Irccs-Piemonte: l'orgoglio di una scommessa messinese che stiamo vincendo

Irccs-Piemonte: l’orgoglio di una scommessa messinese che stiamo vincendo

Rosaria Brancato

Irccs-Piemonte: l’orgoglio di una scommessa messinese che stiamo vincendo

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martedì 16 Maggio 2017 - 04:47

Nel 2014 il Piemonte era destinato alla morte e l'Irccs era in declino. Meno di 3 anni dopo il ministro Lorenzin ha inaugurato tre reparti d'avanguardia e firmato il primo Registro regionale per la sclerosi multipla. Piccoli traguardi che non ci sarebbero stati se qualcuno non avesse deciso di scommettere tutto.

Camminando tra i nuovi reparti del Piemonte e tra le sale e i laboratori dell’Irccs sono stata orgogliosa di essere messinese. Orgogliosa e arrabbiata. Orgogliosa perché mentre il ministro Beatrice Lorenzin visitava il nuovo Pronto soccorso, Obi e reparto di Stroke Unit e tagliava il nastro del reparto per la riabilitazione cardiovascolare del Piemonte sembrava di essere in un altro ospedale rispetto a quello per il quale si stava celebrando il de profundis nel 2014. Orgogliosa perché mentre il ministro al Neurolesi inaugurava due nuovi reparti “Disordini del Movimento e Malattia di Parkinson” e “Sclerosi Multipla” con Domotica-Robotica e firmava il primo Registro regionale per la sclerosi multipla, stavamo camminando in una struttura d’eccellenza.

Sono stata orgogliosa perché se il ministro ha scommesso su Messina, questa scommessa l’ha vinta. Ed è stata vinta grazie a chi è andato contro corrente, con ostinata determinazione, ognuno per la sua sfera di competenza.

Appena un anno e mezzo per salvare il Piemonte sotto il profilo giuridico e meno di un anno poi per trasformarlo come struttura, tempi da record per Messina, soprattutto se nel frattempo non sono mancati veleni, polemiche, intoppi.

I tre direttori Angelo Aliquò, Bernardo Alagna, Dino Bramanti ieri avevano lo sguardo tipico dei genitori che dopo aver faticato una vita per far studiare il figlio assistono alla cerimonia di laurea. L’Irccs –Piemonte non si è laureato, è ancora alle elementari, ma, diamine, è vivo. Questo, da messinesi, dovrebbe riempirci d’orgoglio perché l’abbiamo strappato con le unghie e i denti a ben altro destino. Lo stesso dell’Authority, della Fiera, della Banca d’Italia, di Marinarsen, della Cittadella.

Non è vero che le cose buone si possono fare solo dall’Arno in su, oggi abbiamo dimostrato che si fanno anche dal Tevere in giù- ha detto il ministro Lorenzin a fine giornata- Sull’Irccs-Piemonte avevo visto giusto. Quando venne a Roma dapprima il dottore Bramanti e poi i miei colleghi c’erano due realtà, il Piemonte destinato alla chiusura e l’Irccs, che era in declino. Nessuno si voleva arrendere. I cittadini non volevano che l’ospedale fosse chiuso, gli amministratori, i medici. Oggi possiamo dire che abbiamo visto giusto, è una realtà importante non solo per Messina. Questo tipo di fusione con l’emergenza urgenza che si trasforma in moltiplicatore di valori può diventare un modello per tutti gli altri Irccs”.

La Lorenzin, va detto senza mezzi termini, è l’unico ministro che ha mantenuto le promesse e gli impegni presi per Messina ed è anche l’unico ministro che ha fatto qualcosa di concreto per la nostra città. L’assessore Gucciardi l’ha definita un “ministro illuminato”, e per quel che abbiamo visto è certo che ha letto i progetti e i sogni, li ha sposati e seguiti. Quando nel dicembre 2014 un drappello di deputati messinesi (Germanà, Garofalo, Mancuso, Picciolo, Formica), si presentarono con una “proposta indecente” il ministro non si è sbilanciata, li ha ascoltati. Insieme a lei i dirigenti Leonardi e Chinè. Dietro le quinte ha fatto moltissimo anche l’ex addetto stampa del ministro ed attuale capo ufficio stampa dell’Aifa Fabio Mazzeo (l’ha fatto in silenzio e continua a farlo).

Il sogno era del professor Dino Bramanti, che ha poi visto come compagni di viaggio per concretizzarlo Aliquò ed Alagna. Ed oggi raccontiamo una bella storia.

Dobbiamo essere orgogliosi se dalle spoglie del Piemonte sta nascendo un Polo di riabilitazione non solo per Messina per il Sud e se l’Irccs è un’eccellenza che tra i pilastri portanti ha l’umanità.

Qui vengono i pazienti per i quali nessuno spera più. Noi sì. Noi stiamo dalla parte dei pazienti e delle loro famiglie- spiega Bramanti– C’è chi pensa che abbiamo altri interessi nascosti. Invece noi siamo orgogliosi perché nel nostro piccolo in una Regione difficile stiamo riuscendo ad essere utili. Facciamo la parte più difficile, recuperare dalle lesioni cerebrali i pazienti. Non siamo eccellenza, siamo normali che operano in un contesto difficile”.

All’ingresso di uno dei reparti c’è una frase di Rita Levi Montalcini “Io sono la mente, non il corpo. Il corpo faccia quello che vuole”. Su una lavagna ci sono i post it lasciati da alcuni pazienti. Storie di vita. Storie di battaglia.

Ieri è stato firmato il primo Registro regionale per la Sclerosi multipla, anche questo un traguardo “un primo passo perché ci deve essere equità di trattamento terapeutico tra chi viene curato in Sicilia e chi in Piemonte. Quel numero, 110 mila, ci sono 110 mila persone” ha chiarito Angela Martino presidente dell’Aism, presente insieme al presidente nazionale della Fism Mario Alberto Battaglia. Il primo Registro regionale (in Sicilia sono 9 mila i malati di sclerosi multipla) servirà ad individuare i bisogni, fare un'indagine epidemiologica e una presa in carico del paziente per individuare trattamenti terapeutici adatti e personalizzati. E’ il primo in Italia ed è stato firmato all’Irccs, così come la convenzione con la Fresco Fondation, che opera a livello mondiale nell’ambito della ricerca e la lotta al morbo di Parkinson.

L’assessore Gucciardi nei prossimi giorni firmerà il decreto che doterà l’Irccs della 7 Tesla, un network che pochissime strutture in Italia hanno e farà del centro di Casazza il punto di riferimento per decine di realtà.

Il grazie dei presenti è andato a chi non si vede. Ai medici, agli infermieri, ai volontari, che in questi reparti sanno che essere dottori non basta, non basta un cartellino, una laurea, una specializzazione. Il grazie del ministro è andato a quegli operatori “per i quali non esiste uno stipendio che possa mai essere adeguato, ai pazienti straordinari, alle loro famiglie eccezionali. Ed alle mamme. Alle mamme”.

Certo, Piemonte e Irccs hanno indossato gli abiti migliori per ricevere il ministro, ma sotto quegli abiti, c’è tutto il resto. C’è il sacrificio e l’impegno quotidiano.

A fine mattinata, dopo le firme ed una torta a sorpresa per la dottoressa Chersevani, il ministro ha sorriso assaggiando il panino “terapeutico” di don Minico, che le ha conferito la “laurea ad honorem”. E’ stata un’idea di Paolo Mazza “volevo contribuire a modo mio a questo momento importante, volevo esserci”.

Prima di andar via verso il Palacultura per il dibattito sulla sanità la Lorenzin ha detto a medici ed operatori: “Io tornerò qui, magari senza questo ambaradan e seguirò quello che spero diventi un modello per tutti”.

Lo spera il ministro. Non sappiamo quanti messinesi la pensano come lei, impegnati come siamo a lamentarci e ad ostacolare chiunque provi a costruire qualcosa.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Bene tutto,manca pero’ un reparto di neurologia con guardia pemanente,lortopedia e’ all’osso e il reparto di cardiologia non puo’ supportare infarti acuti del miocardio perche’ manca un emodinamica.
    Che la Lorenzin Tagli nastri ma che sappia che ancora il Piemonte e’ monco.

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  2. Bene tutto,manca pero’ un reparto di neurologia con guardia pemanente,lortopedia e’ all’osso e il reparto di cardiologia non puo’ supportare infarti acuti del miocardio perche’ manca un emodinamica.
    Che la Lorenzin Tagli nastri ma che sappia che ancora il Piemonte e’ monco.

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  3. Credere e Combattere…. E’ l’obbedire( ad alcuni loschi figuri..) che a Messina ha reso impossibile vincere alcune battaglie! …… Bene si prenda spunto per altro da fare per tutti NOI per Messina

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  4. Credere e Combattere…. E’ l’obbedire( ad alcuni loschi figuri..) che a Messina ha reso impossibile vincere alcune battaglie! …… Bene si prenda spunto per altro da fare per tutti NOI per Messina

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