Claudio Fava: "Non votare equivale a scegliere i peggiori.Corro per vincere"

Claudio Fava: “Non votare equivale a scegliere i peggiori.Corro per vincere”

Rosaria Brancato

Claudio Fava: “Non votare equivale a scegliere i peggiori.Corro per vincere”

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sabato 21 Ottobre 2017 - 04:51

"Messina metafora politica della Sicilia: i diritti terra di saccheggio elettorale"

Non andare a votare significa scegliere i peggiori, perché i peggiori si nutrono dell’astensionismo. Io non corro per piazzarmi bene, non m’interessa la sistemazione nel podio, io corro per vincere. Queste due settimane contribuiranno alla verità politica e a trasferire il gradimento dai sondaggi alle urne. Gli elettori diranno: è Fava la nostra scelta. Poi ci sono Musumeci, Cancelleri, Micari”.

Incontriamo Claudio Fava in uno dei posti-simbolo di Messina, Maregrosso, quel tratto tra cielo e mare che decenni di incuria e incapacità hanno devastato e che solo in un piccolo scorcio, l’intervento di un privato è riuscito a dare un assaggio di quello che potrebbe essere il water front se solo sapessimo amare la nostra città.

Una terrazza sullo Stretto, in una tarda mattina di fine ottobre, col sole e il cielo nitido mentre a destra e a sinistra ci sono le tracce della devastazione del territorio.

Guardate che bello senza il ponte- commenta Fava osservando lo Stretto e la Calabria- Micari ora si dichiara a favore del Ponte, dice quello che gli suggeriscono di dire. E’ stato forgiato per perdere…. Messina è la metafora della politica siciliana, di quel concetto servile in base al quale i disagi diventano terreno di saccheggio elettorale e le dinastie familiari diventano certezza politica. Il resto l’ha fatto l’impoverimento industriale, economico, imprenditoriale che molti ritengono irreversibile. Mi piace ricordare un percorso completamente diverso, quello del Birrificio Messina. E’ un esempio che parte da messinesi e mi fa dire che una Sicilia altra è possibile, esiste, ed è possibile ed esiste persino a Messina. Da un lato vedi chi si rimbocca le maniche, non si arrende, dall’altro voi siete la città simbolo di una formazione vista come possibile forma per depredare. Considero la candidatura di padre in figlio Genovese l’ennesimo schiaffo alla città”.

Più che i sondaggi, che sono positivi, a convincere Fava e i candidati della lista Cento Passi per la Sicilia (Giuseppe Grioli, Raffaella Campo, Maurizio Rella, Ketty Bertucelli, Marcello Corrao, Francesca Gullotta, Ciccio Italiano) è la risposta che la gente dà ai vari incontri, sono gli appelli e gli inviti che i siciliani e gli elettori di sinistra fanno a quel gruppo di “irriducibili” che non si sono arresi ad un centro-sinistra-destra, ad un Pd che preferisce Verdini a Bersani, Alfano a Fava.

A chi contesta ad Art.1-MDP (che in coalizione in Sicilia corrono con SI-Rifondazione e con i movimenti civici) di aver diviso la sinistra, Claudio Fava replica: “In me è assente il senso di colpa in queste settimane di campagna elettorale. E’ il Pd che ha scelto un’alleanza innaturale ed ha trasformato una coalizione in Assemblea elettorale d’emergenza. Il voto siciliano sarà importante perché stabilirà due cose: la fine del Partito della Nazione e poi che la Sicilia è terra che sa affrancarsi dalle clientele elettorali”.

La prossima settimana vedrà arrivare in Sicilia Berlusconi e Grillo, in un duello di incontri tra Catania e Palermo (i due leader saranno contemporaneamente nelle due città il 27 ed il 28), ed anche Salvini, che già ha fatto tappa a Catania tornerà a fine mese.

Berlusconi vuol convincere chi è già convinto… Chi vota Forza Italia ha già deciso, non ha bisogno di lui. Piuttosto mi chiedo come mai il treno di Renzi non faccia tappa In Sicilia. Sicuramente sa che non gli conviene. E sa anche, che se decide di usare un treno in Sicilia il rischio è che arrivi a urne chiuse…..”.

Per Art.1-MDP il risultato del 5 novembre andrà ben oltre le Regionali, ha un significato più ampio e che guarda al futuro delle alleanze per le Politiche.

Quando Fava dichiara che “chi non vota sceglie i peggiori” sa bene che questo non equivale a dire che debba intervenire l’Osce ai seggi come chiede il M5S.

E’ una battuta ridicola di Di Maio sulla quale è meglio sorvolare. E’ imbarazzante. Piuttosto mi preoccupa l’idea ariana che ha Cancelleri quando dichiara che se vince tutti i manager della sanità saranno scelti al di fuori della Sicilia. Per lui quindi tutta la sanità della Sicilia non è in grado di esprimere direttori generali, manager all’altezza perché tutti sono corrotti. Mi preoccupa una visione ariana, come se i siciliani siano una razza da considerare diversa dalle altre. Se una frase del genere la dice Salvini si può capire, ma un siciliano come Cancelleri…… Chi vince deve assumersi la responsabilità di governare e di scegliere”.

Nelle stesse ore in cui Fava gira Messina per parlare di scuola, formazione, risanamento, ambiente, gestione dei rifiuti, a Palermo Micari tuona contro i sondaggi che definisce drogati perché non tengono in considerazione la forza delle liste e l’effetto trascinamento.

Se dice così è perché ha deciso di perdere, non può trincerarsi dietro le liste. Io ho rispetto per tutti i candidati della mia lista. Un’elezione è un giudizio sulla storia di ognuno di noi, sulla persona. Abbandonato da Orlando e Crocetta, non si dà pace. Il sondaggio Demopolis conferma che la nostra proposta politica rappresenta già oggi la più importante forza di sinistra in Sicilia. La coalizione Pd-Alfano-Crocetta si conferma invece una scelta fallimentare. Sbaglia Micari a prendersela con le decisioni dei “tavoli romani” e a non capire che la scelta spetta ai cittadini siciliani. Ed è a loro, ai siciliani, che si rivolge la mia candidatura. Che resta in campo per vincere, non per concorrere a piazzamenti d’onore. Il sondaggio ci colloca in cima al gradimento degli elettori siciliani: in queste due settimane lavoreremo per trasferire questo gradimento nelle urne. E per andare a governare la Sicilia. Sapremo convincere i cittadini a non rassegnarsi e ad andare a votare il 5 novembre: più sarà alta la partecipazione, più forte sarà la prospettiva di un vero cambiamento”.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. sicuramente andiamo a votare ma non per Fava

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