Tavolo regionale sul viadotto Ritiro, ma Sciacca ribadisce il suo “no” alla posa del giunto

Ore 10,30 l’orario di inizio, la sede dell’Assessorato alle infrastrutture e trasporti della Regine siciliana il luogo prescelto. Gli svincoli Giostra- Annunziata e le problematiche inerenti alle condizioni del viadotto Ritiro saranno al centro di un tavolo regionale convocato, per domani mattina ,dall’assessore regionale al ramo. Andrea Vecchio. Alla riunione sono stati invitati a partecipare il Cas, l’Anas, il Genio civile e il Comune di Messina. Obiettivo dell’incontro: sciogliere il nodo del viadotto Ritiro e concordare se sia possibile o meno procedere al montaggio del giunto che deve collegare il vecchio manufatto alla struttura di recente costruzione. Punto di partenza dell’analisi sarà la relazione del Dipartimento di Ingegneria civile dell’Università di Messina, che ha decretato, ed è un punto su cui non ci sono divisioni, che il viadotto Ritiro è tutt’atro che sicuro, sia in assenza di sisma (tranne se si prevede una corsia convenzionale pari a m.3.50 posta al centro della carreggiata) che in presenza di sisma (vedi correlato).

Come evidenziato nelle oltre 500 pagine della relazione firmata dai professori/ingegneri universitari vi è una «scarsa qualità del calcestruzzo», che potrebbe provocare crolli strutturali, e «9 pile su 40 non soddisfano i requisiti di sicurezza». Una situazione allarmante che tuttavia per il sindaco Giuseppe Buzzanca e l’Anas, come confermato dall’amministratore unico Pietro Ciucci in occasione dell’ultimo sopralluogo (vedi correlato), non interferisce con l’ultimazione degli svincoli , non essendoci interazione tra le due opere. Di tutt’altro avviso l’ingegnere capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca, secondo il quale la posa del giunto potrà avvenire solo dopo la messa in sicurezza del viadotto. Sciacca domani sarà a Palermo, ma non ci saranno sorprese perché la sua posizione non cambia: «Per quel che riguarda la mia competenza non darò mai la mia autorizzazione se prima non si realizzano gli interventi necessari sul Viadotto. Se poi qualcuno vorrà procedere ugualmente, si assumerà le proprie responsabilità».

Partendo da queste premesse è difficile ipotizzare cosa potrà venire fuori di nuovo dall’incontro di domattina a Palermo. (Danila La Torre)