Con Gaetano Cateno Mirabella Costa, anche un altro italiano, Fernando Artese, all'Alligator Alcatraz. Farnesina al lavoro
Si chiama “Alligator Alcatraz” ed è stato voluto dall’amministrazione Trump. Due italiani sono detenuti in un centro per migranti irregolari in Florida e uno di loro è il taorminese Gaetano Cateno Mirabella Costa, di 45 anni, cresciuto a Fiumefreddo. L’altra persona è Fernando Artese, italo argentino di 63 anni, La conferma arriva dalla Farnesina. Il ministero degli Esteri fa sapere che della vicenda si sta occupando il consolato a Miami (fonte AdnKronos).
L’Alligator Alcatraz e i diritti umani
Si tratta di strutture a dir poco discutibili sul piano dei diritti e della giustizia, e dunque contestate dalle organizzazioni umanitarie, per criminalizzare l’immigrazione irregolare. Trump ne ha fatto un vanto ed è l’alfiere di una destra mondiale che utilizza i migranti come facile bersaglio da dare in pasto a un’opinione pubblica incattivita e con mille problemi.
Artese è stato arrestato per una guida senza patente lo scorso marzo. La figlia Carla ha raccontato ai media della Florida che suo padre, immigrato senza documenti, non si era presentato all’udienza in tribunale dopo aver appreso che alcune persone erano state fermate dalle autorità dell’immigrazione mentre comparivano davanti al giudice. Il siciliano Mirabella Costa è stato invece arrestato per possesso di droga e liberato qualche giorno dopo. Il 17 marzo è stato nuovamente arrestato e poi rilasciato il 22 marzo, per poi infine essere rinchiuso nel centro (fonte Ansa).
In più, secondo il Miami Herald, 250 o più persone sono detenute all’Alligator Alcatraz senza avere commesso alcun reato.
Foto Donald Trump, da Italpress.

Comunisti giornalisti… Voluto da Trump è ha fatto bene
@cittadino già si vede che tempostretto non è un giornale imparziale ma no ponte di sinistra e contro trump
Dovremmo prendere esempio dagli Usa per diverse cose, in primis per legislazione e poi per sicurezza pubblica
Ai cari nonni Simpson di questa pagina di commenti, non temete: presto sarà pronto per voi un bel posto davanti al cantiere del ponte, così state lì a guardare e i comunisti non vi turbano il sonno. Viva Messina e Salute a tutti.
…E magari per i genocidi , il razzismo e la diffusione delle armi