Acr, c’è un solo modo per stare vicino alla squadra: crederci senza fare conti

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Acr, c’è un solo modo per stare vicino alla squadra: crederci senza fare conti

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lunedì 05 Marzo 2012 - 14:26

Il Messina ha dimostrato contro l’HinterReggio di potere ancora tentare l’aggancio alla vetta (senza le penalizzazioni sarebbe al primo posto). Stop a polemiche e secondi fini: tutti uniti con il presidente Manfredi

La vittoria interna contro l’HinterReggio ha dato nuovo slancio al campionato del Messina, che si appresta ad affrontare l’ultima parte del torneo con la consapevolezza di potere dire ancora molto in ottica promozione. Ciò, soprattutto se dovessero arrivare buone notizie da Roma sulla restituzione dei punti di penalizzazione. La squadra ha dimostrato di non essere da meno dell’attuale capolista, un successo che restituisce merito all’organico costruito da Ciccio La Rosa ma fa anche aumentare un pizzico di rammarico per alcune occasioni perse. “La capolista eccola qua” hanno cantato a fine gara i tifosi della curva sud: d’altronde, senza penalizzazioni, l’Acr sarebbe oggi davvero in testa. Attesa ma soprattutto concentrazione, perché adesso arriva il momento di non mollare. Sette lunghezze separano i giallorossi dalla vetta (ripetiamo, senza considerare alcuni punti che potrebbero essere restituiti) e una serie di scontri diretti in programma nelle prossime giornate potrebbero avvicinare sensibilmente i peloritani ai quartieri alti della graduatoria in un girone estremamente mediocre.

Già dalla prossima trasferta a Nola contro la Nuvla San Felice, formazione partita con qualche difficoltà ma che pian piano si è fatta spazio e oggi si trova al terzo posto. Ma il Messina ora sa di non dovere e potere temere il confronto. Dovrà fare di tutto per prolungare la striscia positiva e cercare il miglior piazzamento. Il resto, cosa potrà accadere, si vedrà con il tempo. Ora più che mai serve compattezza e nessuna distrazione, né interna né esterna, deve turbare l’ambiente. Se lo ficchino in testa tutti. Lascino da parte obiettivi personali, scalate, scontri per grandi o piccoli tentativi di acquisire visibilità. Chi vuole davvero bene al Messina in questo momento ha solo un modo per dimostrarlo: stare vicino alla squadra, al presidente Lello Manfredi e cavalcare quell’entusiasmo sopito che pian piano sembra pronto ad esplodere. Siamo scottati dagli ultimi anni, quindi lo diciamo quasi sottovoce: ci crediamo. La forza è dentro di noi, nello spirito che si deve mettere per centrare una missione che oggi sembra meno impossibile.

Dai gol di Cocuzza, che ha dimostrato ancora una volta di potere valere qualche categoria superiore, così come dalla prestazione di un ritrovato Re Giorgio Corona, il Messina può ripartire. Anche lo schieramento più offensivo con Grillo a supporto degli attaccanti può reggere, specie al San Filippo. E ancora l’ottima prova di Dio e degli esterni Lo Piccolo e Campanella. In Campania tornerà a disposizione dopo la squalifica Carmine Coppola, il capitano che da guerriero servirà per le battaglie che attendono l’Acr da qui al termine della stagione. Le guerre sportive del campo: quelle che il Messina ha dimostrato di potere vincere.

Un commento

  1. tutte le volte che leggo del messina mi viene in testa solo una cosa: MALEDETTO FRANZA

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