Orsa: "Da giugno a rischio servizi e lavoratori della Metromare"

Orsa: “Da giugno a rischio servizi e lavoratori della Metromare”

Orsa: “Da giugno a rischio servizi e lavoratori della Metromare”

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venerdì 02 Novembre 2012 - 10:42

Rilanciare il trasporto pubblico deve essere tra le priorità dell'amministrazione e del nuovo governo regionale siciliano. Per l'Orsa è necessaria la stesura di un piano integrato cittadino dei trasporti che preveda la sinergia dei vettori ferrato, marittimo e gommato e che rilanci, oltre a servizio Metromare, Metroferrovia e Atm

Scade il 30 giugno la concessione del servizio veloce di trasporto sullo Stretto svolto da Metromare ed in assenza di risorse dallo Stato il servizio tra le due sponde è destinato ad interrompersi lasciando a terra gli oltre cinquemila pendolari che mediamente ogni giorno ne usufruiscono.

“É paradossale – commentano Mariano Massaro, Michele Barresi e Antonino D’Orazio del sindacato Or.SA – che uno dei pochi servizi di trasporto pubblico ancora funzionanti in questa città rischi di fermarsi per mancanza di risorse nell’indifferenza della classe dirigente cittadina e regionale. Da tempo al contrario sollecitiamo – assieme ai comitati pendolari dello stretto – l’aumento e la rimodulazione delle corse secondo le necessità di un’utenza sempre crescente e per favorire l’utilizzo ai cittadini messinesi dell’aeroporto di Reggio Calabria”.

“Si tratterebbe di una sciagura anche dal lato occupazionale visto che il servizio gestito dal Rfi e Ustica Lines impiega oltre 60 unità tra marittimi stabili e precari ed ha visto creare recentemente nell’indotto del consorzio Metromare, nei settori commerciale, approvvigionamento e pulizie, nuova occupazione oggi a rischio, in una città dal tessuto sociale fortemente depresso”.

“Ma è la continuità territoriale che viene messa in discussione – continuano Massaro e Barresi –, la nascita di Metromare era finalizzata a collegare l’area metropolitana dello Stretto e nell’odierno quadro complessivo del trasporto marittimo tra le due sponde in nessun modo può immaginarsi il fermo del servizio veloce di traghettamento, proprio nel momento in cui i vettori Caronte, Rfi e Bluferries non sono in grado di garantire in alcun modo le necessità dell’utenza pendolare alla quale hanno unicamente aumentato i costi d’attraversamento riducendone però il servizio”.

“Occorre – propone l’Or.S.A – con il coinvolgimento della politica messinese e regionale intraprendere un percorso che porti alla stesura di un piano integrato cittadino dei trasporti che preveda la sinergia dei vettori ferrato, marittimo e gommato. Amministrazione e nuovo governo regionale siciliano devono ritrattare con Trenitalia le condizioni per il riavvio del servizio di Metroferrovia, indispensabile alla zona sud della città e ormai sospeso da un anno, e prevedere nei piani di rilancio dell’azienda che sia la nuova Atm il soggetto unico protagonista nella gestione delle dinamiche inerenti tutto il trasporto cittadino così come già avviene in tutte quelle realtà metropolitane dove il trasporto è un diritto e non un optional”.

3 commenti

  1. non ho capito,oppure ho capito che l’ORSA non ha capito che chi usufruisce di un servizio lo paga di tasca sua e non con i contributi dello stato o della regione.Se un tizio vuole andare a reggio a fare una passeggiata,paga il biglietto e va,perchè dovrebbe contribuire la regione o lo stato con i soldi delle tasse

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  2. Ma e mai possibile che senza finanziamenti statali non regge nulla, eppure qui tutti i passeggeri sono paganti………..

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  3. Secondo voi se l’ ATM non riceve i soldi dallo stato riesce ad effettuare il servizio di trasporto pubblico oppure no. anche li la gente in qualche modo paga. Ma mi faccia il piacere state zitti che è meglio.

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