Turismo in Sicilia. Ecco cosa vedere a Messina e provincia

Turismo in Sicilia. Ecco cosa vedere a Messina e provincia

Marco Ipsale

Turismo in Sicilia. Ecco cosa vedere a Messina e provincia

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domenica 19 Luglio 2020 - 07:00

Le tante bellezze di Messina, quelle della zona jonica, tirrenica e dei Nebrodi. La scarsa capacità di attrarre turismo

Messina è la provincia col più alto numero di turisti in Sicilia ma, in realtà, il 60 % degli arrivi riguarda il polo di Taormina e il 15 % quello delle Eolie. Il primo è favorito dalla vicinanza con l’aeroporto di Catania; il secondo, all’opposto, è sfavorito dalla lontananza, così come il resto della provincia.

Ma Messina non è solo Taormina ed Eolie, anzi la loro presenza potrebbe essere una spinta anche per il resto del territorio, che purtroppo nel tempo non è riuscito ad attrarre turismo come meritava. Per chi atterra a Catania, che attrae molti turisti di passaggio, la gran parte dei tour proposti riguardano la fascia compresa fra Taormina e Siracusa/Ragusa, escludendo tutto ciò che sta a nord di Taormina, cioè il 90 % della provincia di Messina. La Sicilia sud orientale è sicuramente un gran bel territorio, ma quella nord orientale non è da meno.

LA ZONA JONICA

Taormina, Giardini Naxos, Letojanni e le gole dell’Alcantara non hanno bisogno di pubblicità. Ma sullo Jonio messinese c’è tanto altro. Punti forti il panorama di Forza d’Agrò, le mummie e i luoghi del “Padrino” a Savoca, i lungomari da Santa Teresa Riva ad Alì Terme, anche centro termale, come dice il nome stesso. Il recente progetto “Costa Meraviglia” racconta tutte le bellezze dello Jonio messinese.

MESSINA

“A Messina non c’è nnenti”. Un maledetto luogo comune dovuto all’insipienza di molti cittadini e dei suoi governanti, che non sono mai riusciti a fare abbastanza per valorizzare il territorio. Niente di più falso, a Messina c’è molto, anche se ci potrebbe essere di più. Si paga, ad esempio, la mancanza di un vero lungomare. La passeggiata a mare è solo 600 metri e la pulizia è spesso affidata a interventi straordinari, mentre l’attigua Fiera resta chiusa. E per la Zona Falcata solo ora si sta muovendo qualcosa, ma serviranno ancora anni prima che possa diventare un luogo turistico, idem per Castel Gonzaga, la Badiazza e il Castellaccio. Forte San Salvatore e la Lanterna del Montorsoli, due dei gioielli più preziosi, possono essere visitati solo su prenotazione, così come Forte Cavalli, Forte Ogliastri, Forte Petrazza, Forte dei Centri, Forte Serra la Croce, Batteria Puntal Ferraro. Forte San Jachiddu, invece, è aperto tutti i giorni, tranne il mercoledì, dalle 10 alle 18.

Cosa vedere nel cuore di Messina? Il centro storico, luogo di movida di sera e cultura di giorno, con il Duomo (tutti i giorni dalle 7.30 alle 19), la vista dall’alto del campanile, l’orologio astronomico (tutti i giorni alle 12), la Fontana di Orione e il Tesoro, la chiesa dei Catalani, Santa Maria Alemanna, il Monte di Pietà, la galleria Vittorio Emanuele e il teatro Vittorio Emanuele. Poi il panorama dal Santuario di Montalto e dal belvedere di Cristo Re o, meglio ancora, dal Sacrario, aperto solo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30, con ingresso gratuito. Tutte attrazioni che raccolgono 4,5 pallini su 5 nelle recensioni di Tripadvisor, anche alcune “minori” come la chiesa San Giovanni di Malta, col museo del tesoro di San Placido, l’orto botanico (da lunedì a venerdì dalle 8 alle 12) o il Museo Messina nel ‘900 (da martedì a venerdì 10 – 13 e 16 – 19, sabato e domenica solo su prenotazione). Senza dimenticare il centro commerciale naturale, con piazza Cairoli e viale San Martino, la parte centrale e quella bassa, che termina sul porto e la Madonnina. Altre chiese importanti sono quella di San Francesco all’Immacolata, sul viale Boccetta, la Basilica di Sant’Antonio (tutti i giorni dalle 7 alle 12 e dalle 16.30 alle 18.30) con annesso Museo di Sant’Annibale, la chiesa dello Spirito Santo, anche questa con Museo, il Monastero di Montevergine, con la tomba di Sant’Eustochia. Poi il Palacultura, che ospita la Biblioteca comunale al Palacultura, aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 18, l’Archivio Storico e la GamM (Galleria d’arte moderna di Messina).

Poi la zona nord. Il MuMe, Museo di Messina, per chi ama l’arte, la pista ciclopedonale della riviera nord, con affaccio sullo Stretto in via Consolare Pompea, il lago di Ganzirri e il pantano piccolo, il mare di Capo Peloro, con il pilone di Torre Faro punta nord della Sicilia e la Torre degli inglesi (dal venerdì alla domenica dalle 9 alle 17). Tutti luoghi che meriterebbero maggior cura ma che regalano visioni naturalistiche eccezionali, anche questi mai sotto i 4 pallini su 5 di Tripadvisor.

A proposito di natura, i colli San Rizzo, le tante aree attrezzate (su tutte Musolino, bosco di Camaro e il centro polifunzionale Camaro, quest’ultimo su prenotazione), il parco Avventura (aperto i fine settimana da aprile a novembre, tutti i giorni ad agosto) e il Santuario della Madonna di Dinnammare. Dal centro di Messina una quarantina di minuti di salita in auto ma un panorama con pochi eguali in Europa.

Non mancano le attrazioni neanche in zona sud: il lungomare di Santa Margherita, per chi ama i panorami, o altri luoghi purtroppo non sempre visitabili come Villa De Pasquale, la chiesa normanna di Mili e il Monastero di San Placido Calonerò.

LA ZONA TIRRENICA E I NEBRODI

Oltre alle isole Eolie, il punto di forza della zona tirrenica è il mare, bello praticamente ovunque e, in alcuni casi anche con un apprezzabile lungomare, come a Venetico e Milazzo. Imperdibile una visita a Capo Milazzo, alla piscina di Venere e alla baia del Tono. Poi ancora la piccola ma bella villa Romana di San Biagio (con ingresso gratuito), frazione di Terme Vigliatore (dove ci sono i bagni termali), i laghetti di Marinello, Tindari, con il Santuario, il parco archeologico e il teatro greco, la villa Romana di Patti e la vicinissima Marina di Patti. La villa Romana di Patti ha 3 pallini su 5, il teatro greco 3,5 su 5 (per i servizi, non perché i luoghi non meritino), gli altri tutti 4,5, cioè punteggio altissimo.

Poi il sentiero, il promontorio e la spiaggia di Capo Calavà, a Gioiosa Marea, la guardiola di Piraino, le bellezze di Capo d’Orlando, Sant’Agata Militello e Santo Stefano Camastra, la Fiumara d’Arte con la “finestra sul mare – monumento per un poeta morto” di Villa Margi (Reitano), la Piramide del 38esimo parallelo, a Motta d’Affermo, il Labirinto di Arianna, a Castel di Lucio. Infine tutto ciò che ruota intorno ai Peloritani e al parco dei Nebrodi, i tanti percorsi naturalistici, con alcune perle come Montalbano Elicona (con l’Argimusco), la cascata del Catafurco a Galati Mamertino e San Marco d’Alunzio.

Anche qui si paga la lontananza dai principali aeroporti ma pure la scarsa capacità di attrarre un turismo dominato dai poli Palermo-Trapani-Agrigento a ovest e Catania-Siracusa-Ragusa a est. Eppure le recensioni dei turisti, ancora troppo pochi, dicono che la provincia di Messina ha tanto da offrire, non solo Taormina ed Eolie.

4 commenti

  1. Filippp Grasso 19 Luglio 2020 09:29

    Grazie a Marco Ipsale per avere citato nel suo articolo il portale ” Costa meraviglia” che promuove il turismo della zona jonica della città metropolitana di Messina. Consiglio la lettura dell’articolo per scoprire la “Bellezza Messina”.
    Andiamo avanti!

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  2. Articolo scritto bene.
    Complimenti

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  3. Dall’articolo discende una sola conclusione:

    Necessita Costruire un aeroporto nella piana di Milazzo così si avrebbe uno sviluppo socio economico di tutta la Provincia !

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  4. Menomale ,sì parla di Messina e zona nord ,faro,Ganzirri, peloro ecc ecc.
    Quello che dispiace e fa male ,è vedere posti bellissimi ma tenuti malissimo, sporcizia ovunque ,anzi quest’anno sembra andare meglio, ma la sporcizia è ancora tanta. Quando dico che vado in vacanza a Messina, mi viene risposto da colleghi Siciliani : ma dove vai ,Messina è sporca ,dove porti la famiglia nella florida? . Questo per me è triste ma purtroppo a volte hanno ragione.

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