Verso la "nuova" Amam che gestirà anche i rifiuti: cifre, costi e ricavi di tutta l'operazione

Verso la “nuova” Amam che gestirà anche i rifiuti: cifre, costi e ricavi di tutta l’operazione

Francesca Stornante

Verso la “nuova” Amam che gestirà anche i rifiuti: cifre, costi e ricavi di tutta l’operazione

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domenica 12 Luglio 2015 - 23:22

In attesa dell'importante seduta del consiglio comunale di oggi che dovrà deciderà sulla modifica dello statuto Amam, primo passaggio per procedere al trasferimento della gestione rifiuti, ecco la relazione dell'amministrazione con tutte le previsioni finanziarie, fino al 2019, dell'operazione che darà vita ad una nuova Amam.

Si ricomincia. La settimana di Palazzo Zanca inizia all’insegna di un appuntamento che da giorni tiene sul filo del rasoio amministrazione, consiglieri comunali e lavoratori dell’Ato3 che da dopodomani potrebbero ritrovarsi disoccupati Il consiglio comunale deve decidere se dire sì al primo provvedimento che apre la strada all’operazione che trasferirà la gestione rifiuti all’Amam, dicendo addio a Messinambiente e Ato3. Questa sera alle 19 l’aula si riunirà per affrontare la modifica dello statuto Amam, passaggio fondamentale per programmare il passaggio di servizi e personale (VEDI QUI), ma sono ancora tanti i dubbi dei consiglieri che intanto in mattinata continueranno ad affrontare la questione durante la consueta seduta della commissione Bilancio. Sarà l’ultima occasione per chiarire tutti i punti salienti di un provvedimento importante e corposo, primo step di un percorso che rimodulerà totalmente la gestione dei rifiuti.

Nei giorni scorsi il vicesindaco Guido Signorino aveva illustrato ai consiglieri comunali i motivi per cui questa operazione è realizzabile, elencando benefici e vantaggi alla luce dell’attuale gestione e della prospettiva strategica (VEDI QUI). In una lettera aveva riportato alcune parti tratte dalla relazione tecnica che accompagnerà la futura proposta di affidamento dei servizi alla società Amam, qualora il Consiglio dovesse condividere l'indicazione della Giunta. Un documento che non è ancora nella sua versione definitiva, ma che fornisce la base economica della gestione unica dei servizi idrico e ambientale nelle mani dell’Amam, attraverso la formula del in house providing, così come stabilito dal Piano Aro che la Regione ha approvato lo scorso 7 maggio e che detta le linee guida di gestione rifiuti del Comune di Messina.

Vediamo dunque quali saranno, secondo l’amministrazione Accorinti, le cifre dell’accorpamento dei servizi.

Il preventivo conteggiato è relativo all’ipotesi di affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifuti all’Amam nella seconda metà del 2015, ovviamente successivo alla modifica statutaria che formalizzi la sua caratteristica di società in house providing e ne specifichi con maggior dettaglio l’oggetto sociale in relazioni alla sua possibilità di svolgere attività nel campo ambientale. Come si legge nel documento «al fine di attivare questo oggetto sociale e fornire il servizio affidato, il personale dipendente in forza a Messinambiente e impiegato per lo svolgimento del servizio per il Comune di Messina potrà passare alle dipendenze dell’Amam secondo le procedure di mobilità intra-partecipate previste dalla Legge di Stabilità n. 147/2013. Con la stessa modalità potrà transitare alle il personale della società Ato Messina 3. Le attività in campo ambientale dovranno essere attivate e governate in uno specifico ramo d’azienda, distinto dal ramo che gestisce il ciclo idrico integrato».

L’analisi finanziaria previsionale è stata eseguita su base annua tenendo conto dei dati assunti dalle Società alla data del 31 dicembre 2014 e dei dati presuntivi anno 2015, riguardanti in particolare i costi del personale. I ricavi sono stati valutati per l’anno 2015 e risulta evidente che gli stessi vanno rapportati per il secondo semestre del 2015, tenendo conto anche degli impegni assunti dai Dipartimenti Comunali sino al 30 giugno, soprattutto riguardo ai servizi aggiuntivi. I costi sono stati valutati sulla realistica esigenza del servizio, in particolare per quello che riguarda i servizi già gestiti da Ato3 e Messinambiente, tenendo conto dei dati a consuntivo al 31 dicembre 2014 delle due aziende. A titolo prudenziale, sono stati interamente considerati i dati a consuntivo al 31 dicembre 2014 dell’Amam. Rimane da valutare in corso d’opera, ai fini di una minore consistenza degli oneri finanziari generali, quali effetti avrà il nuovo sistema di gestione ambientale in termini di maggiori ricavi da contributi CONAI (individuati nel Piano ARO con una previsione di €. 2.585.000/annua) e di conseguenza minori costi per smaltimenti e trattamenti rifiuti raccolti.

QUADRO DI PARTENZA

L’analisi parte dai numeri delle tre partecipate al 31 dicembre 2014. Emerge che Messinambiente ha avuto ricavi per 26.779.703 e costi per 28.885.232, producendo un risultato di esercizio negativo che tocca quota -3.118.528. Ato3 ha invece avuto ricavi per 2.651.801 e costi per 2.515.726, con un utile pari a 136.075. Amam, sempre nel 2014, ha chiuso con ricavi per 24.868.301 e costi per 22.163.595, centrando un utile di 1.560.912.

Si procede poi ad una previsione che riguarda il primo semestre del 2015 e i numeri dell’amministrazione Accorinti parlano di ricavi pari a 13.656.832 per Messinambiente e 1.209.365 per Ato3, di costi pari a 13.962.940 per Messinambiente e 1.166.281 per Ato3, di risultato pari a -812.607 per Messinambiente e 21.830 per Ato3.

PREVISIONE IN OTTICA ACCORPAMENTO

Secondo l’analisi di costi e ricavi, dal momento in cui sarà l’Amam a gestire sia i servizi ambientali che quello idrico, si avrà un’unica società che già a fine 2015 sarà in grado di produrre un utile che supera i 3 milioni di euro. Vediamo nel dettaglio in che modo, ovviamente tenendo presenti i numeri del 2014 che fanno subito notare che l’amministrazione punta su previsioni più rosee in cui crescono i ricavi e si abbassano i costi. Secondo la tabella inserita nel documento, il trasferimento dei rifiuti all’Amam produrrà nel secondo semestre del 2015, ricavi per 14.532.310, mentre il passaggio del verde pubblico darà ricavi per 913.543. Queste due cifre, sommate ai 27.764.336 dell’Amam (calcolo sull’intero anno), produrranno alla “nuova” Amam ricavi per 43.210.189.

Vediamo invece i costi. Nella nuova Amam i rifiuti costeranno 13.596.727, il verde 877,141, il servizio idrico (sull’intero anno) 23.663.222. Significa che l’intera società dovrà spendere in totale 37.237.088 per garantire alla città la gestione rifiuti, l’acqua e la cura del verde. Il tutto producendo un utile di esercizio pari a 3.291.807.

Andando a spulciare ancor più nel dettaglio come si compongono queste voci salta fuori, per esempio, che tra i ricavi ci sono 26.937.071 che derivano dalla bollettazione Amam per il servizio idrico, mentre i 13.787.881 previsti dai rifiuti saranno coperti dalla Tari. Figurano anche 143.182 dalla gestione dell’impianto di Pace che evidentemente l’amministrazione non ha ancora stralciato dai suoi progetti, nonostante al momento ci sia uno stop categorico alla costruzione da parte dei Ministeri all’Ambiente e ai Beni Culturali. Tra i costi la spesa più sostanziosa riguarda il personale che alla nuova Amam costerà 15.576.511 (iva eslcusa), conteggiato per 518 attualmente in forza a Messinambiente, 75 unità all’Amam e 51 all’Ato3.

AVVIO DEL PIANO ARO MESSINA – IMPATTO SUL CONTO ECONOMICO

Il tutto deve essere rapportato all’avvio del Piano ARO per la gestione rifiuti che prevede l’assunzione dei costi e degli investimenti da eseguire per la rimodulazione dei servizi, in particolare il cambio del servizio da stradale a quello domiciliare o di prossimità. I ricavi stimati per la nuova società sono quelli del Piano ARO computati con un servizio integrato “porta a porta” che verrà attivato in maniera graduale. Il servizio dovrà raggiungere i seguenti obiettivi: una riduzione percentuale dei quantitativi dei rifiuti solidi urbani indifferenziati conferiti in discarica pari alla percentuale di miglioramento raggiunta per la raccolta differenziata; entro e non oltre un anno dalla consegna dei servizi i quantitativi dei rifiuti urbani biodegradabili dovranno conseguire il valore fissato dal Piano per la riduzione dei rifiuti biodegradabili in discarica; entro e non oltre il 31 marzo 2018, i quantitativi dei rifiuti urbani biodegradabili dovranno conseguire il valore fissato dalla norma pari a 81 Kg/anno per abitante.

Da qui anche la previsione in ottica futura per il triennio 2016-2019. Secondo i progetti dell’amministrazione Accorinti, finito il semestre di rodaggio del 2015, la nuova Amam che gestirà acqua, rifiuti e verde pubblico sarà capace di produrre ricavi per 59.357.402 e di sostenere costi per 52.391.193, riuscendo a produrre un utile di 3.418.906 (già decurtato dall’imposte sul reddito di esercizio).

PERSONALE

Secondo la relazione, «l’assorbimento del personale di Messinambiente e Ato3 è anche parzialmente funzionale al soddisfacimento delle esigenze della società Amam, la cui operatività ed efficienza sono allo stato fortemente limitate dalla carenza di personale che, più volte rappresentata dai vertici dell’azienda, è attestata dalla differenza tra organico di fatto e pianta organica aziendale e testimoniata dall’elevato peso del lavoro straordinario cui necessariamente la società deve fare ricorso, stante la carenza organica sopra detta. La rimanente parte del personale assorbito sarà impiegato, oltre che per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, per lo svolgimento dei “servizi aggiuntivi” (scerbatura, pulizia dei cimiteri, manutenzione delle aree verdi e delle ville e spazi comunali, manutenzione dei tombini e altro) che, attualmente affidati a società esterne, potranno essere oggetto di affidamento ad Amam, grazie alla formula del in house providing».

Come funzionerà il trasferimento del personale? Il documento spiega che «una volta effettuata la puntuale definizione dell’oggetto sociale di Amam in relazione allo svolgimento dei previsti “servizi ambientali”, l’azienda potrà essere affidataria dell’attività precedentemente in capo alle società in scioglimento Ato3 e Messinambiente. Amam dovrà definire il proprio fabbisogno occupazionale, in base al quale, come disposto dall’apposito atto di indirizzo emanato da Palazzo Zanca lo scorso 9 ottobre, provvedimento che ha già fatto transitare gli ex Feluca, avrà l’obbligo di verificare la possibilità di ricevere lavoratori dalle Società poste in liquidazione, prima di far ricorso ad assunzioni dal “mercato esterno”.

A seguito della modifica statutaria, Amam e Messinambiente provvederanno a stipulare un apposito accordo, con il quale definiranno, con riferimento alla cessione di contratto di lavoro individuale, i seguenti trattamenti quadro: garanzia della ricostituzione automatica del rapporto, senza periodo di prova, a tutti gli effetti presso Amam, con conservazione di tutti i diritti; nella definizione delle condizioni della cessione individuale saranno presi in considerazione eventuali trattamenti “accessori” in essere presso la società di provenienza, che non abbiano un riscontro in quelli applicati nella società di destinazione; le cessioni individuali di contratto conseguenti a processi di collocazione collettiva di personale saranno oggetto di preventiva informazione ai sindacati. Il Tfr resterà a carico di Messinambiente.

Quanto all’aspetto legato all’inquadramento dei lavoratori, si stabilisce che i dipendenti faranno capo nella totalità allo stesso datore di lavoro, pur svolgendo attività differenti: quelli già presenti in Amam continueranno ad occuparsi della gestione idrica integrata inquadrati con il CCNL UNICO GAS-ACQUA facente capo a FEDERUTILTY; gli altri, neo transitati, si occuperanno del servizio di trattamento rifiuti, inquadrati nel CCNL di FEDERAMBIENTE. C’è però una postilla rilevante: «Appare utile segnalare che in data 1/6/2015 le federazioni cui le diverse Società aderiscono (FEDERUTILITY e FEDERAMBIENTE) si sono unite per dar vita ad una nuova associazione delle imprese idriche, energetiche, ambientali, denominata UTILITALIA. E’ plausibile ipotizzare, cosa peraltro auspicabile, la volontà di unificare i contratti Federambiente e Federutility in un unico contratto Utilitalia: in tal caso si avrebbe la possibilità di gestire l’inquadramento dei lavoratori provenienti da Messinambiente verso l’Amam ricorrendo a tale unico contratto di settore».

L’Amam, provvederà ad assorbire e assumere personale, afferente il servizio di igiene ambientale gestito attualmente da Messinambiente, tenendo per le due attività medesime contabilità separate. In capo allo stesso soggetto giuridico, vi saranno due divisioni, due Business Units, che riportano allo stesso soggetto giuridico, a cui i preposti rispondono disciplinarmente e produttivamente in quanto da esso stesso dipendenti. Queste stesse divisioni, ovvero distinte unità organizzative e gestionali, avranno disciplina contrattuale distinta l’una dall’altra.

CONCLUSIONI

Secondo l’amministrazione i risultati della relazione sostengono l’ipotesi di accorpamento dei servizi in un’unica società, evidenziando i notevoli vantaggi economici, gestionali e sociali che derivano dall’attuazione di detta operazione.

In particolare si sottolineano economie di gestione sinteticamente stimate in €. 600.000 che secondo le previsioni possono già essere realizzate a partire dal secondo semestre 2015 intervenendo in particolare nei seguenti centri di costo: energia elettrica, servizi di manutenzione e riparazione, compensi amministratori e sindaci, spese legali, recupero crediti, personale. Tra aumento dei ricavi e diminuzione dei costi di gestione l’amministrazione prevede che dal 2° semestre 2015 i benefici derivanti dall’accorpamento dei servizi saranno evidenti ed a favore delle maggiori risorse per la copertura dei costi. I soli costi generali delle aziende che saranno avviate alla liquidazione definitiva ridurranno considerevolmente lo squilibrio finanziario attuale, senza dimenticare il mancato effetto delle sanzioni ed interessi passivi (circa 3.000.000) che annualmente gravano su Messinambiente.

Una sfilza di numeri e previsioni su cui si basa l’impalcatura finanziaria dell’operazione Amam e che secondo l’amministrazione possono essere i pilastri su cui costruire una nuova società che controllerà i servizi pubblici più importanti per una comunità. Sarà quella mini Multiservizi che dovrebbe essere il primo tassello verso quell’unica grande società immaginata soprattutto dal segretario generale Antonio Le Donne. Adesso però è tutto nelle mani del Consiglio comunali. E gli esiti sono tutt’altro che scontati.

Francesca Stornante

8 commenti

  1. Speriamo che il cc dica no a questa follia.

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  2. Speriamo che il cc dica no a questa follia.

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  3. Tutte cazzate, ricavi maggiori ed uscite inferiori, ma a chi volete far credere queste corbellerie? Certo solo ai vostri accoliti che sperano in una futura poltrona a fronte di una fiducia cieca e senza riserve. Siete tutti degli imbroglioni, tanto nessuno neppure i consiglieri vi andranno contro e firmeranno questa misfatta per avere ancora un gettone di presenza.

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  4. Tutte cazzate, ricavi maggiori ed uscite inferiori, ma a chi volete far credere queste corbellerie? Certo solo ai vostri accoliti che sperano in una futura poltrona a fronte di una fiducia cieca e senza riserve. Siete tutti degli imbroglioni, tanto nessuno neppure i consiglieri vi andranno contro e firmeranno questa misfatta per avere ancora un gettone di presenza.

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  5. Cari concittadini, vedrete che il consiglio, senza leggere nulla di quello che ha scritto Signorino, firmeranno. Non importa cosa sia scritto, importante è firmare e continuare a prendere soldi con i gettoni di presenza.

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  6. Cari concittadini, vedrete che il consiglio, senza leggere nulla di quello che ha scritto Signorino, firmeranno. Non importa cosa sia scritto, importante è firmare e continuare a prendere soldi con i gettoni di presenza.

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  7. …follia, Luigi ??? e perchè mai ??? dove sta la follia ??? Facci capire perchè siamo molto curiosi!!!!

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  8. …follia, Luigi ??? e perchè mai ??? dove sta la follia ??? Facci capire perchè siamo molto curiosi!!!!

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