Venerdì presentazione di "Catania Bene" libro sulla mafia etnea del magistrato Ardita

Venerdì presentazione di “Catania Bene” libro sulla mafia etnea del magistrato Ardita

Venerdì presentazione di “Catania Bene” libro sulla mafia etnea del magistrato Ardita

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giovedì 03 Dicembre 2015 - 17:12

Venerdì pomeriggio nei locali della Villa Piccolo di Capo d'Orlando si svolgerà la presentazione del libro scritto dal magistrato Sebastiano Ardita che ripercorre l'evoluzione del fenomeno mafioso nella Catania degli anni Ottanta.

Nuovo incontro culturale e di impegno sociale organizzato dalla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella per il pomeriggio (ore 17:30) di venerdì 4 dicembre quando, presso i locali della "Villa Piccolo" di Capo d'Orlando, il Procuratore Aggiunto di Messina Sebastiano Ardita interverrà presentare il libro Catania bene – Storia di un modello mafioso che è diventato dominante”, edito da Mondadori.

La presentazione del saggio in cui viene descritta l'evoluzione 2.0 di “Cosa Nostra” sarà introdotto dall'intervento del presidente Giuseppe Benedetto e registrerà gli interventi del giornalista Nicola Biondo e di Massimo Cambria, Commissario straordinario dell’Ordine degli Avvocati di Patti.

Sebastiano Ardita, 49 anni, magistrato catanese in prima linea nel contrasto al fenomeno mafioso essendo stato anche un componente della Direzione Distrettuale Antimafia, ci conduce nelle viscere della sua città in cui si contrappongono volti contrastanti: il benessere dei quartieri alti e il disagio sociale delle periferie dove i ragazzi sono abbandonati al loro destino divenendo facile preda del reclutamento malavitoso.

Una città abitata da gente operosa e intraprendente, ma costretta a subire e indotta a ignorare per troppo tempo la presenza della criminalità organizzata.

Come un fuoco che cova sotto la cenere, sta divorando la legalità nel Paese. Agisce sottotraccia, s’insinua e si mimetizza nell’economia e nella politica, vuole far dimenticare gli anni delle stragi, anzi la sua stessa esistenza. Adotta la strategia dell’ “inabissamento” e delle collusioni. Un metodo sperimentato con successo in un contesto forse poco familiare alla memoria collettiva: la Catania dei lontani anni Ottanta.

È in questa realtà che Nitto Santapaola, vincitore della guerra interna alla mafia catanese combattuta tra il 1978 e il 1982, elabora la sua linea operativa nei confronti delle istituzioni, diametralmente opposta a quella di Riina e Provenzano: “Mentre a Palermo i Corleonesi attaccavano lo Stato e ne stimolavano gli anticorpi, a Catania si costruivano relazioni occulte”.

(Giuseppe D'Amico)

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