Dopo Firenze e Palermo pure Bologna e Genova pensano al tram. E Messina...

Dopo Firenze e Palermo pure Bologna e Genova pensano al tram. E Messina…

Marco Ipsale

Dopo Firenze e Palermo pure Bologna e Genova pensano al tram. E Messina…

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lunedì 08 Ottobre 2018 - 07:21

... pensa allo "shuttle". Anzi il servizio è già partito sabato, con risultati scarsissimi, come prevedibile. La nuova soluzione del sindaco De Luca? La Polizia municipale scorterà gli "shuttle". Ma anche così...

A Roma, Milano e Torino le reti tranviarie sono storiche. A Napoli sono rimaste attive per 140 anni, fino a due anni fa, quando sono state interrotte per lavori che dovrebbero concludersi a breve. A Palermo il tram è stato inaugurato il 30 dicembre 2015, a Firenze il 14 febbraio 2010 e l’ultimo prolungamento è di appena tre mesi fa, il 16 luglio 2018.

Bologna e Genova sono le uniche due città, tra le prime otto italiane, a non avere una linea tranviaria, ma ora vogliono correre ai ripari. Il capoluogo emiliano è più avanti, il mese scorso è stato firmato il contratto per la progettazione definitiva, per quello ligure è ancora solo un’idea, che però è stata inserita nel preliminare del nuovo Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile. L’Emilia Romagna, tra l’altro, ha introdotto una carta unica treno-bus, ciò che Messina non è mai riuscita a fare con la Metroferrovia. Se allarghiamo il campo all’Europa, sono oltre 200 le città dotate di reti tranviarie.

IL TRAM E LO "SHUTTLE"

In questo contesto, è chiaro che chi, come Messina, una rete tranviaria ce l’ha già deve tenersela stretta. E che ogni idea di dismissione è quanto di più illogico si possa pensare.

Del resto, se anche l’Atm fosse un’azienda decotta e sull’orlo del fallimento, così come propugna il sindaco Cateno De Luca, eliminare il tram e sostituirlo coi bus non comporterebbe alcun risparmio, anzi. Tutti gli ingegneri dei trasporti sponsorizzano la cura del ferro, per vantaggi sia economici sia di servizio. Se invece l'obiettivo di De Luca è quello di chiudere l'Atm o di privatizzarla, ipotesi che ha proposto anche al Consiglio comunale, allora il discorso è diverso.

Errare è umano, perseverare è diabolico. La giunta De Luca ha avuto la dignità, almeno finora, di far cadere nel dimenticatoio l’assurda idea della monorotaia sospesa. Ma l’opzione “Shuttle”, già messa in pratica da sabato come test, è pure balzana. E non è vero quanto affermano il sindaco De Luca e il presidente di Atm, Campagna, che ha messo sin da subito le mani avanti dando la colpa all’inciviltà dei messinesi.

Se anche non ci fosse neppure un’auto parcheggiata male, cosa ovviamente impossibile, lo “Shuttle” non sarebbe lo stesso una buona idea. Perché i rallentamenti maggiori, oltreché per i mezzi in sosta vietata, sono dovuti al traffico. Anche di questo si può dare la colpa ai messinesi, così come delle scie chimiche o delle invasioni aliene, ma non si farebbe esercizio di verità.

Una delle regole base di ingegneria dei trasporti è quella di evitare tracce lunghe. Il motivo è che, durante il percorso, si possono incontrare ostacoli, prevedibili o meno, di ogni tipo. Figurarsi su un tracciato di 30 chilometri, tutto urbano. Garantire orari certi, altra regola base per far funzionare il sistema, è praticamente impossibile. I ritardi si accumulano, come sa bene e ha affermato anche il presidente Campagna, ed il sistema crolla.

LA SCORTA ALLO "SHUTTLE"

L’ultima “trovata” del sindaco De Luca è “che la polizia municipale scorti lo shuttle per multare tutte le auto che sosteranno negli appositi spazi riservati alle fermate”. Un provvedimento che non può risolvere il problema, per una serie di motivi. Anzitutto è impensabile che i vigili “scortino” tutti gli “shuttle” tutti i giorni come fossero mezzi in pericolo o d’emergenza e come se la Polizia municipale non dovesse fare altro.

Via Garibaldi o il viale San Martino sono esempi storici. I vigili possono multare su una parte, non su tutto il tracciato, che resta pieno di auto in sosta vietata. E dopo che vanno via, puntualmente si torna a sostare. Messinesi incivili, di sicuro, ma non basta additare, bisogna trovare soluzioni. Ad esempio in via Garibaldi sono previsti i parcheggi a pagamento, il viale San Martino potrebbe diventare area pedonale, serve insomma impedire certi comportamenti.

Ma tutto questo ha poco a che vedere con lo “shuttle”, che potrebbe funzionare, per ipotesi assurda, solo su un percorso interamente in corsia preferenziale. E come si fa lì dove, ad esempio la strada statale 114, la corsia è già solo una per tutti? Come già successo nel weekend, e ancor più accadrà nei giorni feriali, i bus rimangono imbottigliati nel traffico e non possono rispettare i tempi, anche senza incontrare auto in divieto di sosta. Del resto era quanto già accadeva ai vecchi 2 e 79 per Giampilieri e Torre Faro, ma con orari e frequenze molto diverse, che mettevano in conto il traffico.

I FINANZIAMENTI PER IL TRAM

Torniamo al tram. Eliminarlo, oltreché togliere un servizio, comporterebbe altre spese. Smantellare l’infrastruttura non sarebbe operazione a costo zero, senza considerare che si tratterebbe di un grosso spreco di denaro pubblico. La linea è costata circa 150 miliardi di lire a fine anni ’90, il corrispondente di circa 75 milioni di euro che, rivalutati al giorno d’oggi, fanno circa 113 milioni. Immaginate come sarebbe contenta l’Unione Europea di veder spendere qualche milione non per dare nuovi servizi ma per smantellare un’infrastruttura finanziata dal valore di 113 milioni. Roba da interessare anche la Corte dei Conti.

Milioni su milioni. A fine anno scorso il Cipe ha deliberato 11,4 milioni per il revamping delle vetture messinesi e per alcuni interventi sulla linea (VEDI QUI). Dagli attuali 8 mezzi si arriverebbe a 12, migliorando ancora il servizio. Altri 4 milioni dovrebbero arrivare dai fondi Poc Metro, utili per la manutenzione straordinaria e per definire finalmente su tutto il percorso i semafori intelligenti. A quel punto, l'attesa media alla fermata sarebbe di appena 4 minuti, un servizio al livello delle eccellenze europee.

Ed a quel punto sì che sarebbero validi i collegamenti a pettine, ma coi bus solo nelle periferie mentre in centro città coi tram, che vanno in sede riservata e non devono fare i conti con traffico e parcheggi selvaggi.

L'OPINIONE DEGLI ESPERTI

Non è poi così difficile, basta affidarsi agli esperti di ingegneria dei trasporti. Come Augusto Cracco, ex amministratore unico della Ctp (Compagnia trasporti pubblici) di Napoli, che nel riprendere l’opinione dell’ing. Andrea Spinosa, da noi pubblicata ieri (VEDI QUI), commenta su Facebook: “Quando la politica commette errori (in questo caso gravi) sui trasporti: a Messina si vogliono sopprimere i tram che costano la metà degli autobus. Nell'articolo spiega il perché l'ing. Andrea Spinosa. Analogo ragionamento dovrebbe farsi in tutta Italia, comprendendo anche i filobus, che con i tram hanno molti punti in comune”.

(Marco Ipsale)

4 commenti

  1. Lo sceriffo farà scortare la diligenza.

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  2. MessineseAttenta 8 Ottobre 2018 11:11

    Caro dott. Ipsale,
    lil motivo per cui de luca (minuscolo volontario) vuole l’abolizione del tram è uno solo: ha chiestoa ed ottenuto i voti degli zalli, promettendo l’eliminazione del tram per farli tornare a parcheggiare in terza e quarta fila dove vogliono e come vogliono.

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  3. Ho letto l’articolo dell’Ing.Spinosa e non ha ne capo e ne coda, non contestualizza l’analisi e non tiene conto della maggiore modularità degli autobus. Poi ci dovrebbe fare capire come fa a sapere quanti non pagano il biglietto perchè io non lo capisco, forse non pagano il biglietto ma firmano un registro? Purtroppo la nomine ed il titolo valgono più dell’xxxxxxxxx e dei fatti, ecco perchè certe persone hanno spazio nei media.

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  4. MessineseAttenta 8 Ottobre 2018 14:29

    Lei scrive di cose che xxxxxxxx xxxxxxxx e si permette di riportare opinioni altrui.
    “maggiore modularità degli autobus”?
    Ma quando mai!!!!
    Mettiamo insieme uno shuttle ed un tram, facciamo fare loro lo stesso percorso, facendoli partire insieme.
    Il tram sarà al capolinea di arrivo quando il bus non sarà nemmeno a metà del percorso.
    Ma allo zallo seguace di de luca che vuole lasciare parcheggiata la macchina in terza fila nel Viale questo non importa.
    Peddire!!!!!!!!!!

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