Una messinese a Milano. "Gioiellini tristini", le creazioni di Caterina Prestifilippo

Una messinese a Milano. “Gioiellini tristini”, le creazioni di Caterina Prestifilippo

Giuseppe Fontana

Una messinese a Milano. “Gioiellini tristini”, le creazioni di Caterina Prestifilippo

lunedì 26 Dicembre 2022 - 08:50

"Hate", "Failure" e riferimenti all'oroscopo. Le collanine di perline colorate spopolano: "Colpisce l'apparenza che inganna e fa sorridere"

MILANO – Nelle fiere e nei mercatini milanesi stanno vivendo un boom quasi inaspettato. Si chiamano “Gioiellini tristini” e il nome potrebbe sembrare uno scherzo, ma non lo è. A crearli è la giovane Caterina Prestifilippo, calabrese di origine ma messinese d’adozione dopo essere cresciuta in città, che ormai da anni vive a Milano, come tanti suoi conterranei e che “per gioco” ha dato vita a un piccolo brand che ora spedisce in tutta Italia. I “gioiellini tristini” non sono altro che collanine di perline, ma con un concetto diverso alla base: non parole positive, ma la contrapposizione tra i colori dei “classifici gioielli da spiaggia, quasi da bambine” e parole dure come “fallimento” o “odio”, oppure riferimenti all’oroscopo e molto altro.

Caterina, perché “Gioiellini tristini”?

Gioiellini tristini sono le mie creazioni ma anche il mio mood, come direbbero gli americani, e la mia estetica. Gioiellini tristini è l’apparenza che ti inganna ma che al contempo ti fa sorridere: a una prima occhiata ti sembra di guardare quei classici gioielli da spiaggia, quasi da bambine, con le letterine che recitano frasi tipo ‘Smile’, ‘Peace’ o emozioni generalmente positive. Poi ti avvicini per mettere a fuoco cosa ci sia scritto veramente… e scopri la chiave di volta”.

Come nasce il progetto?

“Come dicono tutti, è nato ‘per gioco’. Però stavolta è vero: alla fine del primo lockdown del 2020 c’era tanto bisogno di spensieratezza, di estate e di frivolezze. Così, durante uno dei miei scroll infiniti su Instagram, sono capitata su un’inserzione sponsorizzata di gioielli con le letterine. Il primo ad apparirmi fu quello con la parola ‘Love’. Mi dissi: ‘Carino, io però non lo indosserei mai. Se ci fosse scritto ‘Hate’ invece, sarebbe una figata’. Ed è stato un lampo: ho comprato il mio primo set di perline quel giorno stesso. Diciamo che poi la vita ci ha messo il suo: ho perso il mio lavoro vero e sono successe tante cose a livello personale che sicuramente hanno aiutato a formare l’intera idea del progetto. Insomma, tirare fuori il bene dal male è una specialità che non credevo di avere, eppure eccoci qui”.

Cosa ti aspettavi inizialmente?

“So che vi aspettereste una risposta del tipo ‘nulla, volevo realizzare qualcosa per me e basta’. Invece no: fin dal giorno zero ho pensato che sarebbe stata una buona idea quella di proporre le mie creazioni a un pubblico più vasto. Dopo le prime prove, i primi tester su di me e sui miei amici, ho aperto la pagina Instagram con l’aiuto del mio ragazzo che si è occupato di tutta la veste grafica e del brand in sé. Devo ammettere che non credevo di arrivare a colpire così tante persone: certo, i miei numeri su Instagram non sono ancora nulla in confronto a brand più importanti”.

Come si sta evolvendo questa attività e quali possono essere le difficoltà?

“Ci sono diversi temi da mettere sul piatto: il primo, di natura meramente creativa. Riuscire a proporre gioielli sempre originali con parole/frasi giuste e esteticamente gradevoli allo stesso tempo. Poi, sicuramente, non è sempre facile far comprendere la natura del progetto. Tantissime volte mi è capitato di sentirmi dire ‘non voglio indossare un gioiello che dà dello stronzo a qualcuno o a me stesso’. Infine, le vendite: proprio per l’originalità dei miei gioielli, in tanti si complimentano con me per l’idea ma non indosserebbero mai nulla di ciò che propongo. Quindi il rischio è di restare con tanto invenduto: fortunatamente però nell’ultimo periodo, tra i market a Milano e la collezione dedicata all’Oroscopo, sono riuscita davvero a fare un bel boom!”

Cosa vuoi raggiungere?

“Mi piacerebbe davvero se un giorno Gioiellini diventasse anche la mia professione a tutto tondo. Ho sempre amato fin da ragazzina di occuparmi di artigianato, ma questo progetto non si limita solo a questo. Dietro c’è il lavoro grafico di ogni singolo post, il lavoro di copywriting e comunicazione social, di ideazione delle collezioni e di progettazione del brand. È un qualcosa che in potenza, con il giusto supporto di altre figure, potrebbe davvero avere un senso più ampio. Chissà, in un futuro…”

Qual è il gioiellino più richiesto e quale quello che ami di più?

“Devo dire che la ‘Fucking Horoscope Collection’ ha riscosso un successo davvero pazzesco che non mi aspettavo. Quasi tutte le collane sono state comprate e ricomprate da più persone da tutte le parti d’Italia. Il mio gioiellino preferito, invece, è la prima collana che ho realizzato: ‘Failure’, fallimento. Oggi non esiste più e non l’ho nemmeno più replicata, quasi a voler conservare solo per me quel concetto che, in qualche modo, ho superato con l’esistenza stessa di Gioiellini tristini“.

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