Rete civica con Bramanti: Messina uscirà dall'isolamento con le infrastrutture

Rete civica con Bramanti: Messina uscirà dall’isolamento con le infrastrutture

Rosaria Brancato

Rete civica con Bramanti: Messina uscirà dall’isolamento con le infrastrutture

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mercoledì 09 Maggio 2018 - 15:09

Rete civica per le infrastrutture annuncia il sostegno al candidato sindaco del centro destra: "La Sicilia è 234esima su 263 regioni d'Europa per competitività infrastrutturale. Ricominciamo dal Ponte e dal porto"

“La Sicilia è ultima tra le 263 regioni d’Europa per la percentuale di occupati, il 43%. Le donne che hanno reddito sono il 29%. E su 263 regioni d’Europa siamo al 234esimo posto per competitività infrastrutturale, peggio della Bielorussia e dell’Ucraina. Come Rete civica per le infrastrutture da 5 anni ci battiamo perché diventino strategiche nei programmi politici”. L’avvocato Ferdinando Rizzo spiega le ragioni che hanno spinto la Rete a sostenere Dino Bramanti nella corsa a sindaco di Messina e che si basano sulla condivisione dell’importanza delle infrastrutture, Ponte dello Stretto in testa, per il rilancio dell’economia cittadina.

Il 55% dei messinesi non presenta la dichiarazione dei redditi e tra quanti la presentano gran parte dichiara il minimo di sussistenza-continua Rizzo– E’ la fotografia di un territorio povero e penalizzato dalle fughe di aziende e imprese. Le Ferrovie hanno dismesso, le Grandi Officine Riparazioni hanno chiuso, il comparto movimento mezzi è ridotto all’osso e dai 44 treni merci si è scesi a 1 solo che attraversa lo Stretto. E il porto langue…..”

Rizzo si è soffermato sulla gravità dell’accorpamento dell’AP di Messina con Gioia Tauro, voluta dal governo Renzi e sposata da gran parte della deputazione messinese della precedente legislatura. Oggi, ma è fatto noto, con l’ampliamento del canale di Suez le rotte delle merci bypassano Messina e persino la Grecia si sta attrezzando per diventare competitiva mentre Rotterdam sta diventando uno snodo cruciale.

“In Sicilia abbiamo 9 porti eppure non si sanno sfruttare per le navi container- prosegue Rizzo- Messina era prevista nel corridoio Berlino-Palermo ma l’affossamento del Ponte sullo Stretto ci ha fatti fuori. I soldi sono stati dirottati per la Tav ed a noi è rimasto l’amaro in bocca per i 6 mila posti di lavoro che si sarebbero potuti avere mentre i nostri figli sono costretti ad andare via…. Nel frattempo grazie al silenzio di troppi gli 8 milioni di euro del porto di Milazzo in accise rischiano di andare a Gioia Tauro, che quest’anno sarà chiuso ed i flussi mercantili dirottati verso i porti liguri”.

Rete civica per le Infrastrutture, come chiarito anche dall’ingegnere Giovanni Mollica, ha evidenziato come una recente sentenza della Cassazione in merito al contenzioso per il risarcimento danni alla Impregilo per il progetto del Ponte, abbia di fatto accertato che c’è stato un danno, confermando quindi che il progetto c’era ed era esecutivo. E’ questa la risposta a quanti sostengono che il Ponte era ancora soltanto un’ipotesi, solo fumo e poco arrosto.

“La Campania- ha continuato Mollica– ha presentato un grande progetto per la Zes della Regione, indicandola come Zona economica speciale del Mediterraneo Meridionale, quasi a voler dire che al di sotto di Napoli non c’è nient’altro. Serve un sistema di infrastrutture e non basta, come ha fatto la giunta Accorinti, attivare un bus del Comune per l’aeroporto di Reggio che resta sempre vuoto. Non serve un bus navetta gratis, servono molti più voli da Reggio e soprattutto a costi accessibili”.

Rizzo e Mollica hanno lanciato frecciate sia su Accorinti che su Saitta e Sciacca in quanto no pontisti, e su Saitta hanno evidenziato come per quanto riguarda l’AP: “Pare abbia dimenticato che D’Alia e il Pd erano per Gioia Tauro…..solo in pochi hanno protestato, come abbiamo fatto noi. Lo stesso Accorinti che tanto parla di area integrata dello Stretto si è battuto solo a parole. Per lui l’area integrata è a senso unico….a favore di Reggio….”

Due gli esponenti della Rete civica infrastrutture che sono candidati con Bramanti: Daniela Micali ed Emilio Passaniti.

“A Messina c’era la via degli argentieri, eravamo il centro d’Europa, ora ci siamo ridotti così- ha commentato Daniela Micali– Messina può uscire dall’isolamento solo attraverso le infrastrutture. Nel Medioevo per distruggere una comunità si abbattevano i ponti, da noi hanno provato a non farcelo realizzare per isolarci”.

Emilio Passaniti ha ricordato che il mondo si sviluppa grazie alle infrastrutture: “Le scelte sono due, o ci si lamenta o si fa qualcosa. Ho scelto la seconda. Bramanti è autorevole e rappresentativo ed è il sindaco che sarà in grado di battere i pugni per Messina in tutti i tavoli”

A concludere la conferenza stampa è stato il candidato sindaco del centro destra Dino Bramanti che ha sottolineato come l’isolamento dovuto alla carenza di infrastrutture sia senza dubbio uno dei problemi più gravi: “dobbiamo tornare ad essere quella città che eravamo. Abbiamo il dovere di farlo e di provarci, noi non siamo mestieranti della politica, vogliamo provare a cambiare le cose. Prima di venire in conferenza stampa ho visitato l’Arsenale, ho visto in quali condizioni si sia ridotto l’ex campo nel quale giocavo a calcio ed altri giocavano a rugby o a baseball. Ho visto l’area piena di sterpaglie, gru abbandonate. All’Arsenale le commesse si stanno riducendo, non c’è settore che non soffre a Messina. Da qui è partita la nostra storia, dalla falce, e da lì deve ricominciare”.

Per Bramanti è importante avere un’interlocuzione forte con Palermo e Roma (quando ci sarà il governo….) per avere risposta ai progetti che saranno presentati e che riguarderanno il territorio, sia guardando alle infrastrutture che alle periferie.

Rosaria Brancato

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