E' l'unica costruita prima del terremoto del 1908. Diventerà un museo della memoria
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Lo sbaraccamento iniziato nel 2021 si è concluso. Anche le ultime baracche dell’Annunziata sono state demolite. E’ rimasta in piedi solo la casetta in legno, l’unica costruita prima del terremoto del 1908. Una baracca simbolo del risanamento messinese che diventerà un museo della memoria.

La famiglia che ci abitò per tre generazioni
Il giorno in cui fu dato il primo colpo di ruspa, l’1 ottobre del 2021, avevamo intervistato la famiglia che per tre generazioni ha vissuto fra quelle mura. “Un’emozione mai provata prima“, così racconta l’inizio della demolizione della baraccopoli dell’Annunziata la signora che fra quelle pareti fatte di legno ci è nata e cresciuta. Era la casa dei suoi nonni e li sono racchiusi tutti i ricordi della sua infanzia. Un pezzo di storia che non verrà cancellato come il resto della baraccopoli. La famiglia aveva simbolicamente consegnato le chiavi della baracca alla ministra per il Sud Mara Carfagna, in visita a Messina.

A completare le operazioni di demolizione e pulizia dell’area la ditta Cericola. I lavori erano stati consegnati il 3 febbraio scorso dal sub commissario al Risanamento Marcello Scurria.
I palazzi del progetto Pinqua al posto della baraccopoli
Il futuro di quest’area dipenderà dal progetto Pinqua (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare). Come a Bisconte e Fondo Fucile anche qui è stata progettata la costruzione di nuovi palazzi al posto della vecchia baraccopoli. In quest’area dell’Annunziata alta sono previsti dei palazzi a corte: 40 nuovi alloggi in cui abiteranno fino a 160 persone.

E per favore: non permettiamo che divenga una discarica, o che,di nuovo sorga un nuovo manufatto abusivo.