Vinitaly. Schifani e Zaia firmano intesa tra due territori viticoli patrimoni Unesco

Vinitaly. Schifani e Zaia firmano intesa tra due territori viticoli patrimoni Unesco

Redazione

Vinitaly. Schifani e Zaia firmano intesa tra due territori viticoli patrimoni Unesco

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lunedì 03 Aprile 2023 - 20:30

Il sì al Padiglione Sicilia dove sono ospitati otto consorzi di tutela e tre associazioni oltre e a 150 cantine

La 55esima edizione del Vinitaly, partita ieri, domenica 2 aprile, a Verona, vede la Sicilia grande protagonista. Al padiglione in cui vengono ospitate 150 cantine siciliane, con tre associazioni e otto consorzi di tutela, il presidente della Regione siciliana Renato Schifani firma con l’omologo veneto Luca Zaia un protocollo di collaborazione tra i due territori viticoli dichiarati patrimonio dell’Unesco: l’isola di Pantelleria e le colline di Valdobbiadene e Conegliano.

Un sì importante per la Sicilia, che ha “portato” a Verona 150 cantine tre associazioni (Assovini Sicilia, Providi e Vitesi) e otto consorzi di tutela (Doc Sicilia, Doc Etna, Docg Cerasuolo di Vittoria, Doc Pantelleria, Doc Marsala, Doc Mamertino, Doc Faro, Doc Monreale). E contemporaneamente saranno venti aziende di olio di oliva extravergine, sei aziende di birra artigianale e due di liquori quelle che parteciperanno al Sol & Agrifood – Salone Internazionale dell’agroalimentare di qualità.

Sammartino: “Raccontare legame tra produzioni e territorio”

“La promozione dei vini siciliani, ormai tra i più apprezzati al mondo, si combina con una forte azione di marketing territoriale – dice l’assessore regionale dell’agricoltura, Luca Sammartino, che sarà presente alla manifestazione insieme al dirigente generale del dipartimento Agricoltura, Dario Cartabellotta – perché quello che vogliamo raccontare è il legame tra produzioni e territorio. Solo ricostruendo questa relazione è possibile comprendere fino in fondo la genesi di una produzione d’eccellenza come quella dell’intero comparto vitivinicolo siciliano, merito soprattutto della dedizione, della capacità di sperimentare, di affinare le tecniche di coltura, di investire in nuove tecnologie, che le cantine siciliane hanno saputo mettere in campo, anche in momenti di incertezza, conquistando il gradimento di un numero sempre maggiore di consumatori e quote sempre più importanti di mercato”.

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