Turrisi: "Barcellona mi ha dato tanto, la candidatura è un modo per dire grazie"

Turrisi: “Barcellona mi ha dato tanto, la candidatura è un modo per dire grazie”

Rosaria Brancato

Turrisi: “Barcellona mi ha dato tanto, la candidatura è un modo per dire grazie”

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lunedì 13 Aprile 2015 - 22:02

Spera che il Pd ritrovi unità e compattezza, sogna una Barcellona che torni ad essere guida del comprensorio, preferisce i confronti ai comizi. Giuseppe Turrisi,detto Giusi,candidato sindaco di Barcellona ha riflettuto a lungo prima di accettare: "ho deciso di farlo per dire grazie ad una città che tanto mi ha dato finora"

“Ci ho pensato a lungo, sono stato combattuto. Poi ho pensato che non accettare sarebbe stato un atto di vigliaccheria. Ho pensato ai miei figli che studiano fuori e che invece dovrebbero poter avere la possibilità di avere un futuro qui. Ho pensato che accettare sarebbe stato anche un modo per dire grazie e dare qualcosa ad una città che tanto mi ha dato finora”. Giuseppe Turrisi, detto Giusi, Giudice onorario al Tribunale di Patti, candidato sindaco alle amministrative di Barcellona, sostenuto dalla maggior parte dei circoli Pd (e infatti la lista Pd avrà il simbolo del partito), dal gruppo Barbalace, nonché da aree ex Pdl ed ex centro-destra, non è un tesserato, non è un uomo di partito. E’più, come si usa dire oggi, “un rappresentante della società civile”, e la sua esperienza nel sociale e nel mondo del volontariato ha spinto tre circoli Pd su quattro a spingere per farlo scendere in campo contro l’uscente Maria Teresa Collica, sfiduciata in una notte di marzo. Il Pd a Barcellona si presenta comunque diviso, perché se una parte sostiene Turrisi un’altra ha deciso di scommettere su Carmelo Munafò, una parte dei renziani è con la Collica ed infine c’è chi ha deciso di appoggiare Materia. Ma Turrisi non si lascia scoraggiare da un percorso che si preannuncia ad ostacoli “Non voglio entrare nel merito delle problematiche del Pd ma confido nel fatto che alla fine prevalga comunque l’unità, il dialogo ed il buon senso. Se io fossi un dirigente di partito vorrei che prima prevalessero gli interessi del partito e poi quelli dei singoli. Per quello che potrò fare io metterò a disposizione tutte le mie energie affinché si possa tornare all’unità. Non è un partito allo sbando, non è questa l’immagine che si deve dare del Pd”.

Turrisi non nega che a sostenerlo ci siano anche esponenti dell’ex Pdl, del centro-destra, così come sta avvenendo anche per altri candidati: “Io sono il garante di un gruppo di movimenti che si è riunito, è un progetto comune. I problemi sono gravi, c’è una situazione drammatica sotto il profilo occupazionale, un generale senso di abbandono e sfiducia,una visione negativa della politica. Penso che non sia il momento di piantare bandierine dei partiti, ma unire tutte le forze perbene in un progetto che può avere il contributo di tutti indipendentemente dai partiti.”

Il giudice onorario non ha in programma comizi “non mi piacciono i vecchi riti, la persona che parla dal palco e ha sempre ragione”, preferisce iniziare dalle periferie e dalle frazioni di Barcellona,”sono più propenso ai dibattiti e ai confronti con gli altri candidati,nessuno di noi ha la verità in tasca, è importante anche saper ascoltare”, non farà una campagna aggressiva e non vedrà negli altri candidati “acerrimi nemici”, perché chi si scommette per la propria città è sempre da rispettare.

Non si sofferma sulla mozione di sfiducia alla Collica ma sulla sua amministrazione: “all’inizio difendevo la sua giunta,il suo operato, ma dopo due anni mi sono reso conto che c’erano troppi ritardi,pochi cambiamenti, pochissimi”.

Nella scaletta di Turrisi sindaco ci sono alcune priorità: “Barcellona deve riprendere il ruolo di guida del comprensorio, dobbiamo puntare sui progetti,mettere le basi per lo sviluppo per i prossimi 20 anni e poi occuparci della cura del quotidiano e della vivibilità. Ma il pre-requisito di tutto deve essere la legalità, che viene prima di qualsiasi altro passaggio. Infine la collaborazione, il saper ascoltare tutti, nessuno può dire di avere sempre ragione, nessuno può pensare di fare tutto da solo”.

Rosaria Brancato

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