Economia

Villa San Giovanni e barriera soffolta, Versace: «Non perderemo i fondi dei Patti per il Sud»

VILLA SAN GIOVANNI – «Questo territorio deve decidere, in un senso o nell’altro, e credo che il confronto nel merito delle questioni, anche sotto il profilo tecnico come sta avvenendo in questo caso grazie al dinamismo e all’impegno dei Diportisti, sia di fondamentale importanza». Così Carmelo Versace, sindaco metropolitano facente funzioni, a margine del tavolo tecnico che si è svolto questo pomeriggio a Villa San Giovanni su iniziativa dell’associazione “Diportisti villesi”, riguardante i lavori di riqualificazione della barriera soffolta a ridosso del molo di sottoflutto e della darsena di Punta Pezzo.

All’incontro, ospitato nell’Aula consiliare del Comune di Villa San Giovanni, insieme a Versace e al sindaco villese Giusy Caminiti hanno preso parte Giuseppe Barbaro (Dipartimento Idraulica dell’Università “Mediterranea”) e Alberto Bellantoni (presidente associazione “Diportisti Villesi”).

«Non si possono perdere i fondi dei Patti per il Sud»

«Il contributo delle associazioni e in particolare dei Diportisti – ha poi aggiunto Versace – si sta rivelando decisivo in questo importante e complesso percorso. Percorso che oggi si rilancia con maggiore determinazione e che è forte della guida autorevole che governa questo Comune con in testa il Sindaco Caminiti e noi come Città metropolitana ci saremo, fornendo quel contributo in termini di programmazione e d’accompagnamento alle scelte che la comunità villese deve assumere. Non possiamo permetterci di perdere le risorse dei Patti per il Sud – ha rimarcato il rappresentante di Palazzo Alvaro – e in questa direzione stiamo profondendo ogni sforzo possibile, per Villa San Giovanni così come per tutti gli altri comuni del territorio metropolitano. Ci sono tanti temi strategici sui quali stiamo lavorando, pensiamo all’edilizia scolastica e al lavoro che stiamo portando avanti sul fronte del recupero degli immobili. E tanto c’è da fare anche sul versante dell’edilizia sportiva, perché non è accettabile che delle società debbano rinunciare a fare sport sul territorio per carenza di spazi e strutture adeguate».