Tirreno

Valle del Mela, i continui dietrofront sull’inceneritore del governo centrale

Tav si, tav no. Ponte si ponte no. Sui termovalorizzatori no poi si. La partita di tennis interna al governo gialloverde è un continuo alternare di cambi di rotta su tutta la linea politica.

Qualche giorno fa dal Ministero dell’ambiente l’apertura agli inceneritori anche in Sicilia e un piano dei rifiuti, quello regionale proposto da Musumeci, rimesso totalmente in discussione. Poi la smentita di Costa, il ministro grillino, che rivede la posizione: gli inceneritori non servono.

Poi la smentita della smentita della sottosegretaria nello stesso dicastero, si tratta di Vannia Gava, “con i no non si va da nessuna parte” e poi, rivolgendosi al suo stesso ministro – anomalia istituzionale e politica – bisogna avere il coraggio di prendere decisioni. La Valle del Mela, a sei mesi da quel no sbandierato dalla Senatrice Floridia come una pietra tombale sulla questione, vede riaprirsi l’incubo “inceneritore” di A2A a San Filippo del Mela. Una vicenda che mostra tutte le criticità e le discrasie interne al governo nazionale e che diventerà presto una patata bollente per gli esponenti locali della Lega.

L’unico no che non è cambiato è quello della Regione siciliana che tramite l’Assessore Pierobon e il governatore Musumeci, aveva già ribadito l’inutilità di una struttura del genere su un territorio già pesantemente contaminato dalle industrie.