Milazzo, aria di divorzio tra Marano, i Verdi e il Partito Comunista

Milazzo, aria di divorzio tra Marano, i Verdi e il Partito Comunista

Serena Sframeli

Milazzo, aria di divorzio tra Marano, i Verdi e il Partito Comunista

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mercoledì 20 Maggio 2015 - 05:55

Dopo le accuse mosse sui social network per la presenza nella lista “Milazzo Green” dell’ex consigliere Santino Napoli, definito “personaggio discutibile”, il candidato Marano perde l’appoggio dei Verdi e del Partito Comunista

Ultime settimane di campagna elettorale, di comizi, di raccolta di consensi. Tutto sembrava svolgersi nel migliore dei modi ma tra Giuseppe Marano, candidato sindaco con la lista civica “Milazzo Green” e il movimento dei Verdi, di cui Marano è portavoce provinciale, scoppia la polemica e arriva il divorzio.

Il mese scorso Marano aveva ufficializzato la sua candidatura durante una conferenza stampa alla presenza di Angelo Bonelli, segretario nazionale dei Verdi, e Renato De Luca, segretario provinciale del Partito comunista d’Italia. Marano aveva spiegato poi di avere il sostegno di un movimento civico “Milazzo Green” e non direttamente con una lista della federazione dei Verdi per dare possibilità a tutti di aderire, al di là del percorso di appartenenza politica.

Negli ultimi giorni tante sono state le polemiche per i componenti della lista “Milazzo Green”: in particolar modo ad essere messo nel centro del ciclone è stato Santino Napoli, che ha già ricoperto il ruolo di consigliere e il cui nome viene citato nell'ultima operazione antimafia a Barcellona PG denominata "Gotha" per i suoi rapporti con l'avvocato Saro Cattafi, oggi al 41 bis.

Tante le accuse mosse contro Marano, soprattutto tramite i social network, dove Santino Napoli viene definito "personaggio discutibile" senza una reale motivazione.

Così Angelo Bonelli, coportavoce nazionale dei Verdi, tramite nota stampa, afferma che i Verdi non sono presenti nella campagna elettorale di Milazzo dato che il simbolo non è stato concesso e utilizzato.

“Abbiamo appreso– si legge nella nota- della candidatura di Santino Napoli, che non sapevo chi fosse e cosa facesse, solo successivamente alla presentazione della lista Milazzo Green . Riteniamo questa scelta grave, seppur non coinvolgendo il simbolo dei Verdi e quindi la federazione dei Verdi”. Per la federazione dei Verdi il problema non si esaurisce nel sapere se chi si candida ha problemi con la giustizia o meno, ma è compito di chi si candida ad amministrare verificare se il profilo delle persone proposte in lista è coerente con l’identità culturale e politica del gruppo di cui si entra a far parte.

“In questo caso– continua la nota- la superficialità è stata imperdonabile. Pertanto la federazione nazionale dei Verdi si dissocia e prende le distanze dalla campagna elettorale di Milazzo a partire dalla lista Milazzo Green. Non mettiamo in discussione l’importanza della battaglia ecologista che Marano sta svolgendo e su questo penso con onestà molti dovrebbero riconoscerglielo, ma la decisione di candidare questa persona per noi è inaccettabile. Quella persona non andava candidata. Su questo non si discute”. Marano quindi, secondo i Verdi, doveva prestare più attenzione alla composizione della lista che lo appoggia.

La federazione dei Verdi nazionale ha avviato inoltre le procedure di commissariamento della federazione dei Verdi di Messina, su richiesta pervenuta dalla federazione regionale dei Verdi della Sicilia.

A ritirare il proprio sostegno alla lista “Milazzo Green” e dunque il proprio assessore designato e il candidato al consiglio è poi la Federazione provinciale del Partito comunista d’Italia di Messina. La Federazione giustifica questo gesto con la “violentissima campagna condotta sulla stampa e sui social network, nella quale sono state evidenziate presunte criticità nella lista Milazzo Green. Contestualmente i Comunisti italiani ricordano il gesuitico comportamento politico tenuto in questa circostanza da quella parte della sinistra che ha, nei fatti, impedito la costruzione di una genuina lista anticapitalista a Milazzo, salvo poi salire in cattedra a tempo scaduto”.

Marano dal suo profilo facebook parla di tentativo di infangare la propria azione politica e quella della lista civica, e si dice pronto ad agire nelle sedi più opportune: “Sto subendo attacchi violenti da tutte le parti. Sono convinto che la causa scatenante vada a ricercarsi nel mio intervento di piazza al confronto con tutti i candidati a sindaco. Hanno capito che Marano è estremamente pericoloso perché è dentro l opinione pubblica in quanto dice la verità. Se ne facciano una ragione tutti. Giuseppe Marano e tutti i candidati al seguito daremo battaglia senza paura e adesso ve ne accorgerete. Chiediamo il sostegno dei cittadini onesti”.

Santino Napoli, la “causa” scatenante di questi divorzi, ha deciso di intervenire tramite propria lettera, di cui riportiamo uno stralcio: “Non è ne corretto ne dignitoso effettuare propaganda politica diffondendo notizie infondate e prive di riscontro, il sottoscritto è candidato quale consigliere comunale in possesso di tutti i requisiti ex legge previsti ed è persona vicina ai cittadini. Le campagne elettorali vanno svolte con dignità, senza rancori personali e sulla base di un progetto che sia di servizio alla collettività che in maniera democratica vota, sceglie ed è sicuramente un elettorato consapevole che esprime fiducia in maniera autonoma. Si riserva quindi di tutelare la propria immagine nelle sedi giudiziarie competenti”.

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