Car sharing, le tariffe in Italia. Messina sarebbe la più cara

Car sharing, le tariffe in Italia. Messina sarebbe la più cara

Marco Ipsale

Car sharing, le tariffe in Italia. Messina sarebbe la più cara

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martedì 17 Aprile 2018 - 05:05

Tariffe solo al minuto ma più care di quelle di Milano, Roma, Firenze, Torino, Catania e Modena. Altre città puntano invece sulle tariffe chilometriche, che alla fine risultano quasi sempre più economiche

L’esordio in Italia nel 2001, a Milano. Poi seguirono Bologna, Torino, Venezia, Roma, Firenze e Genova. Il car sharing è attivo anche in città più piccole, con poche auto a disposizione, come Brescia, Padova, Parma e Modena.

In Sicilia funziona a Catania e Palermo, presto lo sarà in via sperimentale anche a Messina. 10 mezzi per i primi due anni, destinati a 300 dipendenti comunali, a parte dell’utenza universitaria e ad un “campione” di 596 cittadini, i primi che si iscriveranno su una piattaforma web ancora non indicata. Le auto dovrebbero raddoppiare l’anno prossimo e poi, a regime, a partire dal terzo anno, aumentare fino a 55.

Ma quanto costerà utilizzarlo? E quanto costa nelle altre città italiane? I servizi che coinvolgono più città sono tre: Car 2 Go, Enjoy e Share’ngo.

Car 2 Go è attivo a Milano, Roma, Firenze e Torino. L’iscrizione costa appena 9 euro all’anno, l’utilizzo dell’auto 24 centesimi al minuto per una Smart a due posti, 26 centesimi al minuto per una Smart a quattro posti, le stesse che verranno usate a Messina, ma nella nostra città i prezzi saranno più alti.

Enjoy funziona nelle stesse quattro città, più Catania. In questo caso l’iscrizione è gratuita e il costo è di 25 centesimi al minuto.

Share’ngo, invece, è attivo a Milano, Roma, Firenze e Modena. Qui l’iscrizione costa 10 euro all’anno e il costo di utilizzo va dai 21 ai 28 centesimi al minuto, a seconda di diverse opzioni. Quasi tutte le applicazioni prevedono costi ridotti per utilizzi prolungati.

Solo a Milano, poi, c’è Drive Now, l’iscrizione costa 29 euro all’anno e l’utilizzo dai 20 ai 34 centesimi al minuto. Le città che possono contare su più operatori sono quindi Milano (quattro operatori e circa 2.000 auto), Roma (tre operatori e 1.500 auto), Firenze (tre operatori e 500 auto), Torino (due operatori e 650 auto). Un solo operatore a Catania (109 auto) e a Modena (20 auto).

Le altre città contano su singoli operatori locali, come farà Messina. E qui i costi aumentano. Nella nostra città, almeno secondo quanto previsto dal regolamento tariffario attuale, ancora passibile di modifiche, si pagherà un’iscrizione annuale di 30 euro e il costo sarà di 38 centesimi al minuto per la Smart 2 e di 40 centesimi al minuto per la Smart 4.

Tutte le altre città, invece, non scelgono la soluzione al minuto ma quella oraria, abbinata ad un costo chilometrico. La più economica è Padova, dove si pagano 24 euro di iscrizione annuale e 5 euro all’ora purché si resti nel limite dei 50 km (se si va oltre c’è da aggiungere 50 centesimi al km), praticamente un costo di soli 8 centesimi al km. Oppure, per tragitti brevi, si può scegliere di pagare 2 euro e 50 all’ora e 50 centesimi al km, ma in questo caso l’iscrizione annuale costa 60 euro.

Ma anche nel caso della città più cara, Bologna, il costo è inferiore rispetto a Messina, a meno di non utilizzare l’auto condivisa per meno di 10 minuti o per più di 30 km in un’ora. Nel capoluogo emiliano, infatti, il costo è di 2 euro e 60 all’ora più 65 centesimi al km. Percorrere 10 km in un’ora, ad esempio, ha un costo di 9 euro e 10 contro i circa 23 di Messina. E non ci sono costi di iscrizione.

L’iscrizione incide di più, invece, lì dove si paga meno: a Genova (60 euro, 3,50 l’ora più 0,50 al km), Venezia (iscrizione 50 euro, 2,50 l’ora più 0,55 al km), Parma (iscrizione 60 euro, 2 euro l’ora più 0,50 al km), Palermo (iscrizione 25 euro, 2 euro l’ora più 0,45 al km) e Brescia (iscrizione 100 euro, 2 euro l’ora più 0,40 al km).

Si tratta, comunque, tutti di servizi a regime, a differenza di quello di Messina, che non è ancora partito e sarà sperimentale. E infatti, si legge nell’intesa siglata col Comune, “la società applicherà una tariffa di ingresso ed una tariffa a consumo che saranno definite successivamente con il Dipartimento Mobilità sulla base dello schema del Regolamento Tariffario Pista allegato”.

L’intesa “ha una durata di due anni – rinnovabile – ed acquisirà validità in seguito ad una comunicazione, da parte della società, di avvio ufficiale del servizio. Seppur calibrato inizialmente sulle esigenze di Università, azienda partner dell’iniziativa, e su una selezione di cittadini, a partire dal terzo anno, compatibilmente con le esigenze operative del progetto, sarà fruibile dalla generalità delia popolazione e punta a divenire entro la fine terzo anno dì attività un riferimento per la popolazione messinese e per tutti coloro che presentano esigenze di mobilità urbana di carattere occasionale o a medio-bassa frequenza”.

La Pista srl, che “si farà carico di tutti i costi e le spese di gestione del servizio” si impegna a ottimizzarlo “sulla base del monitoraggio periodico effettuato nel corso della sperimentazione, in modo da garantire la condivisione ottimale dei veicoli della flotta, attraverso la rotazione periodica degli utenti nel corso della giornata. Alla fine della sperimentazione, la società si impegna a fornire al Comune tutte le informazioni necessarie a valutare l’esito del progetto”.

3 commenti

  1. BISOGNA RISPETTARE LE REGOLE GIUSTE 17 Aprile 2018 06:35

    L’app non è disponibile sugli “store” . la mail di contatto (E-mobility@XXXXXXX.com) è ovviamente inesistente, i numeri ditelefono xxxxxxxx al pari. Opreazione Mediatica !?????.

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  2. indignatospeciale 17 Aprile 2018 07:39

    Sicuramente oltre alla più cara sarà la più inaffidabile

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  3. Se non si modificano i costi oltre, ad essere la città più cara d’europa, sarà la città senza iscritti e sarà un fallimento. Se invece di agevolare il cittadino lo si vuole strozzare con costi iperbolici,allora si resta con un pugno di mosche in mano.

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