I medici avrebbero rilasciato falsi certificati di malattia, spesso senza effettuare alcuna visita, a favore di braccianti agricoli
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di due medici di base operanti nella Locride, indagati per falso in atto pubblico e truffa ai danni dello Stato. L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Locri e avviata dopo la denuncia di un cittadino, coinvolge complessivamente 144 persone.
Secondo le indagini, condotte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Locri anche tramite intercettazioni e acquisizioni documentali, i medici avrebbero rilasciato falsi certificati di malattia, spesso senza effettuare alcuna visita, a favore di braccianti agricoli, permettendo loro di ottenere indebitamente indennità per un totale di circa 70mila euro. In alcuni casi, le patologie risultavano identiche tra familiari, con prognosi uguali per lo stesso periodo, o basate su semplici messaggi telefonici.
Significativo l’episodio di un certificato per “sindrome ansioso-depressiva”, ritirato dalla madre di un giovane bracciante che, al momento, si trovava a letto dopo una notte di divertimento. L’inchiesta ha fatto emergere un quadro preoccupante di illiceità diffusa e abuso sistematico delle tutele previdenziali, su cui restano alta l’attenzione della Procura di Locri e della Guardia di Finanza.
