Taormina. Renzi mette in moto la macchina del G7

Taormina. Renzi mette in moto la macchina del G7

Carmelo Caspanello

Taormina. Renzi mette in moto la macchina del G7

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sabato 22 Ottobre 2016 - 16:04

Il presidente del Consiglio è entusiasta della sede di Taormina: “Sarà un grande successo e non solo per questa città”. Cultura e storia al centro del dibattito. Ho deciso di fare il G7 qui perché mi era stato detto che in Sicilia c'è solo la mafia: si tratta di stereotipi, di banalità"

“La macchina del G7 era stata già messa in moto, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha ingranato la marcia”. La conferenza stampa del premier a Taormina è appena finita e l’assessore Salvo Cilona sprizza entusiasmo. “C’è da essere entusiasti – taglia corto – perché la nostra città il 26 e 27 maggio prossimi sarà per due giorni la capitale del Mondo”. Altrettanto soddisfatto il sindaco, Eligio Giardina. Renzi è giunto nella Perla dello Jonio in ritardo rispetto all’ora prevista (le 15, 30). Poco prima delle 17 ha varcato la soglia dell’Hotel Timeo dove ha avuto luogo l’incontro con i giornalisti. La location è mozzafiato: il terrazzo dei cocktail che si affaccia sulla via del Teatro Antico, il luogo simbolo della Città del centauro, il monumento scelto quale unico soggetto per il logo del G7. Un logo semplice che richiama la centralità del teatro, della cultura, della questione educativa che sarà centrale nel Vertice dei sette paesi più importanti del Pianeta.

Nel suo discorso Renzi parla della Sicilia come "Terra di incroci di storie, valori e civiltà". E chiosa: "Ho deciso di fare il G7 a Taormina perché mi era stato detto che in Sicilia c'è solo la mafia: si tratta di stereotipi, di banalità". Il premier è entusiasta della sede di Taormina: “Sarà un grande successo e non solo per questa città”. Cultura e storia al centro del dibattito. Il concetto è chiaro. Un discorso breve ma incisivo. Renzi è convinto che la macchina funzionerà alla perfezione e che ci sono le condizioni per fare benissimo. Con Renzi è giunto a Taormina anche il sottosegretario Davide Faraone. “Siamo preparati ad ospitare l’evento – ribadisce l’assessore Cilona – che rappresenta un motivo di riscatto non solo per la nostra città bensì per l’intera Sicilia. I meriti vanno e andranno a tutti. In questa circostanza – tiene a precisare – non esistono colori politici. Deve essere il successo e l’orgoglio di tutti, nessuno escluso. E’ un’opportunità unica, una ribalta mondiale unica”. La macchina messa in moto è imponente: ci saranno 35 delegazioni provenienti da Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia, Canada, Giappone e dall’Unione europea composte da un paio di migliaia di persone ed almeno altrettanti giornalisti. E riflettori di tutto il mondo puntati sulla Perla dello Jonio. Che spera in quella “luce” mediatica, e non solo, per avviare insieme al resto della Sicilia un nuovo corso. Fatto di opere e sviluppo concreto in una terra spesso abbandonata. Ma generosa, come dimostrato con il fenomeno dei migranti e ricca di storia.

Carmelo Caspanello

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