Salta l’incontro con l’assessore Scilabra. Focus del Pd sulla scuola

Salta l’incontro con l’assessore Scilabra. Focus del Pd sulla scuola

Marco Ipsale

Salta l’incontro con l’assessore Scilabra. Focus del Pd sulla scuola

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venerdì 01 Febbraio 2013 - 22:07

L’assessore regionale alla Formazione ha comunicato all’ultimo momento la sua indisponibilità per motivi di salute. Il Pd si riunisce da solo prima alla Vann’Antò poi al palacultura. Discussione incentrata sui problemi della scuola siciliana e messinese in particolare

Il “re” della Formazione siciliana, Francantonio Genovese, era presente. L’assessore alla Formazione Siciliana, Nelli Scilabra, no. Il Partito Democratico aveva organizzato un incontro con l’assessore per affrontare i temi che riguardano la scuola in Sicilia ed in particolare nella provincia di Messina ma, in extremis, la Scilabra ha comunicato la sua indisponibilità per motivi di salute.

Ed allora il Pd si è ritrovato a discutere da solo, coi massimi esponenti messinesi del partito e con i propri rappresentanti della commissione scuola. Prima all’istituto Vann’Antò, a Giostra, poi al palacultura. In rappresentanza della Giunta regionale era presente un altro esponente del Pd: l’assessore alle infrastrutture e ai trasporti Nino Bartolotta, incaricato del compito di portare al governo regionale le istanze fuoriuscite dal confronto.

La prima fase, come detto, si è svolta all’istituto Vann’Antò “per simboleggiare l’importanza delle scuole in aree a rischio – ha affermato Rosario Pavone, della commissione scuola del Pd -. Avremmo potuto farla in altre scuole, in un’aula più grande, ma abbiamo preferito andare a Giostra. Lì, come in altre zone, la scuola, insieme alla parrocchia, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per i ragazzi”.

Pavone ha introdotto l’incontro al palacultura esponendo i problemi principali della scuola siciliana e messinese. Il primo, appunto, quello della tutela delle scuole in zone a rischio; il secondo, quello delle scuole nei paesi collinari e montuosi, che si svuotano e vengono accorpate a quelle nei paesi costieri; il terzo, quello dei tagli alla scuola, che hanno comportato la riduzione del tempo prolungato e delle ore di sostegno.

“La scuola – ha dichiarato Pavone -, dopo il lavoro, deve essere la seconda priorità del Paese. Invece da 20 anni si fanno solo tagli e al sud sono anche più forti che al nord. C’è stata una forte crescita della spesa sanitaria, che nel 1990 assorbiva il 32,3 % del totale della spesa e nel 2009 il 37 %, mentre nello stesso periodo la percentuale per la scuola è calata dal 23,1 al 17,7 %”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della commissione Istruzione e Formazione all’Assemblea regionale siciliana, Filippo Panarello: “La scuola italiana versa in condizioni pessime, dalla materna sino all’università. E’ di questi giorni la notizia che in dieci anni si sono persi nelle università italiane 60mila studenti. Se questo è accaduto, è anche perché evidentemente si è operato male. La Regione deve garantire il suo impegno per la legge sul diritto allo studio e deve avere la volontà di utilizzare il piano predisposto dal ministro Barca che prevede sostegni per la formazione. La prima battaglia per la scuola siciliana dev’essere quella di aumentare il tempo prolungato per migliorare il servizio da offrire agli studenti”.

Scarni gli interventi degli esponenti di partito, più corposi quelli di insegnanti e dirigenti scolastici. Di particolare rilevanza le parole di Anna Maria Garufi, presidente della Lelat, la lega per la lotta all’aids e alla tossicodipendenza: “Quasi tutti gli ospiti della nostra associazione sono agli arresti domiciliari, molti di loro sono analfabeti, alcuni di loro non sanno neppure mettere una firma. Se è vero che la civiltà di un Paese la si evince da queste cose, mi chiedo in quale Paese viviamo. Questi sono i famosi ragazzi espulsi dalle nostre scuole. Ci sono ragazzi che hanno bisogno di un maggiore coinvolgimento. Garantire le pari opportunità non vuol dire garantire a tutti un insegnamento ordinario perché non tutti sono uguali. Alcuni ragazzini non hanno gli stessi strumenti di altri cresciuti in famiglie un po’ più acculturate. E’ triste che ci siano queste disparità, la scuola non dev’essere uguale per tutti. Se ci si limita a bocciare a scuola, si rischia di bocciare questi ragazzi anche nella società, nell’onestà, nella voglia di vivere”. Ed infine una citazione di don Lorenzo Milani in “Lettera a una professoressa”: “Non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”.

(Marco Ipsale)

Un commento

  1. Il Pd balla da solo, la malattia della Scilabra è una scusa per evitare di trovarsi in situazioni imbarazzanti nella tana del lupo.

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