Il commissario Croce firma la delibera che dà il via alla nuova Atm

Il commissario Croce firma la delibera che dà il via alla nuova Atm

Francesca Stornante

Il commissario Croce firma la delibera che dà il via alla nuova Atm

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giovedì 11 Aprile 2013 - 16:28

Nonostante i sindacati avessero chiesto ulteriori dettagli e garanzie, il commissario Croce ha deciso di firmare la delibera di creazione della nuova Spa che si occuperà di tutti i servizi di trasporto pubblico. Il provvedimento adesso passerà al vaglio del consiglio comunale.

Un altro passo verso la nuova Atm. A compierlo il Commissario di Palazzo Zanca Luigi Croce che ha messo la sua firma in calce alla delibera che da il via alla costituzione della nuova Spa. Prima di chiudere con il passato però il provvedimento dovrà approdare in aula e passare al voto del consiglio comunale. Il commissario però intanto ha fatto la sua parte, ha usato i poteri della Giunta per esitare l’atto, il prossimo passaggio sarà in consiglio. La delibera prevede la costituzione dell’Azienda Trasporti Messina spa che partirà con un capitale iniziale di 120 mila euro e subentrerà all’attuale Atm in tutti i servizi gestiti. Il provvedimento prevede anche l’ingresso di soci privati. Il 51% del capitale sarà pubblico, il restante 49% potrà invece essere acquisito da investitori esterni da reperire attraverso un doppio bando di gara europeo (doppio nel senso che eventuali investimenti dovranno basarsi sia su capitali che su competenze per offrire servizi).

Per quanto riguarda l’attuale Atm sarà sciolta e liquidata solo dopo la creazione della Spa. Per questa fase saranno nominati tre commissari che si occuperanno di far fronte a tutti gli adempimenti previsti dalla legge.

La delibera detta anche i tempi di lavoro per arrivare alla nuova società: entro 90 giorni dall’approvazione in aula dovranno essere presentati piano finanziario e piano industriale, basi necessarie per approdare ad una società che dovrà gestire ogni attività connessa a traffico e mobilità, manutenzione per conto proprio o anche per soggetti esterni, gestione e vendita dei ricambi, segnaletica, aree di sosta, rimozione coatta, semafori, controllo accessi e transiti, passi carrabili, affissione cartellonistica pubblicitaria e rimozione cartellonistica abusiva. Tra l’altro potrà essere considerata agenzia del Comune per la mobilità, organo deputato al controllo e alla gestione di tutto l’esercizio di trasporto nel territorio comunale.

Tra i vari punti inseriti nella delibera ci sono anche i compensi che andranno al Presidente della Spa e ai membri del Cda: per la prima carica ammontano al 70% dell’indennità del Sindaco, per il consiglio di amministrazione si attestano invece al 40%. Passaggi che sempre nelle scorse settimane erano stati anticipate dal business plan presentato dal Commissario Spicuzza, un report che ipotizzava costi di produzione, ricavi e investimenti per i prossimi 3 anni. Proprio da quel documento emergeva che la composizione societaria sarà costituita dall’assemblea dei soci, un Consiglio di Amministrazione e un Collegio sindacale. Costo previsto dal business plan per questi ultimi due organi: oltre 200mila euro annui per il Cda e più di 100mila per il collegio.

La delibera lo scorso lunedì era stata presentata alle organizzazioni sindacali durante un incontro a Palazzo Zanca, ma i sindacati avevano chiesto ulteriori aggiornamenti prima del voto in aula per avere maggiori dettagli su alcuni passaggi poco chiari. Ad esempio il personale. Non emergono garanzie sul mantenimento dei parametri e dei diritti occupazionali, la delibera prevede il passaggio nella nuova società di tutto il personale attualmente in forza all’Atm ma senza spiegare come questo personale verrà impiegato. Considerato che al suo interno l’azienda avrà tre rami che si occuperanno distintamente di officine, ztl e trasporto pubblico, il provvedimento dovrebbe quantomeno chiarire come saranno ripartiti i dipendenti. Per il sindacato Orsa si tratta infatti di una delibera troppo vaga e fumosa, che ricalca molto quella presentata dal sindaco Buzzanca il 14 febbraio del 2012 e che necessita di ulteriori dettagli. Il Commissario però intanto ha deciso di firmarla. La palla passa adesso in consiglio. Le organizzazioni sindacali però non resteranno di certo a guardare.

(Francesca Stornante)

Giovedì, 11 aprile, 2013 – 18:28

8 commenti

  1. Ma il ruolo del commissario non è’ quello di gestire l’ordinaria amministrazione??? Può un commissario prendersi la briga, al termine del suo mandato, di prendere una decisione così importante per il futuro di Messina e dei Messinesi??? Mi sorge il dubbio che il commissario stia facendo da ago della bilancia per le prossime amministrative e tutti sanno da quale lato pende……

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  2. ART.21 COSTITUZIONE, messinesi, suvvia, liberiamo il nostro incatenato pensiero e con esso il voto. ” Salvare capra e cavoli ” è un modo di dire, con cui si intende salvaguardare con una decisione gli interessi di due soggetti, ma quasi sempre non si salva nessuno. Nel caso ATM, sono i lavoratori LSU utilizzati nelle ZTL e quelli di ATM, e all’interno di questa, tutto il traffico gommato e il solo tram, con un limitato gommato di interscambio, in direzione dei quartieri più popolosi, servendosi dei viali, GAZZI, EUROPA, BOCCETTA, GIOSTRA, ANNUNZIATA. L’universalità del servizio pubblico per servire i villaggi, si garantisce, in una prima fase, in convenzione con i privati, ci costerebbe pochissimo. Per garantire la piena occupazione delle LSU-ZTL, bisogna estendere le zone a traffico limitato in tutta la città, dove è possibile, studiando, anche, l’aspetto giuridico della segnalazione alle infrazioni del codice della strada, potrebbe essere la soluzione alla carenza di organico della polizia Municipale, a Milano questo compito spetta agli autisti della raccolta rifiuti, quando le macchine intralciano la pulizia degli operatori su strada. Ma senza un PIAMO MOBILITA’, nella direzione di destinare territorio, strade e linea ferrata al servizio pubblico urbano dei trasporti, il sogno di una GRANDE ATM, capace di farci lasciare a casa le automobili, sarà un sogno irrealizzabile.

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  3. Dopo Giuttari e Giamboi, abbiamo un altro logorroico, che scrive, scrive, scrive, scrive……
    Un grillino titolare di tanti nickname.
    Bravissiumo.

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  4. Quale logica?
    Il rischio è, con i 21.000.000 di euro che il Comune dovrà dare annualmente all’ ATM, di spendere tanto senza ottenere nulla. Infatti non si sarà spostato uno solo dei dirigenti o dipendenti che hanno portato l’ ATM allo sfascio attuale.
    Cambiano i nomi, ma non cambia la sostanza, almeno che dietro non ci sia, ma non sembra il caso, l’ interesse di una ditta privata del settore.

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  5. liliana parisi 12 Aprile 2013 10:46

    Da quale lato?
    Vorrei ricordare che la riduzione dei quartieri da 14 a 6 fu fatta da un commissario; non era ordinaria amministrazione, ma nessuno ci trovò da ridire.Forse a Messina certe cose le può fare solo un “estraneo”, come il podestà nei comuni medioevali.

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  6. Nella pubblica amministrazione, per l’esperienza acquisita nel tempo, per “ordinaria amministrazione” s’intende curare gli affari correnti e garantire ai cittadini i servizi essenziali. L’unico commissario che si è comportato, a mio parere, correttamente è stato il prefetto dr. Sbordone il quale dopo il Suo insediamento, lasciò immutato l’organigramma politico delle partecipate, della azienda speciale (Atm) e dell’ Istituzione per i sevizi sociale, in totale prevalenza composto da politici di centro destra, dedicandosi, esclusivamente agli adempimenti di ordinaria amministrazione.
    Assolutamente diverso il commissario Regionale dr. Gaspare Sinatra (scelto fra i dirigenti del ruolo ispettivo della Regione Siciliana) il quale quasi subito dopo il suo insediamento, avendo preso visione dell’organigramma politico di guida delle partecipate, della azienda speciale (Atm) dell’istituzione per i servizi sociali, guarda caso di centro sinistra, li mandò tutti a casa sostituendoli con persone di propria fiducia. Certo che tale operazione rientra fra le prerogative . del Sindaco (eletto dai cittadini) ma praticata da un commissario di nomina regionale, ritengo che abbia acquisito rilevanza politica che può ritenersi non rientrante fra gli atti di ordinaria amministrazione. La il dr. Gaspare Sinatra si spinse, a mio parere, ben oltre. Ritenendo anche Lui l’Istituzione per i servizi sociali un “carrozzone” (il Comune di Messina una carrozzella), assumendo i poteri, non del Sindaco, ma del Consiglio Comunale (di 45 consiglieri) adottò in data 30/04/2008 la delibera n. 21/C avente per oggetto “Cessazione attività e funzioni dell’istituzione per i servizi sociali del Comune di Messina”, Per la premura nel secondo capoverso della citata delibera così è scritto :” Vista la delibera consiliare n, 5/c del 28/11/2002 con la quale in esecuzione degli articoli 101 e 102 dello Statuto comunale è stata istituita l’Istituzione per i servizi sociali”. Ma quando mai, tutto sbagliato dato che la delibera che ha dato alla luce l’Istituzione per i servizi sociali è stata adottata dal Consiglio Comunale alla fine degli anni 90 e che la delibera 65/c del 2002 è stata quella che, in virtù di una legge regionale è stata attribuita all’istituzione “personalità giuridica”. Ma c’à di più dato che dall’esame della delibera in discussione si evince che questa, in violazione di legge, è stata approvata dal Commissario Regionale in assenza del parere di regolarità tecnica espresso dal dirigente del ramo di competenza che è stato espresso in data 02/05/2008 e, per di più, “contrario”. Quando affermo che a Messina tutto ciò che è illegittimo nelle altre città da noi, con buona pace e/o tolleranza da parte delle istituzioni diventa legittimo, questa ne è la prova. Ma non finisce qui dato che nello stesso giorno che è stato, finalmente, eliminato il carrozzone che configurava l’istituzione per i servizi sociali, il dr. Gaspare Sinatra nette alla luce una nuova creatura con la delibera 28/c adottata, sempre, con i poteri del Consiglio Comunale, in data 30/04/2008 avente per oggetto: “Costituzione di un consorzio per i servizi socio sanitari ed assistenziali “approvazione schema di convenzione e dello statuto.”.Tutto questo ordinaria amministrazione?. Intanto dal 01/05/2008 tutte le attività dell’istituzione per i servizi sociali sono state trasferite al Comune, anche se la delibera adottata per la sua cessazione è stata ritenuta illegittima dal giudice del lavoro. che non ha trovato pratica applicazione. Il sogno di fare rientrare l’attività socio assistenziale nelle stance del potere comunale si era avverato, Il resto è storia recente. La posizione del Dr. Croce è cosa diversa dato che lo stesso sostituisce un organo (il Sindaco) e quindi può avvalersi del consiglio comunale il quale conserva, intatte, le Sue funzioni. Nessun commento per l’Atm, niente da commentare dato che sull’argomento tutto si è detto e tutto si è scritto, anche se ritenuto “tempo perso”. Come si nota si parla di trasformazione ma nessuno parla della correttezza dei Conti. Si cerca, a tutti i costi di stendere un “veli pietoso” sulle irregolarità da tempo denunciate e che nessuno a creduto opportuno di verificare, Viva Messina

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  7. Caro Saja hai perfettamente ragione! L’atto esitato da Croce non è assolutamente di ordinaria amministrazione. Hai anche ragione quando affermi che quanto è illegittimo nel resto d’Italia a Messina diventa legittimo! Hai ragione per ciò che concerne Gaspare Sinatra che accomuni a Croce. SINATRA si avvaleva dell’esperto SALVATORE VERNACI, che si interessava di tutto anziché occuparsi solo dell’Istituzione dei Servizi Sociali, Croce pende dalle labbra del suo esperto Dalmazio. Staremo a vedere cosa farà adesso il Consiglio Comunale che a mio avviso si pronuncerà come ha fatto sulla costituzione della NEWCO.

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  8. Mettila da questo punto di vista: essendo SPA e quindi azienda in caso di esigenza, come prevedo succederà presto, si possono licenziare gli ultimi assunti…e poi tutti a casa per il fallimento…finalmente…

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