Sviluppo, economia e lavoro, il confronto a Messina in vista delle primarie del centrosinistra

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Sviluppo, economia e lavoro, il confronto a Messina in vista delle primarie del centrosinistra

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lunedì 18 Luglio 2022 - 19:11

Chinnici, Fava e Floridia si sono alternati nel parlare di giovani, imprese, start up e di lavoro in ogni sua sfaccettatura

MESSINA – Sviluppo, economia e lavoro. È questo il tema del confronto tra i tre candidati alle primarie di centrosinistra, per scegliere chi correrà verso le elezioni regionali e il ruolo di presidente. Barbara Floridia (Movimento 5 Stelle), Caterina Chinnici (Pd) e Claudio Fava (Articolo Uno), si sono alternati nel parlare di giovani, imprese, start up e di lavoro in ogni sua sfaccettatura. E la prima è stata quasi una domanda a piacere, per presentare in cinque minuti il proprio pensiero. Il dibattito, che ha avuto luogo in piazza Cairoli (moderato dal giornalista Sebastiano Caspanello), si è spostato subito dopo anche su altre tematiche.

Floridia: “Ci sono tante possibilità di sviluppo per la Sicilia, non arrendiamoci all’idea che non ci sia lavoro perché il lavoro c’è”

A iniziare è Barbara Floridia: “Oggi gioco in casa e sono molto contenta. Quando si parla si sviluppo, lavoro ed economia si può parlare di prospettive o di dati. Ma io oggi parlo di un’idea chiara già messa in piedi: il superbonus 110% con cui abbiamo dato vita a 600 mila posti, a 37mila aziende, al risparmio nelle bollette. Bisogna avere contezza del problema ma anche una soluzione. Un altro esempio è il Reddito di cittadinanza. Bisogna spendere e gestire bene le cifre già stanziate. Ci sono tante possibilità di sviluppo per la Sicilia, non arrendiamoci all’idea che non ci sia lavoro perché il lavoro c’è”.

Chinnici: “Il lavoro è fondamento di dignità. Nella nostra terraspesso è in condizione di precarietà e fragilità”

Segue Caterina Chinnici:” Siamo al quarto incontro su temi di grandi interesse. Sono strettamente connessi. Il lavoro è fondamento di dignità e sicurezza per il futuro. Fondamentale portarlo nella nostra terra, dove spesso è in condizione di precarietà e fragilità. C’ è chi lavora senza contratto, ci sono lavoro nero, capolarato e addirittura lavoro minorile. Mi piace ricordare quanto detto da Letta: lavoro e impresa fondamenta della stessa casa. Serve sostenere le piccole e medie imprese, quelle giovanili, le start up fatte da donne. Serve formazione rispetto a figure professionali che possono trovare occupazione. Ci sono anche i Neet, che non studiano e non hanno lavoro. Un dato che per il nostro Paese preoccupa, io lavoro per loro e con loro da sempre. Oltre un milione e 500mila sopra i 35 anni e la Sicilia ne ha il 36,3 per cento. Noi abbiamo adottato garanzia giovani per combattere la disoccupazione. Vero che la Regione ha creato Giovani2030 ma i risultati non ci sono stati”.

Fava: “”La Sicilia ha alto tasso di lavoro nero. Ma ha creato più start up e con uno dei più grandi patrimoni artistici d’ Europa”

Infine, Claudio Fava: “La Sicilia che riceviamo ha un alto tasso di lavoro nero. Ma è la Regione più giovane di Italia, quella che ha creato più start up e con uno dei più grandi patrimoni artistici e culturali di tutta Europa. Ma noi non abbiamo un piano industriale in Sicilia, mai prodotto dal governo attuale. Avremmo dovuto assumere 1.500 persone e i fondi sono rimasti bloccati. Abbiamo i navigator che vengono usati solo per compiti burocratici: i centri per l’impiego non funzionano. Dovrebbero partire le Zes e non sono partite. Le startup sono belle, ma hanno bisogno di essere sostenute, di una Regione che investa e stia accanto a loro. Abbiamo bisogno di conservare il lavoro che c’è. Pensate ai 9mila posti a Priolo, che attende di essere dichiarata zona di crisi complessa. E se salta il governo bisognerà ripartire. E poi abbiamo 400mila persone che lavorano in nero e 74 ispettori. E poi il lavoro grigio: ti pagano per 3 ore e lavori per 10. Abbiamo il bonus 110% e recentemente la guardia di finanza ha trovato il 90 per cento di lavoratori in nero”.

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