La Rassegna cinematografica all'ex Irrera a mare. Un ritorno dal valore simbolico

La Rassegna cinematografica all’ex Irrera a mare. Un ritorno dal valore simbolico

Rosaria Brancato

La Rassegna cinematografica all’ex Irrera a mare. Un ritorno dal valore simbolico

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mercoledì 07 Agosto 2013 - 13:23

Dal 18 al 25 agosto la Rassegna cinematografica torna all'ex Irrera a mare. Non è quella degli anni '50, ma il simbolo di un nuovo inizio. Schermo a tre punte: la Sicilia nel cinema di oggi è stato presentato in conferenza stampa. Ecco il programma, con un filo conduttore: la nostra terra.

“Non è, né vuole essere la Rassegna cinematografica degli anni ’50 e ’60 che ricordano i nostri nonni, ma è e vuole essere un simbolo”. E’ stato il commissario della Provincia, Filippo Romano, a riassumere nel suo intervento in modo efficace quel che rappresenta nelle intenzioni degli organizzatori la Rassegna cinematografica “Schermo a tre punte. La Sicilia nel cinema di oggi”, in programma nella cittadella fieristica dal 18 al 25 agosto, nell’ambito dell’Estate messinese. L’iniziativa è stata presentata questa mattina in conferenza stampa all’ex Irrera a mare, dai protagonisti della sinergia che l’ha resa possibile, in poco tempo e a costo zero: i sindaci di Messina e Taormina Renato Accorinti ed Eligio Giardina, il commissario della Provincia Filippo Romano, il presidente dell’Autorità portuale Antonino De Simone, il segretario generale di Taoarte Ninni Panzera, il direttore organizzativo dell’Estate messinese 2013 Lello Manfredi.

Il filo conduttore di una Rassegna che vuol simbolicamente aprire le porte ad un futuro di rilancio è il cinema e la Sicilia, un rapporto che passa attraverso i migliori talenti, ma anche attraverso le storie e le immagini della nostra terra.

L’idea è nata un mese fa, il 6 luglio, quando i componenti di Taoarte Accorinti-Giardina-Romano, in rappresentanza dei rispettivi Enti, si riunirono per la prima volta e decisero di organizzare qualcosa di “speciale” facendo i conti con risorse al lumicino.

“Non avevamo soldi ma la voglia di fare- ha spiegato Accorinti- e ci siamo riusciti. La vera magia è proprio l’impegno e la passione. La sinergia tra le istituzioni ha portato questo risultato, perché l’unione produce effetti positivi”.

Le case cinematografiche stanno mettendo a disposizione gratuitamente le pellicole e l’iniziativa alla fine è a costo zero. Non ci sono star che sfileranno sui tappeti rossi, ma l’incantevole scenario dello Stretto farà da palcoscenico ad un inizio di qualcosa che crescerà, affondando le radici in quella Rassegna cinematografica di Messina e Taormina che ha fatto storia.

“La Regione continua a non dare risorse, prima fa apparire e poi sparire i contributi, come quelli destinati a Taormina- ha raccontato il sindaco Giardina- ma noi non ci arrendiamo e con lo stesso spirito vi garantisco che nel 2014, 60esimo anniversario della Rassegna organizzeremo un grande evento”.

Tra passato e futuro guarda il commissario di Palazzo dei Leoni Filippo Romano “Spenderemo i soldi della Siae e poco più. Non è la Rassegna cinematografica che tutti ricordano, ma ha un valore simbolico. In quegli anni costava poco e c’era anche la capacità di attrarre star senza spendere molto. Oggi dobbiamo riuscire a diventare autonomi. La nostra idea, ad esempio, è anche quella di fare produzione per TaoArte, e diventare autonomi per fare a meno delle risorse della Regione”.

Dopo i saluti del presidente dell’Autorità portuale De Simone il direttore generale dell’Estate messinese Lello Manfredi ha sottolineato come finora sia stato possibile realizzare un “piccolo miracolo” solo grazie all’entusiasmo ed alla partecipazione di tutti, dalle associazioni agli imprenditori, alle istituzioni. E’ stato il segretario generale di TaoArte Ninni Panzera ad illustrare il programma della Rassegna, un vero e proprio gioiello pensato e programmato in meno di un mese dallo stesso, storico “papà” della Saletta Milani “L’idea è la Terra madre. Il punto di partenza, far vedere cose che a Messina non sono mai arrivate, secondo lo spirito originale del Milani. Ci sono film di nuova produzione, ma con un occhio al passato, nella speranza che non si tratti di un’esperienza che resta isolata”.

Tutto nasce e approda in Sicilia, attraverso un unico filo conduttore: ogni serata, ad esempio, inizia con le proiezioni di episodi degli ormai notissimi Mimmo e Stellario, alcuni dei quali sono divenuti in rete veri e propri “cult”. Subito dopo ci sarà ogni sera un film, alcuni di nuova produzione e realizzati da registi siciliani, storie siciliane o produzioni comunque legate all’isola. A seguire corti e documentari sempre con lo stesso criterio di selezione. Il 20 agosto ad esempio sono in programma due produzioni della casa cinematografica messinese Faro Film, diretti da registi del calibro di Lattuada o Antonioni, Fellini, Dino Risi. Ogni sera una scelta diversa ci riporta, attraverso “cammini” diversi sempre alla nostra isola.

Ecco il programma:

DOMENICA 18- ore 20.30, Mimmo e Stellario, primo episodio. A seguire “Ore diciotto in punto”, di Giuseppe Gigliorosso (110’), Il film, come spiegato da Ninni Panzera è “autoprodotto dal basso”, realizzato grazie al fatto che chiunque ha potuto contribuire acquistando per 10 euro 18 centimentri di pellicola. Subito dopo “I ragazzi della panaria”, di Nello Correale (34’)

LUNEDI’ 19, ore 20.30, Mimmo e Stellario, “Lunedì di Pasqua”, secondo episodio.

“Un milione di giorni”, di Manuel Giliberti (133’). “La voce di Rosa”, di Nello Correale (72’)

MARTEDI’ 20- ore 20.30 Mimmo e Stellario, “L’autobusso”, terzo episodio.

“Il Cappotto”, di Alberto Lattuada (85’); “L’amore in città” (sei episodi), di Lizzani, Antonioni, Risi, Fellini, Maselli, Zavattini, Lattuada

MERCOLEDI’ 21- Mimmo e Stellario, “La paura fa scantare”, quarto episodio; “L’altro piatto della bilancia”, di Mario Colucci (107’); “Made in Italy”, episodio “Il Lavoro”, di Nanny Loy (17’); “L’ultimo Gattopardo”, di Giuseppe Tornatore (104’); GIOVEDI’ 22- Mimmo e Stellario, in “Natale menzu friddu”, quinto episodio, e “Stellario a Milazzo”, sesto episodio; “Itaker”, di Tony Trupia (98’); “Matar es mi destino”, di Giovanni Massa (58’);

VENERDI’ 23- Mimmo e Stellario, “Mannaja, ho perso il Ferribbotto”, settimo episodio; “Respiro”, di Emanuele Crialese (95’); “Chifteli”, di Dario Guarnieri (52’); SABATO 24 Mimmo e Stellario, “Alla Fiera di Messina”, ottavo episodio; “Nuovo Mondo”, di Emanuele Crialese (114’); “Terramatta”, di Costanza Quatriglio (75’); DOMENICA 25 Mimmo e Stellario, “Na Buatta ‘i Tumpulati”, nono episodio; “Terraferma”, di Emanuele Crialese (88’); “Bastava una notte – siciliani di Tunisi”, di Manuel Giliberti (52’).

C’è stato un tempo in cui i pescherecci carichi di uomini e donne lasciavano la Sicilia per la Tunisia, in cerca di lavoro. “Bastava una notte” racconta questi viaggi di speranza. Adesso è l’esatto contrario. Il filo tra passato e presente della Rassegna ci invita a non dimenticare le radici, senza mai smettere di guardare avanti e a testa alta.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. Carissima Rosaria BRANCATO, ero un ragazzo quando curiosavo con i miei amici d’infanzia tra i divi della rassegna cinematografica, nella mia memoria ho fotografate mai ingiallite dal tempo, immagini di attrici brave, ma ai nostri occhi solo bellissime donne, di uomini dal fascino particolare, i grandi registi, sempre circondati da un nugolo di gente, di uomini eleganti in smoking con tante giacche bianche, di pulito. Ti chiederai perchè nei miei ricordi si insinua la parola, p u l i t o, in verità non lo so bene, forse perchè oggi l’odore di quello splendido luogo sa di salsiccia arrostita o di olio bruciato dai rustici, di alberi che oscurino il panorama dello Stretto di Messina, senza dare refrigerio durante le ore calde, di mercato uscito dalla porta di padiglioni fatiscenti ed entrato dalla finestra di stand bianchi, per far quadrare i conti ad imprenditori, nati intorno all’ex fiera, cresciuti e nutriti dalla politica, di passeggiata zozza da fare schifo. Ho un ricordo commovente, almeno per me, cara Rosaria, un uomo elegantissimo, con il suo smoking spezzato da una giacca bianca, a me senbrava la più bianca, insieme alla sua bellissima moglie, appassionato di quel mondo sfavillante, un’uomo distinto, anche quando con lo incontravi per le strade del quartiere Giostra di allora, dove crebbero bambini che siano diventati fra i più conosciuti professionisti, non solo di Messina, professori universitari, maghi della chirurgia, operai di valore ingegneristico, preti gesuiti, quell’uomo c a n t a v a durante l’anno, LISCIA PI ROBBI, STRATTO DA LISCIA, A VO A LISCIA, un vero messinese.

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