Servizio di pulizia al Policlinico, a rischio 95 posti di lavoro

Servizio di pulizia al Policlinico, a rischio 95 posti di lavoro

Servizio di pulizia al Policlinico, a rischio 95 posti di lavoro

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venerdì 14 Novembre 2014 - 09:56

Uil Tucs e Uil Trasporti promettono battaglia e accusano di voler risparmiare sulla pelle dei lavoratori e sulla salute degli utenti. L'importo a base d’asta annua è passato dai 4 milioni e 700 mila euro del 2005 ai 3 milioni e 450 mila del 2013

Seria preoccupazione di Uil Tucs e Uil Trasporti per la sorte dei 210 lavoratori dell’Associazione temporanea d’imprese (Pfe e Operosa), che dal 1 gennaio 2015 gestirà il servizio di pulizia al Policlinico, subentrando alla cooperativa Ri.So. A destare l’allarme dei sindacati la comunicazione in base alla quale le ditte vincitrici dell’appalto hanno chiaramente manifestato la volontà di applicare le norme contrattuali così come da capitolato, escludendo di fatto il 45% (95 dipendenti) degli attuali 210 lavoratori.

“Si tratta – spiegano Eliseo Gullotti segretario provinciale della Uil Tucs e Silvio Lasagni, segretario provinciale della Uil Trasporti – di condizioni inaccettabili, derivanti da un capitolato già profondamente iniquo al momento della pubblicazione della gara d’appalto, duramente contestata dal sindacato perché il bando prevedeva una riduzione drastica tanto del monte ore di lavoro, quanto dell’importo a base d’asta, circa il 35 % in meno, con gravi possibili ripercussioni sia sulla salvaguardia dei livelli occupazionali, che sulla pulizia e l’igiene della struttura già fortemente penalizzate.”

“E’ assurdo – aggiungono Gullotti e Lasagni – che si permetta alle aziende di far passare appalti con un importo a base d’asta annua che passa dai 4 milioni e 700 mila euro del 2005 ai 3 milioni e 455 mila circa del 2013, senza pensare che questo possa non avere drastiche conseguenze sul lavoro e sulle prestazioni fornite, specie se nel capitolato d’appalto non vi è inserita alcuna clausola di salvaguardia per i livelli occupazionali. Fare cassa sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini bisognosi di cure è uno sconcio che andrebbe perseguito penalmente – concludono i due segretari –, ecco perché in accordo con le altre sigle sindacali ci rivolgeremo al prefetto, unica garanzia di legalità, perché convochi un tavolo che possa trovare soluzioni rapide alla vertenza.”

Intanto i sindacati proclamano lo stato di agitazione, in preparazione di una giornata di sciopero che si terrà nei tempi e nelle modalità previste dalla vigente normativa.

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