Bilancio 2015, Accorinti: "Chiedo scusa per gli immani ritardi". Cantali minacciato da ignoti

Bilancio 2015, Accorinti: “Chiedo scusa per gli immani ritardi”. Cantali minacciato da ignoti

Francesca Stornante

Bilancio 2015, Accorinti: “Chiedo scusa per gli immani ritardi”. Cantali minacciato da ignoti

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mercoledì 25 Maggio 2016 - 18:46

Clima teso anche per la seconda seduta consiliare dedicata al bilancio. Santalco denuncia le minacce nei confronti del collega Cantali che è stato avvicinato da un uomo che l'ha invitato a votare il bilancio. Accorinti chiede scusa per gli immani ritardi.

Alle 19.42 via alla seconda puntata sul bilancio di previsione 2015. Anche questa sera lavoratori dei servizi sociali e di Messinambiente sulla tribunetta, in aula 18 consiglieri su 40. Le prime parole sono state del consigliere Peppuccio Santalco che ha voluto informare i colleghi di un episodio increscioso che questa mattina ha coinvolto il collega Carlo Cantali.

“Esprimo la mia completa solidarietà a Carlo Cantali costretto a presentare denuncia contro ignoti perché questa mattina uscendo da casa è stato avvicinato da un uomo che a bordo di un ciclomotore si è avvicinato urlandogli contro: “Cantali mi raccumannu stasira o vuttammu u bilanciu o ti mmazzu”. Noi consiglieri siamo qua per fare il nostro dovere, per esmprimere in completa libertà il nostro voto, ci immedesimiamo nelle difficoltà che i lavoratori stanno subendo ma anche noi da tre mesi non percepiamo indennità. Al danno non si può aggiungere la beffa, chiediamo rispetto del nostro ruolo, nessuno può proferire minacce a chi sta qua a svolgere il proprio dovere. Il risultato che vogliamo raggiungere è l’approvazione del bilancio, siamo tutti sulla stessa barca, confortateci con la nostra presenza ma non dateci la sensazione che votiamo sotto pressione. Nessuno vuole affossare la città”.

La parola è poi passata al sindaco Renato Accorinti che ha immediatamente espresso la propria solidarietà al consigliere: “Con forte senso di responsabilità tutti insieme dobbiamo uscire da queste difficoltà. Le minacce sono insopportabili, nella differenza di idee dobbiamo abbassare i toni. Invito tutta la città a rispettare tutti. Grande solidarietà per quello che è successo, cambiare la città significa anche incidere su queste cose. Possiamo essere d’accordo o meno sulle questioni, ci siamo scontrati su tante cose, ma al primo posto deve sempre rimanere il rispetto di ogni essere umano. Chiedo scusa per questo ritardo, siamo qua adesso per fare insieme un percorso diverso”.

Accorinti ha poi parlato del bilancio, chiedendo scusa per l’immane ritardo accumulato in questi mesi: “Questo è un momento importante, essere qua è doveroso, i 70 milioni di euro fermi a Roma ci spettano, la parola d’ordine dev’essere responsabilità. Le persone che aspettano quest’approvazione sono migliaia. Dobbiamo cercare di avere un filo conduttore unico. Questo allungamento di tempi ha fatto male ad una città che ha bisogno, quindi vorrei trovare oggi la strada dell’approvazione. Nessuna accusa al passato ma abbiamo trovato difficoltà enormi. Amministrare una città che ha bilanci sereni è facile, qua abbiamo trovato una massa debitoria enorme e per questo abbiamo scelto il Piano di riequilibrio. Io sono il sindaco e con la giunta e il consiglio dobbiamo andare avanti, il Comune è uno e oggi tocca a noi eliminare in modo virtuoso questo debito. Domani sarò a Palermo con il Ministro Alfano per discutere della grave situazione economico finanziaria che affligge moltissimi comuni della Sicilia. Ci sono state delle coincidenze che hanno ulteriormente ritardato questo cammino, come il riaccertamento straordinario, il bilancio armonizzato. Abbiamo trovato difficoltà anche per avviare questo percorso perché la macchina amministrativa non era pronta. Il nuovo sistema informatico velocizzerà il lavoro futuro, il Centro Studi Enti Locali è stato fondamentale per fare formazione e se anzi fosse stato fatto prima oggi le cose sarebbero diverse. Spero che si voti il più presto possibile, questo bilancio è ormai passato alla storia, ma la città ha bisogno di risposte. E’ un bilancio di previsione, non possiamo deludere i cittadini che non possono mettere il pane a tavola, ditte che non sanno come andare avanti. Oggi la Ragioneria sta lavorando in modo efficiente sui prossimi bilanci, si sono creati gruppi di lavoro paralleli. Entro il 30 giugno dobbiamo approvare il consuntivo 2015, il previsionale 2016-2018 e la rimodulazione del Piano di Riequilibrio. Siamo certi di riuscirci perché abbiamo fatto delle scelte precise per rendere efficiente tutta la macchina.

Il compito di illustrare il bilancio è toccato all’assessore Luca Eller Vainicher: “Non farò un discorso tecnico, ma leggermente più politico perché mettersi a disposizione di un’istituzione comporta anche un coinvolgimento politico con la P maiuscola come quest’aula e questa città meritano. Le condizioni sono tali da dover dire qualcosa #oltre. Non voglio limitarmi a discutere di ritardi o di chi ha ragione o torto. Mi sono messo al servizio per supportare una giunta che evidentemente ha delle difficoltà perché non ha esperienza amministrativa, ma ho detto sin dall’inizio che ero al servizio anche del consiglio comunale e della città. Sento l’obbligo morale di fare un passo avanti, è faticoso perché non rientrava nei patti con me stesso perché non è il mio terreno. La politica è qualcosa che non è strettamente rigorosa. Usciti da questa fase che si chiama previsionale 15-17 volando alti, passeremo al consuntivo 2015 per comprendere quali miglioramenti ci sono stati per il bene di tutta la città. Basta alle file per i contenziosi, voglio vedere file per chiudere contratti. Poi ci sarà il previsionale 16-18. Sono un inguaribile ottimista, vedo una reattività in questo Comune, il muro del pianto mi sta bene in Israele ma non qui. Tutti dobbiamo avere la possibilità di contribuire al rilancio di Messina, facendo battere un colpo forte a questa comunità nel panorama regionale e nazionale, così come Messina merita. Mi sto giocando la faccia perché Messina merita. Non perdiamo tempo sul vecchio che ci attarda, ci fa perdere energie, crea polemiche e inchioda la città che non merita di essere sacrificata al nulla. Il consuntivo è a buon punto, ma adesso pensiamo a portare a casa il risultato. Vedendo come stanno camminando tutti, dirigenti e personale, sono fiducioso. Nessuno dovrà più elemosinare lo stipendio, il percorso di valorizzazione che dobbiamo seguire aiuterà tutti. Purché questa città ritorni a creare valore e non a commiserarsi. Recuperare tanto ritardo non si poteva fare in tre settimane, non si doveva arrivare a questo punto mi spiace dirlo e mi scuso con il sindaco. Ma siccome ci siamo arrivati ho cercato di dare una mano per uscirne. E’ successo, adesso tutti insieme dobbiamo uscirne. Dobbiamo già guardare avanti ed entro il 30 giugno si deve incardinare il previsionale 16-18 e il riequilibrio. Dobbiamo puntare a ottenere un allungamento dei termini altrimenti, lo dico chiaramente, non ce la facciamo, dieci anni per il riequilibrio sono pochi. Dobbiamo provare a ottenere un piano per trent’anni. Tanti debiti non si possono smaltire in dieci anni e porrò con forza questa questione in tutte le sedi, un piano dev’essere socialmente e politicamente sostenibile. Sarebbe un’ingiustizia per Messina e non credo che il governo a Roma vogliano ammazzare questa città e le altre nelle stesse condizioni. Questa è la parte politica di Eller. Fatto questo inizierà una fase nuova che passerà attraverso il Documento Unico di Programmazione che fa parte della novità che tecnicamente intendevo portare qui dentro per salvarci con le nostre forze e dimostrare di non avere bisogno di un commissario “straniero”. Siamo in grado di farlo. Il commissariamento è un disastro perché arrivano funzionari slegate dalla realtà. Messina è forte e sa andare avanti”.

Francesca Stornante

12 commenti

  1. ELLER entra nel merito del tecnicismo lascia stare la politica.

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  2. ELLER entra nel merito del tecnicismo lascia stare la politica.

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  3. Basta con questa manfrina. Votatelo subito.

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  4. Basta con questa manfrina. Votatelo subito.

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  5. ELLER va cucchiti

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  6. ELLER va cucchiti

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  7. scusa la devi chiedere ai messinesi non a quattro gettonopoli che avessero il coraggio voterebbero la sfiducia,altro che scusa.

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  8. scusa la devi chiedere ai messinesi non a quattro gettonopoli che avessero il coraggio voterebbero la sfiducia,altro che scusa.

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  9. Scusate, al di là del fatto che non conosco l’assessore, parlo da semplice cittadina-utente di questa città, non mi sembra abbia fatto delle manfrine – ne abbiamo esempi di manfrine ben più evidenti e improduttive – a me ha solo spiegato cosa si deve fare per cercare di uscire da questa situazione, mi è sembrato un discorso razionale e senza fronzoli… forse non ci siamo abituati per questo fa strano!

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  10. Scusate, al di là del fatto che non conosco l’assessore, parlo da semplice cittadina-utente di questa città, non mi sembra abbia fatto delle manfrine – ne abbiamo esempi di manfrine ben più evidenti e improduttive – a me ha solo spiegato cosa si deve fare per cercare di uscire da questa situazione, mi è sembrato un discorso razionale e senza fronzoli… forse non ci siamo abituati per questo fa strano!

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  11. HO IL SOSPETTO CHE LA MAGISTRATURA CONTABILE HA DETTO: FATE QUELLO CHE VOLETE, MA RICORDATEVI CHE NOI VI TENIAMO SOTTO CONTROLLO. MI PARE LA MERKEL CON L’ITALIA E L’EUROPA. SPERO PER VOI DI SBAGLIARMI, E DI GROSSO. OPPURE E’ STATO VOTATO NON PER LA MAGISTRATURA CONTABABILE, MA PER NON IMITARE L’8 SETTEMBRE 1943. TUTTI A CASA (E SENZA POSSIBILITA’ DI RITORNO). MI SPIEGO CHE IL BILANCIO E’ VALIDO NOI STIAMO INCHIODATI IN QUESTA SEDIA, SE LA CORTE DEI CONTI PROVVEDERA’ PESANTEMENTE, NOI DIREMO NON SIAMO ANDATI PERCHE’ C’ERA PIETRA NELLE LENTICCHIE, OVVERO NOI RITORNEREMO DOPO LE ELEZIONI. MI SBAGLIO?

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  12. HO IL SOSPETTO CHE LA MAGISTRATURA CONTABILE HA DETTO: FATE QUELLO CHE VOLETE, MA RICORDATEVI CHE NOI VI TENIAMO SOTTO CONTROLLO. MI PARE LA MERKEL CON L’ITALIA E L’EUROPA. SPERO PER VOI DI SBAGLIARMI, E DI GROSSO. OPPURE E’ STATO VOTATO NON PER LA MAGISTRATURA CONTABABILE, MA PER NON IMITARE L’8 SETTEMBRE 1943. TUTTI A CASA (E SENZA POSSIBILITA’ DI RITORNO). MI SPIEGO CHE IL BILANCIO E’ VALIDO NOI STIAMO INCHIODATI IN QUESTA SEDIA, SE LA CORTE DEI CONTI PROVVEDERA’ PESANTEMENTE, NOI DIREMO NON SIAMO ANDATI PERCHE’ C’ERA PIETRA NELLE LENTICCHIE, OVVERO NOI RITORNEREMO DOPO LE ELEZIONI. MI SBAGLIO?

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