Elezioni regionali: il centrosinistra corre verso le primarie, passando da Messina

Elezioni regionali: il centrosinistra corre verso le primarie, passando da Messina

Giuseppe Fontana

Elezioni regionali: il centrosinistra corre verso le primarie, passando da Messina

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martedì 19 Luglio 2022 - 07:24

Floridia, Chinnici e Fava si sono confrontati a Piazza Cairoli. Si è parlato di ponte sullo Stretto, Pnrr, sviluppo e lavoro ma anche di crisi di governo

di Giuseppe Fontana e Matteo Arrigo

MESSINA – Posti di lavoro, giovani, start-up. Ma anche infrastrutture, come il Ponte sullo Stretto e le ferrovie, al fianco di temi come il superbonus 110 per cento e il reddito di cittadinanza. Il quarto confronto tra Barbara Floridia, Caterina Chinnici e Claudio Fava, rispettivamente candidati di Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Articolo Uno, si è tenuto in una Piazza Cairoli non particolarmente piena, anzi. Di fronte a un centinaio di persone, i tre si sono “sfidati” nella tappa messinese di quel percorso verso le primarie che li impegnerà fino al prossimo 23 luglio, quando sia online sia in 32 gazebo si potrà scegliere chi candidare, per la coalizione di centrosinistra, alla presidente della Regione Siciliana.

I fondi del Pnrr

Si è partiti con un giro di microfono di presentazione dei temi. Cinque minuti in cui tutti hanno detto la loro, in maniera generica, su sviluppo, economia e lavoro, gli argomenti del confronto. Poi si è passati al Pnrr, su invito del giornalista Sebastiano Caspanello che ha moderato il dibattito. A giro, la prima a parlare è stata Chinnici, che ha attaccato il governo regionale, reo di “preparare male” i “bandi europei”. Per Fava, invece, “il governo ha i soldi ma non vuole spenderli bene”, mentre da Floridia arriva un attacco frontale a Musumeci, perché secondo la sottosegretaria avrebbe “concentrato i fondi del Pnrr solo su Catania e per una singola zona economica speciale”.

Il ponte sullo Stretto

Legato a doppio filo con il tema Pnrr c’è quello delle infrastrutture e a Messina diventa quasi inevitabile non parlare di ponte sullo Stretto. Già ai giornalisti Claudio Fava aveva detto di voler conoscere l’opinione dei “cittadini messinesi”. Poi sul palco ha ribadito che il problema è “l’ecosostenibilità. Dove andranno i metri cubi di terra per la realizzazione? E come sarà per i messinesi avere un cantiere aperto per trent’anni?” Il tema è vasto e lo riprende anche Barbara Floridia, che parla di altri cantieri, quelli per arrivare “dalla provincia, da Venetico, a Messina. Prima di vedere lo studio di fattibilità di 50 milioni richiesto dal Conto II voglio arrivarci in meno di un’ora”. Diverso l’approccio di Chinnici, che ammette di non avere “una preclusione per un attraversamento stabile, la ritengo un’opera strategica, fondamentale per sopperire al gap che caratterizza lo status di insularità, troppo spesso penalizzante soprattutto per la mobilità delle persone e delle merci ma dipende da tempi e impatto. Il ponte richiama l’adeguamento delle infrastrutture interne della Regione”.

La crisi di governo e le alleanze

E in vista delle regionali si è parlato anche di crisi di governo e alleanze. Il primo è stato un tema quasi allontanato da tutti e tre. Floridia ha sottolineato più volte, anche ai giornalisti, di voler pensare ai temi e alle persone: “Non ho ansia di cosa accade a Roma, perché una forza politica sta combattendo per quello in cui ha sempre creduto e per quei cittadini che non arrivano a fine mese”. Anche Chinnici sottolinea l’importanza di guardare in casa “propria”, perché “siamo partiti con l’alleanza in Sicilia per i cittadini siciliani e dobbiamo crederci, aprendo anche ad altre forze”. Un tema, quest’ultimo che richiama le dichiarazioni sull’avvicinamento a Lombardo, su cui si sono accesi gli animi. Fava ha dichiarato sia che “la crisi non avrà effetti sulle primarie” sia che “diremo sempre no, io dico no a Raffaele Lombardo, perché ha governato male non perché è di centrodestra”.

Superbonus, reddito di cittadinanza e garanzia giovani

E poi il dibattito si è spostato anche su reddito di cittadinanza e superbonus 110 per cento, due delle misure che il Movimento 5 Stelle difende strenuamente. Sul primo Floridia dice la sua: “Lo ha certificato l’Istat: grazie a questa misura c’è un milione di poveri in meno nel nostro Paese. E in Sicilia ha avuto anche un altro effetto benefico: togliere manovalanza alla mafia provocando persino le lamentele dei boss. Può essere migliorato? Sì. Ma va difeso, voi lo farete?”. Chinnici ha parlato di un’altra misura, stavolta portata avanti dal Pd, cioè Garanzia Giovani: “Un dato che per il nostro Paese preoccupa, io lavoro per loro e con loro da sempre. Oltre un milione e 500mila sopra i 35 anni e la Sicilia ne ha il 36,3 per cento. Noi abbiamo adottato garanzia giovani per combattere la disoccupazione. Vero che la Regione ha creato Giovani2030 ma i risultati non ci sono stati”. Fava ha attaccato il superbonus, riflettendo sulle operazioni recenti della guardia di finanza “che ha trovato il 90 per cento di lavoratori delle aziende coinvolte con il bonus 100 per cento in nero. Sono problemi che vanno affrontati”.

Un commento

  1. È stato un dibattito molto pacato ma anche molto interessante.Ogni candidato ha espresso chiaramente le sue idee ed i suoi programmi.
    Confesso chiaramente che secondo me Claudio Fava non solo conosce meglio degli altri la realtà siciliana ma anche ha dimostrato di sapersi confrontare meglio degli altri con l’elettorato progressista ed ambientalista messinese.

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