L'autore dell'omonimo libro, Carlo Lottieri, si è confrontato con il docente universitario Dario Caroniti nel corso di una conferenza a Messina
MESSINA – Pubblichiamo una sintesi della dottoressa Carolina Soraci su un incontro universitario che si è tenuto stamattina al dipartimento di Scienze politiche e giuridiche. Il tema è dibattuto.
Il docente universitario Dario Caroniti (UniMe) ha tenuto una conferenza dal titolo “L’era del totalitarismo soft”, ispirata all’omonimo libro del saggista e filosofo Carlo Lottieri (Università di Verona), anch’egli presente all’evento. Caroniti ha aperto l’incontro illustrando il percorso che lo ha condotto, insieme a Lottieri, a riflettere sul concetto di Totalitarismo Soft nel contesto contemporaneo. Durante la pandemia da Covid-19, i due studiosi hanno condiviso opinioni e riflessioni per analizzare le possibili conseguenze delle normative anti-Covid. Secondo Caroniti, tali norme – pur essendo motivate e sostenute dalla maggior parte dei partiti politici – andavano a limitare le libertà individuali sancite dalla Costituzione. Perché, allora, non vi è stata una reazione popolare?
A questo proposito, Caroniti ha richiamato un’antica locuzione latina: “Salus populi supremalexesto”, ovvero: “Il bene del popolo sia la legge suprema”. Lo Stato, dunque, giustifica determinate decisioni sostenendo di agire nell’interesse collettivo urante un periodo di emergenza. Tuttavia, ci si chiede: è possibile, in una democrazia come quellaitaliana, chei cittadini vengano delegittimati nel loro diritto di parola, di voto, diespressione? Secondo Caroniti, sì. In un contesto in cui la rappresentanza politica è in crisi e gli elettori faticano a identificare chiaramente i propri rappresentanti, è inevitabile che la popolazione stessa non percepisca tale delegittimazione.

In situazioni simili, possiamo ancora parlare di “Stato” nel senso tradizionale del termine, o è necessario adottare una definizione più adeguata? Lottieri suggerisce che il concetto più appropriato sia quello di Stato d’eccezione, poiché ci si trova a fronteggiare eventi eccezionali che mettono in crisi l’ordinamento politico: si pensi agli attentati dell’11 settembre 2001, alla crisi finanziaria del 2008, alla pandemia del 2019, al cambiamento climatico e al conflitto tra Ucraina e Russia.
Come risponde, allora, il sistema politico a tali sfide? Secondo Lottieri, negliultimi anni si è ricorso al Totalitarismo Soft proprio per affrontarle. Si tratta di un totalitarismo “soft” perché il popolo non si rende conto di quanto accade attorno a sé. E “totalitario” perché, diversamente dall’autoritarismo – che impone l’obbedienza attraverso la forza – manipola interiormente lapopolazione. Lo fa imponendo codici etici che generano eccezioni, annullanola regola e trasformano la società, inducendola ad “amare il Grande Fratello”, divenendo così il riflesso stesso del potere sovrano.
Una volta conquistata la società e privati i cittadini dei loro diritti, lei stituzioni politiche espandono il proprio potere quasi illimitatamente. Come conclude Lottieri, ciò avviene anche perché si tende a confondere il diritto con la legislazione – intesa come l’insieme delle decisioni prese dalle istituzioni –generando una perdita di sovranità da parte della società, che invece andrebbe tutelata e restituita.
Carolina Soraci
