Rapporti Snam-Comune e quelle opere compensative insufficienti, l'attacco di Nina Lo Presti

Rapporti Snam-Comune e quelle opere compensative insufficienti, l’attacco di Nina Lo Presti

Rapporti Snam-Comune e quelle opere compensative insufficienti, l’attacco di Nina Lo Presti

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martedì 16 Dicembre 2014 - 17:51

La consigliera comunale Nina Lo Presti e il consigliere della VI circoscrizione Massimo Costanzo hanno indirizzato un'interrogazione all'amministrazione per capire nel dettaglio i rapporti tra Comune e Snam Rete gas, alla luce soprattutto di accordi che sembrano aver solo penalizzato la città.

Rapporti Snam-Comune, opere compensative, impatto sul territorio di uno dei più importanti e strategici impianti della Snam Rete Gas. A volerci vedere chiaro è la consigliera Nina Lo Presto che già il mese scorso, proprio su una questione riguardante la Snam e l’approvazione di un progetto per ampliare l’impianto di Zafferia, aveva dato filo da torcere in Consiglio comunale all’assessore Sergio De Cola che invece aveva portato il provvedimento in discussione. La consigliera adesso ha firmato insieme al consigliere della VI Circoscrizione Massimo Costanzo una interrogazione indirizzata all’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua e al Sindaco Renato Accorinti per approfondire alcuni aspetti tecnici della vicenda e capire che benefici ha la città ad ospitare un impianto così imponente. La consigliera ricorda che a Faro Superiore insiste una delle 11 centrali di compressione utilizzate dalla società per consentire il trasporto e la distribuzione del gas naturale in tutto il territorio nazionale. Nell’ormai lontano 1997 il Consiglio comunale autorizzava l’ampliamento dell’area Snam di Faro superiore, ma all’interno di un necessario inglobamento dell'arteria principale, prevedendo per questo la realizzazione di una nuova strada a carico della stessa società, e successiva cessione della stessa all'ente comunale messinese. Ad oggi però tale arteria stradale risulta solo parzialmente realizzata, essendo ancora sprovvista di pubblica illuminazione e, di conseguenza, delle essenziali condizioni di sicurezza. A tal proposito l’ex consigliera di CMdB ricorda anche le leggi che prevedono opere compensative per i territori interessati dalla localizzazione di nuove infrastrutture energetiche, leggi che lo scorso 20 gennaio hanno portato l'Assessorato all'Ambiente di Ialacqua ad informare la presidenza della VI Circoscrizione dell'esistenza di un finanziamento proposto dalla società Snam Rete Gas spa di circa 200 mila euro, per la realizzazione di opere compensative per la presenza dell'impianto di pompaggio in località Faro Superiore e Torre Faro. Somma da impiegare per la realizzazione «due aree verdi da edificare nel territorio del VI quartiere», tanto che la stessa circoscrizione auspicava la positiva conclusione della trattativa, visto l'avanzato stato dei progetti, benché lo stesso organo evidenziasse la necessità di ottenere opere compensative più rilevanti così come avvenuto in altri territori italiani.

Eppure, continuano Lo Presti e Costanzo, la centrale edificata in località Faro Superiore – villaggio Sperone, nel Comune di Messina, insista su un territorio di estremo rilievo dal punto di vista paesaggistico e ambientale, essendo questa situata a pochissimi chilometri di distanza dallo stretto di Messina, in una località densamente abitata e, nonostante la presenza di un agglomerato urbano di notevoli dimensioni, il collegamento dei mezzi alla struttura avviene tramite l'unica arteria stradale presente nel centro abitato, costringendo così i cittadini a condividere con la centrale la via d'accesso alle proprie abitazioni.
Ecco dunque le anomalie denunciate: “I lavori di potenziamento della centrale di compressione del Comune di Messina, iniziati nel settembre 2004, hanno comportato l'installazione di due turbocompressori (da 30 megawatt ciascuno), interconnessi con l'impianto preesistente e già in esercizio, che hanno portato la potenza totale installata nella centrale da circa 85 megawatt a 145 megawatt, circa 45 megawatt superiore alla potenza raggiunta dalla centrale situata presso il Comune di Flaibano (Udine). La centrale Snam di compressione gas del Comune di Messina non ha ancora un sistema viario adeguato alle esigenze operative e precauzionali di una centrale di tale potenza, nonostante la previsione espressa in sede di delibera comunale per la concessione ai lavori di ampliamento di costruzione ex novo di un'arteria idonea a garantire da un lato il regolare traffico merci, dall'altro la sicurezza dei cittadini in situazioni di emergenza o grave pericolo”.

Mentre in altre parte d’Italia le cose vanno diversamente. “A seguito di analoghi lavori di potenziamento alla centrale di compressione situata nel territorio del comune di Flaibano (Udine), e sempre appartenente alla società, l'Ente Comunale ha richiesto e ottenuto opere compensative per un ammontare complessivo di 3.000.000 di euro, utilizzabili per la realizzazione di opere di riequilibrio ambientale. Appare evidente il notevole squilibrio tra le opere compensative proposte per l'ampliamento di una centrale di potenza inferiore, ovvero di inferiore estensione, quale quella situata presso il Comune di Flaibano (Udine), e quelle che la stessa società avrebbe offerto al Comune di Messina, per una centrale dal maggior impatto sull’habitat circostante” scrivono i due consiglieri.

Per questi motivi chiedono all’amministrazione se ritiene opportuno e corretto limitare al solo finanziamento delle opere di cui in premessa l’offerta compensativa, di circa 200 mila euro, considerato che queste potrebbero rappresentare esclusivamente una parte del complesso di opere da realizzare sul territorio, pur sempre all'interno dei limiti di equità e proporzione; se ritiene favorevole annullare l’accordo con la Snam al fine di stipularne un altro che preveda un congruo ed equo indennizzo per l’uso di importanti porzioni di territorio.

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