Il costituzionalista ieri era nella "sua" Messina alla manifestazione. "Non è stata ascoltata la voce dei territori con una consultazione sull''opera"
MESSINA – Il costituzionalista Michele Ainis al corteo no ponte nella “sua” Messina. Ecco il suo pensiero “In un sabato pomeriggio estivo, e fa molto caldo, il fatto che ci siano diverse migliaia di persone a manifestare una resistenza contro quest’opera la dice lunga su un’esigenza che non è stata raccolta. E che avrebbe dovuto esserlo. Ovvero, fare precedere questa decisione da un referendum. Da una forma di consultazione e di dibattito pubblico”.
Conclude l’ordinario di Istituzioni di diritto pubblico all’università di Roma Tre, editorialista a livello nazionale, saggista e scrittore: “Questo non è avvenuto. È una decisione calata dall’alto. E la popolazione di questo territorio, come può, fa sentire la sua voce. Ed è importante”.
In più occasioni, Ainis ha dichiarato che per lui lo “lo Stretto di Messina è una fonte costante d’ispirazione”, soprattutto per i suoi romanzi. Con “quei paesaggi marini che sono i miei paesaggi, da siciliano e da messinese”-

Adesso per lui non costruiamo il Ponte.
Allora ci vorrebbe un referendum per ogni grande opera pubblica. Anche per la TAV , per il TAP, per l’alta velocità, per le autostrade, per le ferrovie. Ma mi faccia il piacere!!! Anche lui asseconda la propaganda antigovernativa
Caro Ainis parli di “esigenza che non è stata raccolta” e “di decisione che cala dall’alto”. Verò è ed è anche giusto manifestare una resistenza alla realizzazione dell’opera. Ma di contro manifestare in questo territorio offre sempre lo stesso spettacolo. Potremmo ricordare soltanto qui che anche la strage di Capaci e di Via D’Amelio erano decisioni calate dall’alto anche quelle. Come ricordava qualcuno “il gioco è sempre lo stesso”.
Condivido il pensiero del Professore Costituzionalista Michele Ainis, visto che lo scempio ambientale ricadrà sulla città e i suoi abitanti
Condivido il pensiero dell’emerito professore costituzionalista Michele Ainis, in relazione al fatto che lo scempio ambientale ricadrà sulla città ed i suoi abitanti. Sarebbe stata anche una forma di democrazia partecipata e non imposta d:imperio
Quanti cittadini comprendono la parola interesse nazionale???
.. si rosica!
In pompa magna la discesa a Messina del ministro con 4 gatti al seguito di cui uno della provincia di Messina.
Ieri 7.000 gatti a dire NO a l’opera più inutile che si possa realizzare; le contro proposte ci sono ma per ideologia politica non vengono prese in considerazione.
Le code agli imbarcadero ci sono ed è vero, come ci sono le code, come in questo momento, sulla Salerno Reggio Calabria e l’esodo del rientro non è ancora iniziato.
Facciamo un ponte anche da Salerno a Reggio Calabria e risolviamo il problema.
Ieri eravamo in tanti a dire no.
E proseguiremo a dire No!
Basta bugie, forzature ideologiche della destra!!!
Messina è dei messinesi, favorevoli o non favorevoli alla costruzione del ponte. Sarebbe stato giusto fare un referendum, comportandosi democraticamente. Ma questo non è avvenuto sicuramente per decisioni governative dall’alto. Probabilmente l’Onorevole Salvini avrebbe perso la partita.
Tra alcuni anni Messina sarà bellissima.. avremo.superstrade stupende, ferrovie all’avanguardia, posti di lavoro per tutti. Un ponte meraviglioso che alla velocità della luce ci collegherà al continente.
Autobus che funzioneranno meravigliosamente.
Per arrivare ad Agrigento e Caltanissetta basterà prendere un aereo supersonico da Villa San Giovanni e arrivare in cinque minuti.
Ma perché vi lamentate sempre! Lasciate che si realizzi la più grande opera colossale della storia.
Sempre che non finisca come il ponte di barche sull’Ellesponto dei Persiani!
Alla fine dei lavori costruiranno un mausoleo per celebrare la gloria di chi lo ha voluto. 😂😂😂😂
Il professore ha solo parlato di DIRITTO.. RISPETTO ..EGUAGLIANZA.. BUONA EDUCAZIONE.. E SENSO CIVICO.. proprio quello che nn riesce a fare chi in questo momento sta al potere ..che prima era contro e adesso per vari interessi “favorevole”, con il consenso di sostenitori bisognosi anch’essi di qualcosa che sicuramente non è ponte ma ben altro.
Il professore Ainis dimentica di dire che il Ponte è previsto da una Legge della Repubblica che è stata votata da Camera e Senato ed è stata promulgata dal Presidente della Repubblica. Non è una decisione calata dall’alto. Così ragionando allora ci vorrebbe un referendum per ogni Legge che non ci piace ?
Più che dall’alto è calata dalle sorgenti del Piave e i meridionali siculi e Calabria, come pecore vanno dietro.
Quindi un referendum per perderlo, quindi commercianti ristoratori albergatori assicuratori fornitori di edilizia liberi professionisti ed altro non facevano il ponte perchè 4 scappati di casa dicono NO, e facciamolo il referendum cosi si stessero zitti i NO prepotenti sparuti e senza senso, Non facciamo il ponte per questi oppositori del bene comune. La sinistra quando il governo deve fare per il meridione SONO PER IL NO o non vedono, chissaà forse tolgono risorse all’Emilia Romagna che guarda caso lo stato investe per l’agricoltura e industria della trasformzione perché non l’ha mai proposta per noi siciliani questo politica, poi non ne parliamo per i calabresi, come mai questi finanziamenti non sono mai arrivati neanche per il prezioso bergamotto?=