Doppio incarico, la commissione Verifica poteri dell’Ars salva Buzzanca. Reazioni dal Pd e dall'Udc

Doppio incarico, la commissione Verifica poteri dell’Ars salva Buzzanca. Reazioni dal Pd e dall’Udc

Doppio incarico, la commissione Verifica poteri dell’Ars salva Buzzanca. Reazioni dal Pd e dall’Udc

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mercoledì 11 Gennaio 2012 - 15:32

In cinque si sono espressi per la decadenza, quattro i contrari: a decidere l’astensione (che equivale a un no) del presidente Cascio. Il 9 marzo l’udienza a Palermo sul ricorso di D’Aquino- D'Alia: "La decisione della Commissione verifica poteri dell'Ars appanna la credibilita' dell'Assemblea siciliana". "Sconcerto" nel partito demcratico per salvataggio doppio incarico Buzzanca

Per la Corte Costituzionale, il massimo organo giuridico del nostro Paese, il doppio incarico è illegittimo? Poco importa, almeno ai deputati regionali siciliani che, in barba alla decisione della Consulta che ha per ben due volte ribadito l’incostituzionalità della posizione di Buzzanca e degli altri amministratori con due cariche (gli altri, in Sicilia, si sono dimessi tutti), ha “salvato” il sindaco di Messina dalla decadenza da deputato regionale. Oggi, infatti, la commissione Verifica poteri dell’Ars, dopo aver ascoltato le ragioni dell’avvocato di Buzzanca, Marcello Scurria (ironia della sorte, colui che lo fece decadere da sindaco nel 2003), e di quello di Antonio D’Aquino (il primo dei non eletti del Pdl, oggi all’Mpa), Antonio Catalioto, non ha raggiunto la maggioranza prevista dal regolamento.

Cinque i voti favorevoli all’incompatibilità ed alla decadenza (i quattro del Pd, tra cui i messinesi Laccoto e Panarello, e uno dell’Mpa), quattro quelli contrari (Pdl e Pid). A decidere è stata l’astensione del presidente dell’Ars e della commissione, Francesco Cascio del Pdl. Ed equivalendo, per regolamento, l’astensione al voto contrario, ecco che Buzzanca può mantenere la poltrona da deputato. Si chiude, dunque, la partita “amministrativa”, in cui ha vinto il concetto della sovranità popolare sopra ogni cosa, forse non ricordando che per Costituzione la sovranità popolare va esercitata nei limiti della legge. Ma la Costituzione, questo s’è capito, non sembra contare allo stesso modo per tutti. Rimane aperta la partita giudiziaria: il 9 marzo si terrà a Palermo l’udienza sul ricorso presentato dall’accoppiata D’Aquino-Catalioto per chiedere la decadenza di Buzzanca. Da fissare, invece, l’udienza in Corte d’appello per discutere di un altro ricorso, presentato sempre da Catalioto ma per conto di un cittadino, Vincenzino Salimbeni, per chiedere stavolta la decadenza da sindaco. Una telenovela senza fine.

In attesa di sapere quante punatate ancora ci saranno sulla vicenda , non si sono fatte attendere le reazioni su quanto accaduto oggi a Palermo . Il presidente dei senatori Udc e coordinatore siciliano Gianpiero D’Alia commemta così: “La decisione della Commissione verifica poteri dell’Ars, che consente al sindaco di Messina di mantenere ancora il doppio incarico dopo il ‘no’ della Consulta, e’ davvero singolare e appanna la credibilita’ dell’Assemblea siciliana. Spero che Buzzanca abbia la sensibilita’ di togliere il disagio, esercitando l’opzione che ritiene. Si tratta di un atto moralmente e politicamente dovuto”.

Anche il partito democratico prende una posizione netta. “Il vecchio asse Pdl-Pid ha salvato il doppio incarico di Buzzanca, bloccando l’attuazione della sentenza della Consulta. Mentre tutti gli altri deputati regionali in analoghe condizioni si sono dimessi, Buzzanca è l’unico a rimanere deputato pur essendo incompatibile”. Lo dicono i rappresentanti del Partito Democratico nella Commissione verifica poteri dell’Ars Salvatore Termine, Baldo Gucciardi, Giuseppe Laccoto e Filippo Panarello.
“A rendere ancora più sconcertante la decisione della Commissione verifica poteri – aggiungono gli esponenti del PD – è stato il voto di astensione del presidente Cascio. In un momento come questo, nel quale bisognerebbe fare di tutto per avvicinare i cittadini alle istituzioni, una decisone del genere non fa certo bene al Parlamento regionale”.

2 commenti

  1. Capitan Sparrow 11 Gennaio 2012 19:04

    La legge è uguale per tutti o no? Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, la legge vigente non consente il doppio incarico. Quindi?

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  2. IL SEN.D’ALIA invece di fare chiacchiere , sperando che buzzy si dimette ,perchè,in qualità di coordinatore regionale dell’UDC non stacca la spina alla maggioranza e vedrà che Buzzy dovrà andarsene.IL resto è panegirico .

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