La lista di Liberi e Uguali: "Diamo voce a chi non si sente più rappresentato"

La lista di Liberi e Uguali: “Diamo voce a chi non si sente più rappresentato”

Rosaria Brancato

La lista di Liberi e Uguali: “Diamo voce a chi non si sente più rappresentato”

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venerdì 09 Febbraio 2018 - 16:15

Presentati i candidati di LeU alla presenza del capolista Guglielmo Epifani

Vogliamo rappresentare chi in questo momento non è rappresentato. L’unico vero voto utile è quello per Liberi e Uguali

Sono candidature diverse le une dalle altre quelle delle liste di LeU ma tutte caratterizzate da un unico filo conduttore: la voglia di spendersi per il proprio territorio mettendo a disposizione competenze, credibilità e passione politica.

La costituzione di questa lista viene da lontano- ha esordito Domenico Siracusano nel presentare i candidati- E’ una forza realmente di sinistra che rappresenta i valori di libertà e uguaglianza, ci sono rappresentanti del mondo del lavoro e delle professioni che si stanno impegnando per portare avanti quei valori messi in discussione da un forte arretramento anche culturale”.

Il riferimento nel corso della conferenza stampa è stato ai terribili episodi di Macerata ed alle tematiche dell’antifascismo che si credevano superate dalla storia e dalle lotte dei partigiani. Ma si è parlato molto anche di programma, con un’attenzione particolare per il Sud e per la Sicilia, pensando alle infrastrutture e non solo.

I nostri avversari sono i populismi- ha dichiarato Gabriele Siracusano, candidato alla Camera, Collegio Uninominale di Messina- La destra fascista ed il M5S. Ma a Messina c’è anche un altro avversario, perchè l’Università si è trasformata. Da luogo del sapere è diventato il luogo del potere. Alla città non serve un altro luogo di potere che si ponga come unico protettore degli interessi della classe media. Usare l’università come uno strumento di potere è danno per la città”.

Gabriele Siracusano si è soffermato sulla sua storia da imprenditore libero che si è impegnato nella sua città e che adesso lotta per i giovani che sono il presente, non il futuro del nostro Paese. Sostenerli significa semplificare le procedure, investire sulla formazione e sull’innovazione. “Liberi e Uguali si rivolge alle fasce deboli e a quella classe media che negli ultimi dieci anni è stata fortemente penalizzata dalla crisi economica. Vogliamo trasformare la Questione Meridionale in un’Occasione Meridionale, vogliamo trasformare il Sud in una forza trainante per tutto il Paese”.

Sempre alla Camera, ma nel Collegio plurinominale di Messina-Barcellona-Enna è candidata, Maria Flavia Timbro, che fa un appello a quella fetta di astensionismo che si è registrato alle Regionali di novembre: “Noi siamo la risposta a chi non è andato a votare e che non può trovare soluzioni in quel contenitore di rabbia che è il M5S. Io rappresento la generazione di ha tra i 30 e i 40 anni e si è trovata ad entrare nel mondo del lavoro nell’istante peggiore della crisi. Per molti di noi non c’è stato l’accesso al mondo del lavoro, per altri solo precarietà. Ma il nostro è il programma più innovativo e con questo vogliamo essere la voce di quei cittadini che non hanno più voce”.

Si è soffermato sul programma Gaetano Tirrito, candidato al Senato, Collegio uninominale di Messina, sottolineando come sia indispensabile il superamento sia della Legge Fornero “parlare di aspettativa media di vita è irrispettoso verso chi ha dato tanto al Paese” che della Buona scuola nonché degli aspetti innovativi con la svolta dell’ecologica dell’economia.

Alessandra Minniti, candidata alla Camera, collegio Plurinominale, ha acceso i riflettori sulle drammatiche conseguenze del precariato, soprattutto nel mondo della scuola, mentre Sebastiano Occhino, candidato al Senato ha sottolineato come “i temi cari alla sinistra sono scomparsi dai radar della politica”.

Franca Antoci, capolista al Senato, Collegio Plurinominale e candidata anche nel Collegio Uninominale di Ragusa- Siracusa ha motivato la decisione di impegnarsi in questa sfida per combattere tutte le forme di precarietà ed i ricatti che i lavoratori subiscono “siamo arrivati al punto di vedere aziende che nel fare i colloqui cercano donne solo se non sposate e senza figli”.

A tratteggiare la difficile realtà dei nebrodi e del barcellonese è stata la candidata alla Camera, Collegio Uninominali di Barcellona Francesca Pietropaolo: “Meno male che c’è Liberi e Uguali altrimenti io avrei aumentato la percentuale dei non votanti. Sono una fuoriuscita dal Pd che in questi anni ha portato avanti politiche distruttive in ogni settore”.

A concludere la conferenza stampa è stato il capolista Guglielmo Epifani che ha focalizzato i punti prioritari del programma, primo fra tutti la necessità di avviare una politica di investimenti pubblici: “Rispetto a 10 anni fa mancano 35 miliardi di investimenti pubblici che invece andrebbero destinati alle infrastrutture, strade, autostrade, ferrovie, alla messa in sicurezza del territorio, delle scuole, all’adeguamento alle norme antisismiche. Dobbiamo inoltre superare il disordine istituzionale, restituire dignità alle Province e risorse agli Enti locali. Infine noi di LeU siamo onesti, perbene, nelle nostre liste non ci sono impresentabili. La nostra garanzia è il presidente Grasso, che tra l’altro, le ha controllate una per una”.

Quanto al Ponte sullo Stretto Epifani ha evidenziato come parlarne adesso sia privo di senso, perché prima occorre realizzare altre infrastrutture. L’ex sindacalista è capolista in 3 collegi della Sicilia, è uno dei “paracadutati” dall’alto e rispetto a questa tematica, legata anche al Rosatellum spiega: “Noi questa legge non l’abbiamo votata. E’ singolare che chi l’ha voluta, come Renzi e Berlusconi, adesso pensi già a tornare al voto senza sapere come finisce questa campagna elettorale. Quanto alla mia candidatura, io non ho un Collegio naturale. Sono di Roma, ho lavorato tutta la vita a Milano. Padre umbro e madre salernitana. Nel 2013 mi è stato chiesto di candidarmi nel Collegio di Napoli e l’ho fatto. Adesso mi è stato chiesto di farlo in Sicilia. Da non napoletano ho operato tantissimo per il territorio di Napoli e farò lo stesso in Sicilia. Io non sparirò dopo il 5 marzo come magari altri hanno fatto”.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. ed eccolo qui un altro PD nuovo di zecca, il cui ideatore ha avuto paura (ed era certo) di perdere le elezioni per governare la sicilia, di una cosa è certa a Grasso non gliene frega niente della sicilia, ha assaggiato la poltrona e l’ha trovata comoda, quindi votate perchè ogni attimo che si tiene lontano da quella poltrona si raffredda e voi certamente non volete vere sulla coscienza una poltrona raffreddata

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