Ambiente

Messina, verde urbano. I risultati ottenuti dall’agronomo Tignino. VIDEO

MESSINA – Nella mattinata di martedì 15 giugno, presso l’Aula Magna del Liceo Classico Francesco Maurolico, il dottor Saverio Tignino ha illustrato i risultati ottenuti in tre anni di lavoro. Un impegno durato tre anni, da quanto è stato chiamato nel 2018 dall’amministrazione comunale. Il suo compito era risolvere l’emergenza degli alberi che si schiantavano creando pericolo per l’incolumità delle persone.

Tre anni dal 2018 ad oggi in cui gli interventi hanno interessato più di 6.000 alberi, molti dei quali hanno subito interventi di potatura verde, mentre poco meno di mille hanno avuto bisogno di interventi più invasivi. Come ha ricordato l’agronomo Saverio Tignino “si è adottata in ogni caso la logica della sostituzione e non solo dell’abbattimento degli alberi considerati pericolosi”.

L’emergenza nel 2018

A luglio 2018 il primo schianto, un ficus in via Tommaso Cannizzaro vicino l’Università degli Studi di Messina. Il Sindaco convocò a suo tempo un tavolo tecnico in cui fu coinvolto anche Tignino, elaborando una strategia per affrontare l’emergenza in breve tempo. Dopo studi e la realizzazione di perizie su tutti gli alberi potenzialmente pericolosi in città, gli interventi hanno avuto inizio.

Le segnalazioni di schianto in sei mesi nel 2018 erano state 40, ricevute dai vigili urbani e dai vigili del fuoco. Tignino afferma con soddisfazione che, dopo gli interventi di manutenzione durati tre anni, il numero di schianti è azzerato. Sostenute spese per più di 2 milioni di euro e gestione, non più emergenziale ma, di contenimento che passerà a Messina Ambiente.

Gli interventi di Tignino

Le spese sostenute come detto hanno interessato per lo più interventi di potatura verde, quelli meno invasivi. In altre zone come Via La Farina o Via Tommaso Cannizzaro, è stato necessario effettuare interventi di potatura straordinaria per alberi molto malati e sostituzione per quelli a fine vita che presentavano ad esempio il tronco cavo o le radici spezzate.

Ad esempio in via La Farina lo spartitraffico era troppo ristretto come terreno in cui l’albero potesse crescere stabile. Così aumentando di altezza in condizioni di vento fletteva pericolosamente rischiando la caduta. Inoltre le foglie spesso ostruivano la visuale ai conducenti di mezzi pesanti, per questi due motivi sono stati effettuati gli interventi di potatura abbassando gli alberi.

In via Tommaso Cannizzaro l’intervento è stato più invasivo. Un intervento drastico di potatura, nel periodo invernale, per permettere la rifioritura delle piante in primavera. Inizialmente erano scaturite polemiche per questo intervento che aveva lasciato gli alberi scarni. Ma a distanza di tempo gli alberi sono tornati ad essere pieni di foglie, segno che l’intervento non era per nulla distruttivo come alcuni avevano accusato.

Ristabilito il verde urbano

Si è scelta la potatura dove possibile e la sostituzione per quegli alberi che ormai non potevano più essere salvati. Ovviamente non era immaginabile sostituire alberi vecchi con alberi altrettanto grandi, bisognerà avere pazienza. “Gli alberi si piantano per i nipoti” ha detto Tignino.

Far ricrescere gli alberi però è solo una parte, in seguito dovranno essere guidati nella crescita e contenuti per non tornare al punto di partenza. Tignino conclude dicendo che dopo questi interventi gli alberi sono tornati ad essere “un elemento di decoro per la città e non elemento di fastidio o pericolo per i residenti”.