Ciccio Rizzo, FdI: “Svuotateci le tasche, non nascondiamo nulla. Non troverete niente”

La prima cosa che colpisce, entrando nell’aula consiliare di Palazzo Zanca per la presentazione della candidatura di Ciccio Rizzo alle Europee con i Fratelli d’Italia, è la presenza dei giovani. Un’età media ed una presenza attiva che ormai i partiti tradizionali hanno dimenticato da tempo nelle diverse occasioni d’incontro nelle quali qualcuno nel pubblico al di sotto dei 55 anni difficilmente si vede. Invece a sostenere Ciccio Rizzo, uno dei pochi messinesi nelle liste, sono proprio loro, i giovani, universitari, studenti, rappresentanti delle associazioni. E in fondo, Ciccio Rizzo, Piero Adamo, Ferdinando Croce, sono quegli ex ragazzi che i vertici degli ormai ex An prima e Pdl poi hanno sempre utilizzato come “immagine” e mai come risorsa relegandoli in un angolo al momento del voto.

“In questo momento a Messina si è determinato un vuoto- spiega Ciccio Rizzo- invece c’è un elettorato che ha bisogno di essere rappresentato in Europa per dare risposte ad un territorio che finora non è stato ascoltato. Prendiamo ad esempio il caso dell’Autorità portuale. Garofalo ha dedicato tutta la vita a questa problematica, adesso arriva il ministro Lupi e sgretola una realtà fondamentale. Noi abbiamo deciso di scommettere senza fare calcoli né percentuali, la nostra è una scelta netta. Il Nuovo centro destra, alleandosi con l’Udc, ha annacquato la posizione politica. E in questi casi due più due non fa quattro, fa tre”.

Dai temi della difesa ambientale e della zona falcata all’Area Metropolitana “l’unica area possibile è quella Integrata dello Stretto”, dall’immigrazione alla politica del territorio “la Sicilia non può essere la spazzatura del mondo. Lo dicono a Niscemi, a Vittoria, a Pasquasia lo diciamo con forza”, alla riforma delle province “la riforma migliore l’ha proposta Musumeci: niente indennità mantenendo la rappresentatività, ma Crocetta da mago della partecipazione si è trasformato in dittatore”, la candidatura di Ciccio Rizzo con Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale,è una scelta, come spiega Piero Adamo “fatta con il cuore, dopo 20 anni di battaglie nel centro-destra ed è anche una scelta generazionale”. Una scommessa, con Giorgia Meloni capolista in tutti i Collegi e con l’appoggio, a Messina, del mondo dell’associazionismo vicino al centro-destra, come Atrejiu, Vento dello Stretto, Fare Verde.

“A chi ci dice che siamo un partitino rispondiamo lo vedremo- commenta Piero Adamo- Abbiamo deciso preferendo il cuore ai tatticismi, perché eravamo già stati contattati da molti leader del centro-destra e noi abbiamo preferito una scelta in linea con la nostra storia politica. Sappiamo che ci sono i mostri sacri delle preferenze ma sappiamo anche che c’è un mondo che dopo il Pdl si ritrova solo nelle liste civiche. Stiamo costruendo un progetto politico che non può porsi il problema della soglia di sbarramento”.

La scommessa è forte, ma lo è stata anche quella di un anno fa alle Politiche 2013 quando Meloni e Crosetto sfidarono le percentuali riuscendo a portare in Parlamento un gruppo di deputati che non si riconoscevano in un Pdl ormai alle ultime battute.

“Abbiamo creduto per 20 anni nella destra- spiega Ciccio Rizzo- e non abbiamo cambiato casacca noi, sono stati i partiti che l’hanno cambiata, quando An si è unita a Forza Italia nel Pdl e poi quando il Pdl ha cambiato ancora”.

A livello locale poi la gestione verticistica del partito, An prima e Pdl poi, ha fatto sì che le nuove generazioni, quelli che alla destra ci credevano e che avevano iniziato a fare politica nelle strade e all’Università, venissero messe da parte e “spolverate” solo per fare immagine, attaccare i manifesti, portare i voti dei giovani, salvo poi restare fuori dalle decisioni e dai posti di governo.

“Noi siamo qui adesso- commenta Rizzo senza nessuna forma di acrimonia nei confronti di nessuno- Non abbiamo cambiato maglia ma lo hanno fatto i partiti. Quanto alle nostre scelte mentre altri facevano formazione noi facevamo scuola politica tra i giovani. Ora loro si sono liquefatti e noi siamo qui. Sappiamo che il nostro nemico non sono gli altri partiti ma l’astensionismo, ma ci mettiamo la faccia, la nostra storia. Gireremo per le strade, ascolteremo le persone con la capacità di poter dire svuotateci le tasche, non troverete nulla. Al massimo qualche fazzoletto, ma non troverete altro. Altri abbiamo visto come facevano politica e consenso”.

Sull’ Euro le idee sono chiare “no all’euro di Prodi e dell’Ulivo, serve un cambiamento, ci sono diverse scuole di pensiero, chi pensa alla doppia moneta chi ad altre modifiche chi ad uscire dall’euro con vantaggi che si vedranno solo col tempo. Quel che diciamo è no a questo euro”. Quanto agli accordi in Europa Fratelli d’Italia non sarà con il Ppe ma con Le Pen e il Fronte nazionale.

“Noi non deleghiamo più- dice Ferdinando Croce, Vento dello Stretto- ci presenteremo in tutte le competizioni. Ci siamo presi una responsabilità generazionale facendo questa scelta e la porteremo avanti con iniziative ed una campagna elettorale flash. Non deleghiamo più ad altri”.

Il gruppo degli ex An e dei giovani del centro-destra “non chiamateci nostalgici, quasi tutti noi non abbiamo neanche l’età per esserlo, per avere nostalgia di qualcosa che non abbiamo mai vissuto”, riprendono in mano il loro destino politico con una scommessa che inizia a maggio ma, comunque vada, ha una lunga strada davanti.

Rosaria Brancato