale che appare come una specie di certificazione di esistenza in vita. È tristemente strumentale che Nastasi dichiari di essere “in attesa ancora del consuntivo 2015”, quando sa benissimo che lo strumento finanziario è stato adottato dalla Giunta, regolarmente pubblicato ed è in attesa del parere del Collegio dei Revisori dei Conti; e la singolarità sta nel fatto che la protesta -giunge proprio da chi si è reso protagonista, con una guida spericolata ed irresponsabile del civico consesso, dei ritardi gravissimi accumulati nell'approvazione del rendiconto 2014.

Sono stati necessari ben 5 mesi ed il rischio di scioglimento dell'organo per approvare un documento contabile che alla fine è stato votato esattamente nel testo in cui era stato trasmesso dall'Amministrazione. A questo ingiustificato ritardo, poi, si somma quello nell'approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, rimasto un mese e mezzo in aula nonostante fosse già stato votato e fosse munito del parere favorevole del Ministero dell'Interno."

Le responsabilità del consiglio sono molteplici, troppi ritardi, troppi ostruzionismi politici su una questione, quella del rendiconto 2014, che si pensava potesse essere il fronte dietro cui barricarsi per colpire al fianco l'amministrazione. Formica lo sa e rincara la dose ai suoi avversari:"Già prima dell'estate – scrive Formica – avevo lanciato l'allarme sul personale a tempo determinato e qualche sapientone, adesso ricredutosi, ha affermato che facevo allarmismi e che ricattavo i Consiglieri Comunali agitando il rischio di non potere prorogare i contratti di lavoro."

Sulla vicenda stabilizzazioni la matassa è ancora fitta. Bisogna ricordare che il Comune di Milazzo per via del blocco del turn over ha praticamente più della metà dei dipendenti in forma precaria. Questo vorrebbe dire la paralisi dell'ente qualora questi non lavorassero più.

Non solo, visto i pensionamenti e la mancanza di dirigenti "qualificati" come ricorda qualcuno, la vicenda porta a fare dei distinguo e così il Sindaco, invitando Nastasi a collaborare sull'approvazione dei bilanci mancanti, chiarisce: "Coloro che non potranno essere assorbiti con la stabilizzazione saranno assunti con contratto a tempo indeterminato da una società pubblica che li destinerà, con prevalenza, presso i Comuni di provenienza. Quanto alla questione delle ore e dell'adeguato accesso dall'esterno, spero che il buonsenso – o qualcuno più attrezzato – suggerisca di tacere su argomenti che, se maneggiati con leggerezza, rischiano di danneggiare gravemente proprio i tanti dipendenti in attesa."

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