Ex lavatoio, le baracche con le "X" sulle porte e i tetti che crollano VIDEO

Ex lavatoio, le baracche con le “X” sulle porte e i tetti che crollano VIDEO

Silvia De Domenico

Ex lavatoio, le baracche con le “X” sulle porte e i tetti che crollano VIDEO

sabato 24 Febbraio 2024 - 12:30

Viaggio nelle baraccopoli: a Giostra la più alta concentrazione di fragili

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – Continua il nostro viaggio nelle baraccopoli di Messina. In questa seconda puntata vi portiamo a Giostra alta, nel dedalo di baracche conosciuto come “Ex lavatoio”. Vicoli strettissimi, “X” sulle porte dei fragili e tetti che crollano: qui la sistemazione provvisoria di 40 anni fa è diventata definitiva.

baraccopoli ex lavatoio

“La baraccopoli con la più alta concentrazione di fragili”

Delle 20 famiglie iniziali oggi ne sono rimaste 13, a 7 nuclei è già stata assegnata una casa in quanto inseriti nella graduatoria dei soggetti fragili. “La baraccopoli con la più alta concentrazione di soggetti malati”, dichiara il sub commissario al Risanamento Marcello Scurria. Circa il 30% degli abitanti, infatti, aveva patologie o disabilità gravi. Le restanti 13 famiglie figurano in un’altra graduatoria che avrà presto un nuovo alloggio all’ex hotel Riviera, sul viale della Libertà. Le chiavi verranno consegnate a marzo e la baraccopoli verrà demolita nei prossimi mesi.

Architettura popolare e tetti pericolanti

Ecco come si vive all’interno di queste baracche. “Architettura popolare” la definisce Scurria: le casette sono state costruite sopra, sotto e accanto all’ex lavatoio appunto. Alcune baracche avevano dei soppalchi in cui erano state realizzate le camere da letto, ma quasi tutte hanno avuto cedimenti del tetto. Infiltrazioni e umidità, poi, accomunano tutte le case. “I soffitti sono assolutamente pericolanti, per questo insieme all’assegnazione ai fragili stiamo accelerando per liberare questo posto da terzo mondo e demolirlo al più presto”, aggiunge Scurria.

L’asciugacapelli sul letto per riscaldare le stanze dei bambini

Abbiamo visitato una delle baracche, la proprietaria ci fa entrare nelle stanze in cui da 39 anni insieme ai figli e ai nipotini respira muffa. Per riscaldare le stanze in cui dormono i piccoli di casa ogni mattina quando si sveglia la signora accende l’asciugacapelli e lo posiziona sul letto. Ecco come si affronta l’inverno in alcune di queste baracche.

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Un commento

  1. Pur rendendo merito al grande impegno profuso in questi anni da Arisme…se però continuano ad assegnare le nuove case e a demolire le vecchie con il contagocce, tra 70 anni ci saranno ancora baracche…

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