M5S predica bene, razzola male. Indignato coi vizi altrui, indulgente coi suoi

M5S predica bene, razzola male. Indignato coi vizi altrui, indulgente coi suoi

Rosaria Brancato

M5S predica bene, razzola male. Indignato coi vizi altrui, indulgente coi suoi

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giovedì 01 Febbraio 2018 - 05:59

Dopo la presentazione delle liste esplode la protesta di esclusi e dissidenti. E si scopre che.....

La lezione l’hanno imparata benissimo e adesso si muovono a proprio agio nel mondo politico come i pesci nel mare. E come le sirene non vogliono più uscirne, temendo di perdere le pinne. Quei “vizietti” che tanto contestano ai partiti sono diventati contagiosi e più passa il tempo più il M5S sta diventando un partito come gli altri. Con una differenza, quella Sindrome dell’Immacolata Concezione in base alla quale tutto ciò che fa un grillino è ineccepibile, se lo fa un Dem o, dio non voglia, un berlusconiano, è una nefandezza.

Così, mentre Grillo lascia un movimento che sta diventando “altro” e che, evidentemente, non corrisponde più a quelle che erano le spinte iniziali, da nord a sud dopo la presentazione delle liste le lamentele, i ricorsi, le proteste aumentano.

La doppia morale, quel predicare bene ma razzolare male, sta lasciando, esattamente come accade per gli altri partiti, una lunga scia di dissenti e delusi.

1)Li abbiamo sentiti per anni contestare l’attaccamento alla poltrona della vecchia politica. Ebbene, tranne Di Battista, tutti veleggiano verso il secondo mandato. Perché in fondo in fondo, quei 5 anni alla Camera e al Senato sono piaciuti eccome. Chi non tenterà il raddoppio dei 5 anni è per lo più perché escluso (e sono quelli che in questo mandato hanno mostrato “preoccupanti” segnali di autonomia e dissenso dal pensiero unico).

2)Contestano le parentopoli nei partiti degli altri. Ma da nord a sud mogli, compagne e compagni, sorelle, figli, portaborse e fedelissimi, si sono trovati nei posti blindati. A pensarci bene però è davvero strano il caso: l’esito delle parlamentarie (i cui dettagli non sono stati ancora resi noti) sorride ai parenti, agli amici e agli uscenti. In ogni regione queste fortuite coincidenze hanno causato la protesta degli esclusi. Del resto ci sono parenti e parenti. Ad esempio, tutti puntano il dito se l’ex deputato regionale nonché esponente storico di Forza Italia, Santi Formica, piazza la figlia Elisabetta (che fa politica da anni) al terzo posto nel listino (con non troppe possibilità di vincere). Se Azzurra, la sorella di Giancarlo Cancelleri, candidato governatore e capo dell’opposizione all’Ars è capolista (oltre che deputata uscente), nessuno fiata.

3)Il M5S aveva annunciato che nei Collegi Uninominali non avrebbe candidato chi era già nel listino, per ampliare gli spazi e perché il “paracadute” è un vizio dei vecchi partiti. Ma, ad esempio a Messina, i due candidati nei collegi uninominali sono i due deputati uscenti ed i due deputati del listino blindato: Alessio Villarosa e Francesco D’Uva (in barba all’apertura a nuovi spazi).

4)Da anni contestano i pessimi criteri di selezione della classe dirigente dei partiti, ma poi catapultano nei collegi candidati che hanno preso 20 voti alle Regionarie. Perché il criterio del “mi piace” dovrebbe essere meno contestabile di quello dei partiti?

5)Arricciavano il naso per chi cambia i partiti, ma in queste ore, da nord a sud, scoppiano i casi degli ex e dei riciclati finiti nelle liste. Il primo caso è stato l’ammiraglio Veri, schierato da Di Maio contro Renzi, salvo poi scoprire che è un consigliere comunale del Pd ad Ortona. Dalle Alpi alle Madonie ne stanno trovando tantissimi. In Sicilia nei collegi uninominali c’è chi era candidato sindaco dell’MPA a Partinico, chi lo è stato per il Pdl a Sciacca, ci sono ex Pd ed ex Idv, c’ è l’ex segretaria cittadina del Pd di Bagheria.

Non mancano le proteste per i riciclati che vanno ad aggiungersi alle pattuglie degli esclusi dalle Parlamentarie, molti dei quali (anche in Sicilia) iniziano a parlare anche di quelle “contestatissime” (quando riguardano gli altri partiti) CORDATE per far votare alle parlamentarie Tizio piuttosto che Caio.

In Sicilia uno degli esclusi è il giornalista Alberto Samonà, che alle Parlamentarie è arrivato terzo su 350 aspiranti candidati per la Sicilia Occidentale (poi scivolato al quarto posto per l’alternanza di genere) e che è stato depennato dalla lista del Senato in seguito ad una seconda selezione fatta dallo staff.

"Inutile dire che non mi è stata fornita alcuna spiegazione da un fantomatico staff, che ha escluso dalla candidatura un sacco di persone, anche in questi casi senza motivarne le ragioni- scrive Samonà su Facebook– Pare che per la mia esclusione abbia pesato il fatto che in passato sia stato vicino all’allora presidente della commissione parlamentare Antimafia Nello Musumeci. Circostanza da me mai negata e assolutamente pubblica. Ci si è serviti delle cosiddette 'segnalazioni allo staff', cioè la delazione, adoperata come modalità di selezione ed esclusione delle candidature. Di fatto, un metodo unilaterale e senza possibilità di appello che ricorda pratiche molto in voga in certe odiose dittature. Come ovvia conseguenza debbo ritenere che non son degno neppure di restare fra i suoi iscritti e sostenitori, altrimenti prevarrebbero l’ipocrisia e la doppia morale (Come fai a sostenere chi non ti vuole?). Ne prendo atto serenamente, come immagino faranno molti fra quelli (e sono tantissimi) che mi hanno incoraggiato in questa sfida e il 4 marzo avrebbero voluto votare il M5s”.

Samonà scrive poi un elenco di nomi di candidati inspiegabilmente depennati (e che, come lui sconoscono la motivazione). Qualcuno direbbe che queste cose accadono solo nei vecchi partiti, là dove ci sono i cerchi magici, i fedelissimi, le epurazioni….

Ho letto le parole di Alberto Samonà, ho rivisto nelle sue parole di forte delusione le mie denunce risalenti al 2014. – dichiara il senatore di Mdp Francesco Campanella, ex M5S “dissidente” – Il M5S non è cambiato nelle sue modalità operative. Chi è dentro deve seguire una linea, chi non la rispetta è fuori senza se e senza ma, altro che percorso democratico con le parlamentarie. Niente viene scelto dalla base. Qualcuno dei sostenitori continua a dire che non possono essere giudicati perché non hanno mai governato il Paese, ma da come governano il proprio partito mi auguro proprio che il paese non lo governino mai".

Sono indignati con i vizi degli altri, ma per i propri vale l’indulgenza plenaria.

Rosaria Brancato

13 commenti

  1. MessineseAttenta 1 Febbraio 2018 06:16

    Cialtroni nullafacenti ed incapaci.

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  2. Questa testata giornalistica non si smentisce mai…..fatevene una ragione, il cambiamento è vicino..e dopo piangerete in tanti…adesso mi raccomando non lo pubblicate…

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  3. Mi fido di lei.
    Potrebbe indicarmi un nome per cui votare che non sia cialtrone, incapace o nullafacente?

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  4. Da anni sostengo che il M5S si è perfettamente inserito nell’ingranaggio della mala politica che ambisce a tenersi sotto il culo le belle poltrone ed a conservare i benefici della casta. Grillo e Casaleggio sono due furbetti che si sono arricchiti per molto tempo sulle spalle di questi “poveracci”. Ora Grillo li ha mollati temendo che in caso di vittoria alle urne (remota possibilità) questi suoi ex “figli” producano terremoti sociali e politici.
    Non c’è niente da fare, la politica becera e corrotta continuerà a sovrastarci fino alla fine dell’umanità.

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  5. Cangila commu a vuoi è sempre cucuzza è!!!!!!!!!!

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  6. Cara dott.ssa Brancato perché tace sulla mancanza di imputati o condannati in primo grado nelle liste del Movimento 5 Stelle. Le riporto il caso della senatrice uscente Ornella Bertorotta, non so se il cognome è corretto, che si era classificata 4 alle parlamentarie per il collegio plurinominale della Sicilia orientale. Ebbene dopo l’esito delle parlamentaire, ma prima della presentazioni delle liste nelle cancellerie delle corti d’appello competenti alla senatrice è stato inviato un avviso di garanzia; a quel punto la Bertorotta senza averne l’obbligo ha preferito rinunciare alla candidatura ed al suo posto è stata inserita la docente messinese Barbara Floridia prima dei supplenti alle parlamentarie. Mi piacerebbe conoscere la sua opinione

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  7. MessineseAttento 1 Febbraio 2018 13:13

    Signor Saltalamacchia, qui si tratta del bue che dice cornuto all’asino. A suo avviso, un tizio tanto cialtrone, incapace e nullafacente da ridursi a copiare persino un nickname, per chi potrebbe votare? La scelta è univoca, non si può sbagliare.

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  8. Mi pare di leggere Libero a volte…

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  9. loro sono gli “UNTI” .Poi ognuno si fa infinocchiare come vuole e per fare dispetto alla moglie si da un colpo di rasoio li…….

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  10. Infatti il mio era un commento ironico.
    Votero’ cinque stelle comunque!

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  11. E lei quando non scrivono ciò che vorrebbe leggere ,non legga ne Libero ne Tempo Stretto così imparano a scrivere quello che piace a lei

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  12. MessineseAttento 1 Febbraio 2018 18:03

    Va bene tutto, ma quel tizio, certo Pino1962, che afferma che Grillo si è arricchito con i 5 stelle, denota quanta ignorante disinformazione c’è in giro. L’unica nota a favore di questo figuro, è l’indubbia buona fede; non credo, infatti, che le sue affermazioni siano faziose, bensì dettate dalla disinformazione e, verosimilmente, dal raffronto con molti politici locali. Loro sì, arricchitisi sfruttando il loro ruolo istituzionale!

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  13. MESSINESE(DIS)ATTENTO, come spesso si dice “a volte la verità fa male” e per taluni igno***ti come lei, questa è una cosa difficile da digerire. Le mie affermazioni non sono nè faziose, nè dettate dall’ informazione acquisita in giro, si tratta solo di dati di fatto.
    Continui a seguire le orme del M5S, ed auspichi che qualcuno dei suoi “compagni di merende” sieda sugli alti scranni della casta, poi vedremo (e commenteremo) i risultati che ne verranno fuori!
    Con questo articolo la Brancato ha compito nel segno, ma per voi piccoli chupacabras in erba quanto scritto è solo spazzatura. Per me è sacrosanta verità.

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