La sorpresa del Pd che vince in Sicilia e a Messina e quella di Forza Italia

La sorpresa del Pd che vince in Sicilia e a Messina e quella di Forza Italia

Rosaria Brancato

La sorpresa del Pd che vince in Sicilia e a Messina e quella di Forza Italia

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lunedì 26 Maggio 2014 - 09:48

Doveva essere l'isola del sorpasso di Grillo su Renzi invece, la Sicilia conferma il trend nazionale con il Pd primo partito. Anche nella città del caso Genovese il Pd supera i 5Stelle, con un 32,88% che rappresenta l'inizio per ricostruire. La sorpresa a Messina è Forza Italia, che nel territorio provinciale diventa il secondo partito senza big schierati, senza strutture, senza generali. ALL'INTERNO I DATI DEFINITIVI DI MESSINA E PROVINCIA

Doveva essere la Regione del sorpasso di Grillo su Renzi, doveva essere la “tomba” del Pd lacerato. Doveva essere l’isola felice del Ncd.

Invece, inaspettatamente, anche in Sicilia il Pd è il primo partito alle Europee.

Invece, a far sorridere Berlusconi ci hanno pensato i nuovi forzisti regalandogli quel 20,05% che avrebbe auspicato su tutto lo stivale e lasciando gli alfaniani al 7,51% ottenuto insieme ai centristi di Casini. Tutto tranne che un’isola felice per il Ncd.

CAPITOLO SICILIA

Dunque il sorpasso del M5S sul Pd non c’è stato.

Anzi, i democratici hanno lasciato i grillini dietro di quasi 8 punti, che non sono i 20 di distacco registrati a livello nazionalE, ma fanno tirare un sospiro di sollievo a Davide Faraone ed al nuovo Pd regionale.

Il Pd targato Renzi nel collegio Sicilia-Sardegna, si piazza al primo posto con un 34,89% che non è il 41% nazionale, ma è persino più di quanto prima di domenica il partito sperava di raggiungere a livello nazionale (il 33%). In Europa il Pd porta Renato Soru, (voluto da Renzi), con una valanga di voti, 182.753, seguito da Caterina Chinnici 133.876, sponsorizzata dai cuperliani, mentre il terzo seggio va alla candidata di Lino Leanza, la giornalista Michela Giuffrida 91.893 voti. Per il Pd un 34,89% registrato nonostante le guerre intestine con Crocetta che si è giocato tutto sull’assessore regionale al turismo, Michela Stancheris, la segretaria da lui dapprima voluta in giunta e poi candidata alle Europee per misurarsi e pesare la sua leadership nel partito e alla Regione. Crocetta ha potuto contare sulle truppe dei Drs, Megafono e degli alleati di Art.4, ma questi ultimi, con un balzo felino, hanno puntato su un’altra Michela, la Giuffrida direttore di Antenna Sicilia. Gli uomini di Leanza, sbancando Catania, hanno portato la giornalista al terzo posto e in Europa. La Stancheris, con 71.550 voti è quinta, dopo Fiandaca, attaccato duramente da Crocetta che ha contestato il suo “tasso” di antimafiosità. Il Crocetta bis, alla luce di questi risultati è già in archivio.

Il M5S pur senza sorpassare il Pd, si attesta al 27,35% superando di 7 punti la media del Movimento a livello nazionale. Il radicamento dei 5Stelle iniziato con le regionali del 2012 ha dato i suoi frutti, ma si è fermato alle porte della Sicilia. Due gli eurodeputati grillini, il siciliano Ignazio Corrao e dalla Sardegna Giulia Moi.

Il Ncd-Udc con il 7,51% ha “salvato” la percentuale nazionale ma i generali che per due decenni hanno regalato su un piatto d’argento a Berlusconi migliaia di voti, adesso, seppur insieme ad un altro mietitore di consensi siciliani come l’Udc di D’Alia, si fermano inesorabilmente prima dell’8% e portano in Europa un solo deputato, Giovanni La Via, uscente Pdl. E’ invece Forza Italia, data per spacciata senza i voti di Alfano, Schifani, Castiglione, a raggiungere, proprio nell’isola quel 20,05% che Berlusconi avrebbe desiderato sul piano nazionale.

Non raggiungono la soglia di sbarramento nel collegio Lista Tsipras e Fratelli d’Italia.

Percentuali irrisorie per Lega nord, che riesce a ottenere, con lo 0,99% persino più dell’ Italia dei valori di Antonio Di Pietro, con lo 0,80%, quindi Scelta Europea 0,65% e Io cambio 0,15.

CAPITOLO MESSINA

Doveva essere la città del sorpasso di Grillo su Renzi, la tomba del Pd dopo il caso Genovese e il suo arresto a tre giorni dalle urne. Doveva essere la città nella quale i genovesiani (ex o meno) si diceva che avrebbero votato Germanà o disertato le urne. Invece qualcuno evidentemente il Pd lo ha votato lo stesso, perché in città la percentuale è stata del 32,37% e in provincia 32,88%. Se guardiamo le preferenze la Chinnici in città supera le 6.000, seguita dal renziano Soru, quinto il candidato renziano per la Sicilia Zambuto con 1.616 voti mentre le truppe dei Drs di Picciolo e Greco hanno garantito alla Stancheris un solido risultato con 2.377 voti. Barbagallo, area Lupo quindi area ex Genovese, è a 1.351.

Inaspettatamente quindi il Pd dello Stretto azzoppato e malconcio dopo la sconfitta alle amministrative e l’inchiesta sulla formazione, diventa il primo partito sia in città che in provincia.

Il M5S tiene comunque la marcia e a Messina si attesta sul 23,45% scendendo al 19,58% in provincia. La più votata è Maria Cristina Saija, con 3.783 preferenze, circa 500 in meno di uno dei big dei consensi come Nino Germanà, deputato regionale Ncd.

Il dato sorprendente però è quello di Forza Italia, che, nonostante i cosiddetti “generali” del Pdl, nonché pionieri di Forza Italia del ’94 a Messina, siano transitati nel Nuovo centro destra, nonostante quindi la mancanza di strutture di partito consolidate nel territorio, e nonostante nessun pezzo forte messinese candidato in lista registra un 18,68% a Messina ed un 20,42% in provincia, sorpassando in provincia i 5stelle e piazzandosi come secondo partito. Un risultato che distingue Messina dal resto dei forzisti del Paese che quel 20% lo hanno potuto vedere solo da lontano. D’altro canto gli alfaniani del Ncd nonostante l’abbraccio con l’Udc di D’Alia, si fermano ad un 10,94% a Messina e 12,42% come dato provinciale.

Nino Germanà, deputato regionale,è il messinese più votato con 4.221 voti, ma non basta perché a quanto pare il fascino di Forza Italia resiste anche agli addii dei singoli.

I CANDIDATI MESSINESI- Hanno vinto tutti perché hanno messo la faccia e la testimonianza di un impegno nonostante la difficoltà dell’impresa. Nino Germanà, Ncd è il più votato a Messina ma nel collegio, con i suoi 23.581 voti, viene scalzato dalle due 5Stelle Paola Sobbrio, con 26.214 e Maria Cristina Saija con 25.588. Antonio Zanotto, messinese d’adozione e candidato dai 5Stelle per la provincia di Messina ha ottenuto anche di più,27.790 consensi. Nella lista Tsipras, che non ha superato lo sbarramento nel collegio,Antonio Mazzeo incassa 13.986 voti (2.174 in città), Olga Nassis 9.630 nel collegio, 1.266 a Messina. Niente soglia del 4% anche per Fratelli d’Italia-An, ma Ciccio Rizzo ottiene 6.529 voti nel collegio e 2.121 a Messina. Nino Alessi, Idv 528 preferenze nel collegio e 194 a Messina.In Forza Italia Francesca Reitano a Messina ha 1.558 voti e 16.704 nel collegio.

Vogliamo un Pd siciliano che si normalizzi rispetto a quello nazionale. Il vento del rinnovamento non deve fermarsi a Reggio Calabria”. Così aveva dichiarato nel Salone delle Bandiere Davide Faraone, giovedì scorso, in occasione della visita pre-elettorale del ministro Poletti.

La strada c’è, ma quel 34,89% del Pd registrato nell’isola e quel 32,88% a Messina e provincia, rappresentano, tra le mille difficoltà e divisioni che hanno portato a queste percentuali, l’inizio di quel percorso di “normalizzazione” che Faraone auspicava per un partito che adesso è a un passo sia della resa dei conti alla Regione, ma anche ad un passo dalla ricostruzione su tutti i piani. Città dello Stretto per prima.

L’effetto Renzi probabilmente ha superato lo scoglio di Reggio Calabria e ha attraversato lo Stretto.

Rosaria Brancato

COMUNE

PROVINCIA

COMUNE

PROVINCIA

PARTITO

PERCENTUALE

PERCENTUALE

PARTITO

PERCENTUALE

PERCENTUALE

32,37%

32,88%

23,45%

19,58%

PD M5S

10,94%

12,42%

18,68%

20,42%

NCD – UDC F.I.

5,71%

6,77%

5,61%

3,98%

FRATELLI D'ITALIA L'ALTRA EUROPA CON TSIPRAS

0,63%

0,51%

0,89%

0,78%

ITALIA DEI VALORI LEGA NORD

0,13%

0,22%

1,05%

1,90%

IO CAMBIO SCELTA EUROPEA

0,54%

0,49%

GREEN ITALIA VERDI EUROPEI

8 commenti

  1. L’Italia é morta!
    Non c’é onore ad essere italiani quando questi votano xxxxx.
    Nessuno di voi merita l’aiuto, perché non lo volete.

    Morti

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  2. L’Italia é morta!
    Non c’é onore ad essere italiani quando questi votano xxxxx.
    Nessuno di voi merita l’aiuto, perché non lo volete.

    Morti

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  3. Giuda ha tradito per 30 denari
    Il popolo si è auto-tradito per 80 euro

    Voglio i commenti dei votanti del PD quando andranno a pagare la TASI.

    Non ho parole!!!

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  4. Giuda ha tradito per 30 denari
    Il popolo si è auto-tradito per 80 euro

    Voglio i commenti dei votanti del PD quando andranno a pagare la TASI.

    Non ho parole!!!

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  5. vota la sicilia con –i santi in paradiso–, per non dire dei raccomandati.

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  6. vota la sicilia con –i santi in paradiso–, per non dire dei raccomandati.

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  7. CHI RISICA NON ROSICA, MA CHI ROSICA PREDICA E PROMETTE DISASTRI. Invece di capire dove hanno sbagliato, dove non hanno saputo comunicare le loro idee e perché si sono mediaticamente appiattiti sul gatto e sulla volpe continuano a dare segni di squilibrio. Proprio come lo strafatto che ieri sera, a Torvajanica, colpiva con mazza da baseball i passanti al grido di “morte ai politici” per celebrare la grande vittoria “futura” dei cinquestelle.

    IN DEMOCRAZIA QUANDO SI PERDE SI AMMETTE LA SCONFITTA E CI SI PREPARA A REVISIONARE LA POLITICA DEL GRUPPO ED IL MODO DI COMUNICARLA.

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  8. CHI RISICA NON ROSICA, MA CHI ROSICA PREDICA E PROMETTE DISASTRI. Invece di capire dove hanno sbagliato, dove non hanno saputo comunicare le loro idee e perché si sono mediaticamente appiattiti sul gatto e sulla volpe continuano a dare segni di squilibrio. Proprio come lo strafatto che ieri sera, a Torvajanica, colpiva con mazza da baseball i passanti al grido di “morte ai politici” per celebrare la grande vittoria “futura” dei cinquestelle.

    IN DEMOCRAZIA QUANDO SI PERDE SI AMMETTE LA SCONFITTA E CI SI PREPARA A REVISIONARE LA POLITICA DEL GRUPPO ED IL MODO DI COMUNICARLA.

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