Il rettore ha parlato delle barriere architettoniche in città e all'università: "Dobbiamo avere il coraggio di dire che ce ne sono ancora troppe. Rimasti indietro"
di Giuseppe Fontana e Matteo Arrigo
MESSINA – Quello della disabilità e delle barriere architettoniche in una città come Messina dovrebbe essere argomento all’ordine del giorno. Il Comune peloritano è a misura di disabile? Nelle scorse settimane abbiamo raccolto diverse dichiarazioni e storie di cittadini che vivono con la propria disabilità e affrontano ogni giorno un gran numero di ostacoli, tra marciapiedi senza scivoli, l’inciviltà dei concittadini, i parcheggi selvaggi e strutture mai adeguate. Un argomento su cui siamo tornati anche con il rettore Salvatore Cuzzocrea, che ha parlato del ruolo dell’Università nell’abbattere le barriere.
Cuzzocrea: “Basta racconti, facciamo qualcosa di concreto”
“Messina deve fare molto e l’Università deve fare moltissimo – ha spiegato Cuzzocrea ai nostri microfoni – per abbattere realmente le barriere. Ci sto lavorando ma siamo molto indietro. Penso che la città sia indietro, basta provare a camminare in giro per l’Ateneo o Messina con una carrozzina e ancora le barriere si incontrano. Dobbiamo avere il coraggio di dirlo”. Il rettore è intervenuto a corollario della partenza del Giro dei 2 mari con Marzia: “Questi eventi dimostrano intanto un grande affetto intorno a Marzia da parte di tante persone. Ma devono anche fare da stimolo a noi amministratori. Non bisogna continuare a raccontare di voler abbattere le barriere ma fare qualcosa di concreto per abbatterle. Troppo spesso usiamo il condizionale e troppe poche volte facciamo le cose”.
