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Il cibo invenduto o in scadenza a chi non ha da mangiare. L’idea di Benefit diventa un’app VIDEO

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – Stop agli sprechi alimentari, arriva un progetto che fa incontrare chi ha cibo in eccedenza e chi non ne ha. Il progetto CiCo (Cibo Condiviso), ideato dalla presidente dell’associazione Invisibili Onlus Cristina Puglisi Rossitto, risolve contemporaneamente due grandi problemi. Da una parte ci sono attività commerciali come ristoranti, panifici o rosticcerie, che a fine giornata si ritrovano a buttare via kg e kg di cibo ancora buono. Dall’altra ci sono tantissime famiglie, o persone sole, che non hanno nulla da mettere a tavola a pranzo o a cena. A questo si aggiungono i supermercati che sono costretti a ritirare dagli scaffali i prodotti in scadenza e a buttarli via.

Il volontario ritira in negozio e consegna alle famiglie

“Da quando esiste questo sistema, circa un mese, non ho più l’ansia di leggere i messaggi la mattina dalle famiglie che seguiamo e che non hanno davvero nulla da mangiare”, spiega la fondatrice di Benefit. E continua: “Grazie ad una rete di volontari vicini all’associazione riusciamo a ritirare il prodotto fresco o da banco e consegnarlo nell’immediato a chi ha bisogno”. La rete funziona così velocemente proprio perché ogni volontario ritira e consegna da attività aderenti vicine a lui ma anche al destinatario del cibo. Spesso tutto avviene nello stesso quartiere, ma ci sono tanti volontari che sono disposti a fare km per compiere la loro missione giornaliera. Ce’è chi lo fa per fare del bene e chi è spinto da una motivazione personale, perché magari conosce bene le persone che hanno davvero bisogno. Ovviamente tutto rimane nell’anonimato e nel rispetto della dignità di chi mangia solo ed esclusivamente grazie a questo servizio.

Il progetto CiCo si trasforma in app

Da pochi giorni a supportare il sistema è arrivata un’app, che sarà presto disponibile sia per Apple che per sistemi Android, proprio perché domanda e offerta si stavano allargando sempre più e la gestione era diventata complicata. Così tutto sarà più snello e sarà direttamente la persona interessata a scegliere di cosa ha bisogno.

Salvati 1.700 kg di cibo: da Benefit non si butta via niente

Nella prima settimana di attività erano stati raccolti e distribuiti circa 800 kg di cibo, oggi sono stati raggiunti i 1.700 kg. E in perfetta linea con il motto di Benefit secondo cui “non si butta via niente” anche il cibo non più commestibile, come il pane duro, viene comunque riutilizzato e diventa cibo per animali. “Con alcune aziende agricole si è creato una sorta di baratto. E’ successo ad esempio di consegnare due sacchi enormi di pane duro e ci sono state date in cambio cassette di pomodoro”, racconta Puglisi Rossitto.

Fare incontrare chi ha troppo e chi non ha nulla

Questo progetto si sposa con l’idea su cui si fonda Benefit che è quella di non buttare capi di abbigliamento in disuso, ma al contrario dargli nuova vita e metterli a disposizione di chi non può permettersi di fare shopping o è costretto ad usare scarpe di uno o due numeri più piccole. Che siano vestiti o cibo, come nel caso di CiCo, il principio è lo stesso: c’è chi ha troppo e chi troppo poco. Basta fare incontrare queste due condizioni affinché il sistema diventi più sostenibile e accontenti contemporaneamente chi non vuole sprecare e chi non ha nulla.