Dopo il movimento Uniti per Messina, la questione è adesso riproposta dai capigruppo consiliari di Pd, Progressisti Democratici e Felice per Messina. In un'interrogazione rivolta al sindaco Accorinti, si chiede di conoscere i motivi che stanno provocando ritardi
Il segretario comunale, Antonio Le Donne, non ha comunicato i tempi e le modalità con cui verrà attuato l’ampliamento del Porto di Tremestieri con annessa Piattaforma logistica intermodale. Quest’inerzia provoca il rischio che la Regione non possa più mantenere il finanziamento assegnato a valere sulla delibera Cipe pari a 16 milioni di euro.
Con queste parole ripropone la questione, dopo il movimento Uniti per Messina (vedi correlato), anche il Pd locale, tramite i capigruppo consiliari di Pd, Progressisti Democratici e Felice per Messina, Paolo David, Giuseppe Santalco e Francesco Pagano.
L’interrogazione è rivolta al sindaco Renato Accorinti, per conoscere:
a) “i motivi per cui il Segretario Generale nella qualità di soggetto coordinatore non ha sin qui posto in essere gli interventi espressamente richiesti dalla Regione e precedentemente richiamati;
b) le cause per cui, nonostante le richieste della Regione Siciliana del 6 febbraio, il Comune di Messina non si è sin qui attivato per accelerare ed avviare le funzioni espressamente assegnate dalla Ordinanza di Protezione Civile;
c) se ha valutato il gravissimo rischio di perdere il finanziamento Cipe di 16 milioni essenziale per avviare i lavori della piattaforma logistica di Tremestieri e l’inizio dei lavori dell’ampliamento del porto che la città aspetta da tempo per decongestionare definitivamente il traffico cittadino;
d) spiegare i motivi per cui il Segretario Generale non ha fornito i chiarimenti richiesti sull’avanzamento delle procedure necessarie per attuare il contenuto dell’Ordinanza di Protezione Civile”.
comunicare …. fornire chiarimenti …. pare che sono scarso come voi
comunicare …. fornire chiarimenti …. pare che sono scarso come voi
Le infrastrutture necessarie per il rilancio della nostra città non devono nuocere all’ecosistema marino,già notevolmente sfregiato dal posizionamento di massi frangi flutto che a cominciare dai primi anni settanta hanno modificato l’orografia della costa riducendone sensibilmente l’arenile.Già il primo “modulo” ha prodotto un impatto ambientale negativo che è sotto gli occhi di tutti. Sono scomparse le macchie mediterranee di “pino marino” piante autoctone della zona così pure la fauna indigena che li risiedeva,anche vaste porzioni di territorio marino ad alto pregio ambientale sono state sottratte alla fruizione pubblica per fare posto ad un’area di cantiere non ben delimitata da una apposita recinzione a regola d’arte.Quindi è necessario uno sviluppo di opere ecosostenibili e un maggiore controllo degli organi preposti.Forse è chiedere troppo????.
Le infrastrutture necessarie per il rilancio della nostra città non devono nuocere all’ecosistema marino,già notevolmente sfregiato dal posizionamento di massi frangi flutto che a cominciare dai primi anni settanta hanno modificato l’orografia della costa riducendone sensibilmente l’arenile.Già il primo “modulo” ha prodotto un impatto ambientale negativo che è sotto gli occhi di tutti. Sono scomparse le macchie mediterranee di “pino marino” piante autoctone della zona così pure la fauna indigena che li risiedeva,anche vaste porzioni di territorio marino ad alto pregio ambientale sono state sottratte alla fruizione pubblica per fare posto ad un’area di cantiere non ben delimitata da una apposita recinzione a regola d’arte.Quindi è necessario uno sviluppo di opere ecosostenibili e un maggiore controllo degli organi preposti.Forse è chiedere troppo????.
Ma questi non erano onesti e capaci?
In realtà. sono peggiori di quelli di prima.
George
Ma questi non erano onesti e capaci?
In realtà. sono peggiori di quelli di prima.
George
non faranno mai nulla, rendetevene conto
non faranno mai nulla, rendetevene conto