Trischitta: "I Faranda non hanno rispettato gli impegni. Revochiamo la delibera"

Trischitta: “I Faranda non hanno rispettato gli impegni. Revochiamo la delibera”

Rosaria Brancato

Trischitta: “I Faranda non hanno rispettato gli impegni. Revochiamo la delibera”

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martedì 18 Dicembre 2012 - 15:54

Il vicepresidente del Consiglio comunale propone la revoca della delibera che autorizza il cambio di destinazione d'uso dell'area dove sorge la fabbrica Birra Triscele, "Abbiamo votato per aiutare i lavoratori non per fare un favore ai Faranda. Non hanno rispettato gli impegni presi".

“Hanno preso in giro tutti, il Consiglio comunale, gli amministratori, la città intera. E ci siamo cascati perché eravamo sotto pressione”. Mentre gli ex Triscele sperano in un miracolo di Natale e nell’intervento del prefetto Trotta, il vicepresidente del Consiglio comunale Giuseppe Trischitta non ha visto di buon occhio il comportamento dei Faranda, che quanto a fatti concreti sono rimasti al 2011. L’esponente di Fli ha proposto all’Aula di revocare la delibera con la quale il Consiglio approvava il cambio di destinazione d’uso dell’area dove sorge la fabbrica in via Bonino.

“Noi consiglieri abbiamo approvato quella delibera sotto pressione, convinti che i Faranda avrebbero rispettato gli impegni presi, e cioè spostato la produzione in un altro sito e garantito l’occupazione dei lavoratori. Invece non è andata così”.

In quei giorni in effetti il Consiglio Comunale non era molto entusiasta di cambiare la destinazione d’uso dell’area, aprendo le porte così all’ennesima speculazione edilizia, avviata già con i Granai (al posto dei Molini Gazzi), e consentendo al gruppo Faranda di realizzare, al posto della fabbrica della storica Birra Messina, un complesso residenziale. A convincere il Consiglio, oltre alla presenza dei lavoratori che avevano occupato l’Aula durante le sedute, l’impegno formale preso dagli imprenditori di garantire la dislocazione della produzione in un’altra area ed il mantenimento dei livelli occupazionali dopo aver ottenuto il via libera alla costruzione delle palazzine. Che non sia andata così lo dice la cronaca quotidiana, perché del Piano industriale non c’è traccia, così come non c’è luce in fondo al tunnel per i lavoratori, finiti in cassa integrazione.

“Noi abbiamo fatto la nostra parte e anche gli amministratori- continua Trischitta- perché la delibera era subordinata a quell’impegno. L’abbiamo fatto per i lavoratori e non certo per fare un favore ai Faranda. Ora però ci sentiamo presi in giro, perché non abbiamo alcuna indicazione sul sito della nuova fabbrica né su altro. Invece gli imprenditori hanno già presentato il progetto per il complesso residenziale, affidato alla Gmc, e che prevede la costruzione di 350 appartamenti, con un profitto di 11 milioni di euro ed un’operazione da 50 milioni di euro. Oltre agli appartamenti è previsto un parco di 8 mila metri quadrati ed alcuni locali destinati ad uffici giudiziari”.

Il consigliere di Fli vuol proporre quindi una “marcia indietro” sull’autorizzazione alla destinazione d’uso, dal momento che era subordinata al rispetto degli impegni, oppure, in alternativa, che i Faranda diano seguito in modo concreto alle promesse e diano risposte immediate a chi ha perso il lavoro e adesso anche le speranze.

Rosaria Brancato

15 commenti

  1. Trischitta ha perfettamente ragione. La variazione di destinazione d’uso dovrebbe essere ritirata per dare una bella xxxxx ai Faranda! Illusi! Sperano di guadagnare con la costruzione del centro residenziale: Ma chi dovrà comprare gli appartamenti con la crisi che c’è e chi investirà denaro con la prospettiva di fallire e di mandare tutto all’asta del tribunale! E’ gia molto se ci sono i soldi con i quali i cittadini potranno acquistare una corda per impiccarsi. I Faranda vivono su Marte in una dimensione propria di fantasia.
    Che avviino la produzione dello stabilimento e lascino xxxxxxx gli immaginari guadagli, tanto , fra qualche giorno, volenti o nolenti lasceranno tutto non porteranno un xxxxx con loro!

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  2. pensarci prima no???

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  3. Chi paga i pesci in anticipo se li magia puzzolenti.
    se poi,come messinesi avessimo il coraggio di boicottare l’operazione speculativa e fargliele restare tutte sulla pancia, sai che amara soddisfazione. D’altronde questi appartamenti avranno tante di quelle malanove da scoraggiare anche l’acquirente più scettico!

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  4. bloccate subito la delibera del cambio di destinazione dell’area. Non si capisce perchè bisogna ancora costruire altri palazzi in questa città, dove mancano completamente gli spazi comuni e di socialità.
    Ma qualche imprenditore serio non potrebbe riconvertire la fabbrica facendola diventare un museo con produzione e degustazione di birra artigianale, con un auditorium ed un parco enogastronomico.

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  5. puzza di bruciato 18 Dicembre 2012 21:07

    Retorica solo retorica… ma se appena i legali dei faranda hanno minacciato il consiglio comunali si sono tutti xxxxxx di sotto…

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  6. Ma che bel modo di amministrare la città!!!Si viene a scoprire adesso che il cambio di destnazione è stato deliberato per venire incontro ai bisogni della manodopera Triscele e ai desiderata della proprietà! E i motivi urbanistici allora non esistevano?Piange il cuore ad assistere al licenziamento dei lavoratori con le rispettive famiglie sul lastrico, ma il diitto urbanistico non si può calpestare impunemente. La colpa è della proprietà e dell’intero consiglio comunale.

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  7. Come saranno divisi i premi che daranno i sigg. Faranda per l’ottenuta concessione di cambio di destinazione?
    A me sono sicuro toccherà niente.
    Agli ingenui politici penso forse di sì.

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  8. Ma com’è che non comprendiamo la presa per i fondelli? I politici avrebbero approvato il cambio di destinazione per il bene dei lavoratori e per tutta la città di Messina? No, la decisione è stata presa esclusivamente per favorire gli amici imprenditori. Adesso parole e parole per far credere che si batteranno, ma non sarà revocata e a Messina mancava proprio un bel complesso residenziale.

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  9. Hai perfettamente ragione, era palese la chiusura dello stabilimento, in virtù di una speculazione edilizia. E non mi venite a dire che il comune ha votato il cambio di destinazione d’uso per il bene del cittadino.

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  10. secondo me…ma qualcuno ma la passi per fantascienza..è stato un piano ad oc preparato dalla concorrenza in collaborazione con la famiglia faranda…mha

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  11. TRISCHITTA, è buona fede o coda di paglia ? a pelle direi buona fede ma … COME xxxxx PUOI DIRE CI SIAMO FIDATI ??? LE PROMESSE ??? MA CHE GIOCATE AL PALLONE ALL’ORATORIO ? LA DELIBERA O E’ ILLEGALE SENZA RISPETTO DEGLI IMPEGNI O SIETE TUTTI DEI PEREPEPE’ … NEL MIGLIORE DEI CASI .

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  12. Bene, vediamo se adesso si passerà ai fatti oppure se si tratta solo di propganda! Certo la revoca della delibera potrebbe aprire un contenzioso ma se d’avvero vi è una forte volontà politica a difendere la Triscele allora tutto è possibile ed evitare l’ennesima presa x il c.!

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  13. Meno propaganda e fatti concreti, poi si potrà valutare. Revocate l’atto ma subito anche con i pareri negativi dei dirigenti se avete le P. Altrimenti state zitti che è meglio!

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  14. io taglierei la testa al toro e direi “state zitti che è meglio”.

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  15. TRISCHITTA ……..
    non è che per caso avete votato una variante al P.R.G. comunale ? Perchè in questo caso ci sarà una motivazione tecnica urbanistica esitata dalle commissioni competenti..ora di che stai parlando? Vuoi dire che non c’erano motivazioni? O che il cambio di destinazione di edificabilità non toccava per legge? Ma perchè adesso si può dire che era tutto uno sbaglio? Questo mi lascia senza parole….

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